Castiel's point of view
Oggi Brooklyn è in ritardo. Sono preoccupato che non venga, come ieri, ma non mi ha avvisato e io non gli ho chiesto nulla. Ho aiutato Will ad allestire gli ostacoli, nel frattempo, e ho bardato Shining Tears.
Wamblee, nel proprio box, sembra più tranquillo di me. È stato molto docile, ieri, quando gli ho fatto sgranchire le zampe.
Il suo padrone arriva camminando lentamente, con le spalle leggermente incurvate e non a testa alta come di consueto. Non sorride, quando mi vede. Io gli corro incontro e lo stringo forte. Ricambia l'abbraccio, appoggiando il mento sulla mia spalla.
- Ciao, Brook - dico, inspirando il suo profumo. Mi scosta gentilmente.
- Ciao, Castiel - replica in un bisbiglio. Mi aspetto che mi baci o perlomeno forzi un sorriso, invece va dal suo cavallo. I suoi meravigliosi occhi verdi sono spenti, ho notato.
Accarezza il muso di Wamblee con la punta delle dita, delicatamente, e posa un unico bacio sul suo naso, prima di nascondere il viso nel suo collo muscoloso. E Wamblee... Wamblee lo abbraccia con una zampa, come Shining Tears fa con me per consolarmi.
È una scena commovente e io mi sento di troppo, ma non riesco a muovermi. Brooklyn si volta lentamente e mi dona un'occhiata intensa: lungo la guancia gli rotola una lacrima e un'altra è pronta a seguire la gemella, ancora ferma tra le sue ciglia.
Se le asciuga e torna da me, prendendo il mio viso tra le mani e rubandomi un bacio fugace. Affondo una mano tra i suoi ricci per trattenerlo e prolungare il bacio, tuttavia si libera e si allontana.
- Scusati da parte mia con Will per il ritardo. Non c'è bisogno che mi aspetti. Vi raggiungo subito - dice, dandomi le spalle e rientrando nel box di Wamblee. Capisco che voglia restare solo... ma non voglio lasciarlo solo.
Conduco Shining Tears nel tondino.
- Brooklyn si scusa per il ritardo - asserisco, montando in sella.
- Qualcosa non va, vero? - domanda il nostro istruttore, inarcando un sopracciglio.
- È... un po' giù di morale - rispondo, giocherellando nervosamente con una ciocca color crema della criniera di Shine.
Il mio ragazzo entra nel tondino e monta con slancio in sella al suo cavallo, senza proferir parola.
- Potete allenarvi con quelli. Sono un metro e trenta - ci informa Will. Brooklyn annuisce, indirizzando Wamblee verso gli ostacoli e dandogli un lieve colpetto sui fianchi con i talloni. Almeno in sella non sta incurvato su se stesso. Il nostro istruttore apre la bocca e fa per chiedergli se se la senta di saltare, oggi, tuttavia la richiude senza aggiungere nulla.
Io resto ad osservare, per il momento: la sua postura è perfetta, ma i suoi comandi sono fiacchi e Wamblee si comporta di conseguenza. Al primo ostacolo si esibisce in un rifiuto così secco che per poco non disarciona il suo fantino.
Brooklyn si passa una mano sul viso e ci riprova. Stavolta salta senza alcun problema quasi tutti gli ostacoli... quasi perché, arrivato al penultimo, Wamblee stacca in ritardo e le sue zampe colpiscono il palo, abbattendolo.
- Merda - lo sento imprecare, mentre io e Will risistemiamo l'ostacolo. Non prova un'altra volta. Io completo il percorso in maniera impeccabile. Il nostro istruttore m'invita a saltare ancora. Perlomeno Shine si diverte.
Tocca a Brooklyn e stavolta ben pochi pali restano su. Will si avvicina e afferra le redini.
- Smonta - ordina.
- Mi dispiace - mormora lui, obbedendo.
- Will... - mi lascio sfuggire, nel timore che lo rimproveri.
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Il silenzio del vento
RomanceBrooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la r...