New school

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sono sempre stata una persona timida che lega con pochi, forse anche un po' selettiva. il pensiero di entrare alle superiori mi spaventava molto perché alle medie non ero riuscita a inserirmi bene nel gruppo classe anche se avevo trovato degli amici. "ma alle superiori è diverso, se non riesci ad inserirti subito è finita" pensavo "se non riesci subito a trovare degli amici passerai cinque anni sola".
ero molto agitata e pochi giorni prima dell'inizio della scuola ero praticamente un fascio di nervi, non riuscivo a calmarmi in nessun modo. se da una parte comunque c'era la solita curiosità per i nuovi professori e le nuove materie, dall'altra c'era una forte paura per l'ambiente e tutto il resto. poi però arrivò il primo giorno e iniziai a calmarmi. entrata a scuola, dopo essere stata chiamata dalla preside insieme a tutti gli altri miei compagni di classe, pensai subito fosse enorme. c'era già un via vai di alunni, professori e bidelli e la cosa mi mise un po' d'ansia. salimmo in aula magna per ascoltare la preside parlare, ci disse le solite cose che si dicono in questi casi: "siamo qui per aiutarvi, l'importante è che vi impegnate, mi raccomando studiate bla bla bla". in seguito arrivammo in classe, la penultima vicino al bagno delle ragazze. mi sedetti al terzo banco della fila sinistra insieme a Gayle. mi aveva chiesto lei di sederci insieme e sinceramente ancora oggi non so il motivo, a primo impatto mi era subito sembrata una ragazza super estroversa che non aveva bisogno di chiedere ad una sfigata come me di essere la sua compagna di banco, la ammiravo praticamente dall'alto i primi giorni, ma poi mi accorsi che era come tutti gli altri, era simpatica e anche molto intelligente. ero felice di stare con lei e diventammo subito amiche.
col tempo feci amicizia anche con altri compagni e la scuola superiore stava diventando sempre più bella per me, ero davvero felice e tutte le ansie e le paure per i primi giorni svanirono nel nulla. restavano però le preoccupazioni per i professori e le materie perché sapevo che il liceo classico non era esattamente una passeggiata. già mia sorella maggiore, Summer, lo aveva frequentato e l'anno dei miei esami di terza media lei aveva affrontato quelli di stato. vedevo quanto studiava e quanto pretendevano da lei i professori e io pensavo sempre di non esserne all'altezza ma feci comunque questa scelta perché era al tempo stesso quella più adatta a me. non mi sono mai vista in un liceo linguistico né tantomeno in uno scientifico, considerando che io e la matematica non abbiamo mai avuto un bellissimo rapporto, nonostante mia madre la insegni. ma magari semplicemente la mia mente non è per i numeri, mi viene meglio tradurre una versione di latino che fare un'equazione, ciò non vuol dire che io non sia intelligente, mi sminuisco molto spesso ma so di esserlo in fondo. non tutti sono portati per tutto ed è giusto così, sennò saremmo tanti robot senza personalità, tutti uguali e tutti "perfetti", in un certo senso.
in ogni caso, sono felice della scelta che ho fatto, specialmente perché, almeno questa, è partita dalla mia testa.

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