Capitolo trentacinque

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Brooklyn's point of view

Will è a letto con l'influenza da qualche giorno ed io e Castiel siamo liberi di fare ciò che vogliamo. Abbiamo fatto diverse passeggiate, spingendoci fino in spiaggia; le ho molto apprezzate, forse perché ero in compagnia di Castiel. Non saprei dire il motivo, però provo un costante desiderio di trascorrere del tempo con lui.

Oggi è nel paddock, a giocare con Shining Tears. Mi appoggio alla staccionata a guardare. Shine insegue il proprio padrone per tutto il prato e poi si lascia stampare un sacco di baci sul muso quando si ferma. Sorrido, intenerito. Si vede che adora Castiel.

Lui le stropiccia le orecchie e appoggia la fronte alla sua, prima di baciarle il naso. Si siede sull'erba e la sua cavalla sbuffa tra i suoi capelli colorati. Strano che non si siano accorti di me.

Chiude gli occhi, Castiel, e rivolge il viso al cielo terso. Dopo qualche attimo una farfalla che stava svolazzando tra i fiori si posa delicata sulla punta del suo naso e lì resta. Shine s'immobilizza, quasi avesse intuito quanto sia magico questo momento.

Wow...

Trattengo il fiato, finché la farfalla non vola via e Castiel ride sommessamente, allungando una mano per accarezzare Shining Tears.

È per questo che ne ero innamorato, mi ritrovo a pensare. Perché l'animo di Castiel è puro, non è immacolato, ma è puro. E gli animali lo sentono, per questo l'adorano. Sanno che non è capace di essere cattivo.

Osservo ancora per un istante il suo sorriso beato, il quale gli illumina il volto, poi i nostri occhi s'incrociano e io avvampo, distogliendo lo sguardo e marciando verso la scuderia.

Il mio cavallo mi saluta con un basso nitrito.

- Oh Wamblee - dico, nascondendo il viso contro il suo collo. Il cuore mi batte impazzito.

Sarebbe stupido innamorarmi di nuovo di Castiel dopo che l'ho respinto così ferocemente, dopo che gli ho detto che non staremo più insieme. Ma mi sento così bene in sua compagnia...

Non è così difficile: ti piace? No. No? Forse...

~~~

- Bella, ma io... ero molto innamorato di Castiel?

Mia sorella alza lo sguardo e mi osserva, sorpresa eppure non troppo. Intanto continua a giocherellare con le dita di Leya.

- Molto? Tu avevi perso la testa, per Castiel - risponde, sbuffando e sorridendo. Arrossisco. Anche Leya sorride, annuendo.

- Oh...

- Ne parlavi tutti i giorni, fino alla noia. Anche di Wamblee parlavi tutti i giorni, prima di conoscere Castiel.

Arrossisco ulteriormente.

- Parlavi di come i suoi occhi fossero un cielo meraviglioso e il suo sorriso fosse più luminoso del sole...

- Davvero? - chiedo, imbarazzatissimo. Bella scoppia a ridere.

- No. No, stavo scherzando. Ma si poteva quasi leggere sul tuo viso che lo pensavi.

Abbasso il capo. Dovevo proprio amarlo tanto, per essere così evidente.

- Quando litigavate non ti davi pace finché non era tutto di nuovo a posto, tra di voi - prosegue, sospirando. La mano di Leya adesso è sulla sua coscia.

- Litigavamo spesso? - domando, giocherellando con il bordo della maglietta.

- No. Litigavate raramente e mai seriamente, a parte una volta...

- Quando?

Mia sorella e Leya si scambiano una rapida occhiata.

- Poco prima dell'incidente. Non so di preciso cosa vi siate detti, ma Castiel era estremamente preoccupato per te e da lì è nata la discussione. Ti sentivi così in colpa, fratellino, che sei andato da lui anche se era già tardi... e siccome era tardi poi ti sei fermato a dormire.

Percepisco le guance scaldarsi e un sentimento di tristezza diffondersi nel mio petto. Quanto vorrei ricordare ciò che ci siamo detti quella sera... ma nella mia memoria regna l'oscurità.

- Eravate fatti l'uno per l'altro... tuttavia al cuore non si comanda, no? - conclude, prima di baciare dolcemente Leya sulle labbra. Sua moglie le accarezza teneramente il viso. - Non sei obbligato a fingere che ti piaccia ancora, se così non è.

- Come faccio a capire che non mi piace davvero? - mormoro, sperando che la mia saggia sorella maggiore abbia la risposta.

- I suoi occhi sono ancora il tuo cielo e il suo sorriso il tuo sole?

- E-eh? Io... n-non lo so... - tartaglio, spiazzato e decisamente imbarazzato.

Bella ride sommessamente.

- Solo tu puoi dire se i tuoi sentimenti sono genuini o finti, Brook.

- Grazie - sussurro, alzandomi. - Buonanotte.

- Buonanotte, cespuglietto - replica dolcemente mia sorella. - Non stare alzato fino a tardi.

- Buonanotte, Brook - dice Leya, sorridendomi. Vado nella mia camera. - Dici che si rimetteranno insieme?

- Dagli tempo. Ma ho un buon presentimento.

Prendo il cellulare e metto Take your time, prima di aprire la galleria e guardare le foto che ritraggono Castiel. Sono davvero tante, molte scattate di nascosto. Per intenderci: sono più di quelle insieme a me e più di quelle in cui compare Wamblee.

Castiel che ride. Castiel che si fa la coda. Castiel che dorme. 

Sono immagini così innocenti, così preziose. Mi fanno sentire la mancanza di qualcosa che non provo più. O forse sì? Non lo so.

Apro la chat con Castiel, esitando. Cosa gli scrivo? Cosa voglio scrivergli? Mi confondi? Mi confondi così tanto che vorrei mettere in pausa la mia vita per riordinare i miei pensieri?

Mi copro il volto con una mano. E anche se glielo scrivessi? Cosa mi aspetto che risponda?

No no, devo pensarci meglio. Mi ami ancora?, digito. E cancello. Che razza di domanda è? Io e Castiel non parliamo dei nostri sentimenti, è un tacito accordo. Non abbiamo nulla da dirci al riguardo. O almeno credo.

Chiudo la chat, spengo la musica e il cellulare. Diventerò matto, a furia di scervellarmi su queste cose.

'I suoi occhi sono ancora il tuo cielo e il suo sorriso il tuo sole?'

Chiudo gli occhi, arrossendo. Se son rose fioriranno, mi dico.

-

Note dell'autrice:
salve, pasticcini! Oggi Isa è decisamente di umore migliore ed è qui per lasciarvi questo capitoletto corto corto, leggero leggero... in vista del prossimo che vi metterà finalmente il cuore in pace. Dopo di quello non resteranno moltissimi capitoli... una quindicina, penso. Baci

Il silenzio del ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora