Capitolo trentadue

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Brooklyn's point of view

Sono passate tre settimane da quando ho ripreso a frequentare il maneggio. Tre settimane frustranti perché, sebbene Will mi abbia dato il permesso di galoppare, in quanto al salto sono fermo ai pali a terra. Sto iniziando a detestarli.

Per fortuna oggi niente più pali a terra ma ostacoli! Ostacoli veri! Ovviamente ricomincerò a saltare ostacoli bassi, non certo alti come quelli di Castiel, e gradualmente arriverò al suo livello. Non vedo l'ora.

- Bene. Allora, resta tranquillo, non trattenere Wamblee e accompagnalo nei movimenti. Tutto chiaro?

Annuisco. Mi sento pronto e, nel guardare gli ostacoli, così bassi, innocui, non mi viene la nausea come sempre. Inoltre non riesco a non essere compiaciuto nel sapere che anche Castiel oggi farà le mie stesse cose.

Io e Wamblee puntiamo il primo ostacolo, una croce, e lo saltiamo con facilità. Ci lasciamo anche i due ostacoli seguenti alle spalle senza problemi.

- Molto bene - dice Will, prima di invitare Castiel a provare. Ovviamente per lui e Shining Tears questi ostacoli sono paragonabili ai pali a terra.

Aiutiamo il nostro istruttore ad alzare gli ostacoli. Adesso si ragiona.

- So che dovresti riprendere gradualmente... ma posso capire quanto sia frustrante saltare questi ostacoli da principianti, perciò facciamo una prova: se riesci a superare questi, da domani continuiamo da questa altezza.

Sorrido, soddisfatto. Un tempo saltavo molto più in alto, ma va bene ripartire da questo punto.

Nell'affrontare il primo ostacolo mi sento felice. Intendo, davvero felice. Io e Wamblee stiamo volando di nuovo. Al terzo e ultimo ostacolo, però, sono un po' troppo euforico e mi sbilancio, finendo per spiaccicarmi sul terreno.

Wamblee si avvicina ad annusarmi, quasi ad accertarsi che io stia bene.

- Brooklyn! - esclama Castiel, facendo per smontare, tuttavia Will lo blocca.

- Sto bene - borbotto, sputando sabbia e togliendomela della faccia con il dorso della mano. Mi siedo. Mi duole leggermente il braccio che avevo rotto, ma non mi sono fatto niente.

Mi alzo, spolverandomi i vestiti.

- Posso riprovare, Will?

Lui sorride e annuisce. Rimonto in sella, rassicurando Wamblee con una pacca sul collo. Castiel mi osserva con apprensione.

Mi concentro, stavolta. Io e il mio cavallo superiamo i tre ostacoli in maniera impeccabile.

Sono compiaciuto. Anche Will lo è. Castiel maschera la preoccupazione e si prepara a saltare.

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Castiel's point of view

Brooklyn è tornato ad essere il campione del maneggio in men che non si dica. Ha ripreso a partecipare alle competizioni, ritrovandosi ogni volta al primo posto. Per fortuna non sembra voler tornare a saltare in alto come prima dell'incidente.

Tra di noi nulla è cambiato: mi tratta sempre con freddezza e ostilità. Io mi accontento di vederlo ogni giorno, di potermi beare del suo sorriso quando è in sella a Wamblee. È bello che sia finalmente felice e rilassato, non più cupo.

Oggi sono arrivate delle ragazze nuove a dare un'occhiata al maneggio: stanno pensando di allenarsi qui con i loro cavalli. Io mi auguro che decidano di no, perché già non le sopporto. Parlano troppo e con voce troppo acuta e non fanno altro che commentare qualunque cosa come se fosse un pettegolezzo.

Il silenzio del ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora