Why?

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-buonasera, lei deve essere la madre di Evelyn giusto?- chiedo alla donna che mi ha appena aperto la porta
-ehm si, e tu saresti?- chiede un po' confusa
-sono una sua amica, lei è in casa?-
-si ora te la chiamo-

okay è qui davanti a me.
ora sono nervosa.
ce la posso fare.
-ehi ciao-
-ragazza intraprendente- dice sorridendo -non sei qui per picchiarmi vero?- continua ironica
-nono, ehm, volevo chiederti una cosa-
-spara-
-ti andrebbe di uscire con me stasera?-
-è un appuntamento?- chiede maliziosa
-si potrebbe dire di si- rispondo sorridendo
-mhhh fammi pensare- dice andando a chiamare sua madre. poi continua -mamma lei è Brooke, secondo te ci dovrei uscire?-
la guardo confusa.
ma allora sua madre sa cos'è successo.
sono un po' in imbarazzo.
-Brooke se me la riporti tutta intera diciamo che te lo concedo- dice sua madre ironica
-quindi è un si?- chiedo
-si ragazza intraprendente- risponde Evelyn ridendo

aspetto che si cambi e usciamo.
la porto in una pizzeria.

passiamo tutta la cena a parlare e ridere.
sto tanto bene con lei.
è davvero carina.
-dopo andiamo in spiaggia?- mi chiede la ragazza davanti a me
-certo. fammi andare a pagare il conto e poi ti porto dove vuoi- rispondo alzandomi
-aspetta dimmi quanto devo darti-
-ma zitta, te lo devo-
sorride.
più lo fa e più mi piace questo maledetto movimento con le labbra.
torno al tavolo.
-allora andiamo?- chiedo
-andiamo- dice, sempre con quel dolcissimo sorriso.
si alza, viene verso di me e mi prende la mano.
avanziamo insieme verso l'uscita e ci dirigiamo verso la spiaggia.

troviamo un posto in mezzo agli scogli, scendiamo e ci sediamo sulla sabbia a guardare le stelle.
la mia mano è ancora incrociata alla sua.
la guardo.
mi guarda.
sorride.
mi avvicino per baciarla.
si avvicina anche lei.
ricordo.

16 agosto 2017
è sera.
sono in spiaggia con Emily.
il mio sguardo è sempre rivolto verso il cielo, la notte mi affascina.
vedo una stella.
-Emily-
-dimmi-
-guarda c'è una stella
non si muove
sta ferma
non se ne va
resta lì, sempre- dico con la voce da bambina, poi la guardo, sta sorridendo, punto debole.
mi stringe.

ritorno improvvisamente alla realtà.
sto per baciare Evelyn, non posso.
cerco di allontanarmi ma mi precede e prima che me ne possa rendere conto le nostre labbra si stanno già toccando.
mi mette le mani dietro la schiena e poi mi posa dolcemente sulla sabbia senza staccare le sue labbra dalle mie.
interrompe il bacio, mi guarda, sorride.
tento di sorridere anche io cercando di rimuovere il ricordo appena avuto.
non funziona.
-Brooke tutto okay?- mi chiede con aria preoccupata
-si, certo tranquilla- cerco di rassicurlarla
-non sembra. ho fatto qualcosa di sbagliato?-
-ma no...è solo che- dico abbassando lo sguardo
-che?- domanda alzandomi la testa dal mento e costringendomi a guardarla
-che non posso, scusa-
-ma...non capisco pensavo di piacerti-
-e tu mi piaci infatti, sul serio, solo che prima devo chiarire alcune cose-
-quali cose?-
-non è necessario parlarne-
-ah certo, non è necessario. bene allora quando sarà necessario fammi un fischio. ti saluto- dice alzandosi per andare verso casa.
cazzo.

perché ancora tu Emily? che vuoi da me? vivi la tua vita con Rachel e lasciami in pace.

sono ancora sdraiata sulla sabbia, guardo ancora il cielo.
è scuro.
quasi nero.
mi ci perdo.

ancora lei.
non capisco.
non se ne va, resta lì.
sempre.

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