She goes away

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-Brooke di cosa vuoi parlare?- chiede quasi innocente
-ma guarda, semplicemente del fatto che prima mi lasci per un'altra ragazza e poi spunti qui e mi baci-
-beh non mi pare di averti costretta, eri abbastanza consenziente o mi sbaglio?-
-okay è vero, non ti sbagli, però hai barato- dico quasi con voce da bambina
-e in cosa avrei barato piccola?-
-conosci i miei punti deboli e non chiamarmi piccola, non stiamo più insieme e non puoi..- vengo interrotta dal mio telefono che squilla.
è Evelyn.
cazzo.
faccio passare un po' di tempo indecisa se rispondere o no, poi Emily prende il telefono e accetta la chiamata per poi restituirmelo.
grazie davvero eh.

-Brooke ci sei?- chiede Evelyn dall'altra parte
-ehm amore si sono qui, dimmi- rispondo guardando Emily che quasi mi prende in giro per come parlo
-volevo solo sapere se stasera fossi libera, sono tornata ieri e non abbiamo ancora parlato. c'è quella cosa in sospeso, ricordi?-
-oh, ehm, si ricordo. tranquilla è tutto okay, non ci penso più, se è un'ex non è più un pericolo-

-beh fortunata lei che sa gestire le ex- interviene Emily ridendo.
le faccio segno di stare zitta sperando che la ragazza al telefono non abbia sentito ma ovviamente non è così.

-Brooke ma sei con qualcuno? ti ho disturbata?-
-no no tranquilla, non mi hai disturbata, sono sola-

-in realtà ci ha disturbate eccome- interviene ancora Emily che viene subito colpita da un cuscino e scoppia a ridere silenziosamente.

-ma sicura? io sento un'altra voce-
-sto guardando un film, dovrei abbassare il volume vero? si aspetta- dico lanciando un altro cuscino alla ragazza davanti a me e uscendo dalla stanza.
-in ogni caso, stasera ci vediamo quindi?-
-certo, ma non preoccuparti per quella questione, mi è passata-
-va bene amore, a più tardi-
la saluto anche io e chiudo la chiamata.

mi giro per tornare da Emily e me la ritrovo davanti con un sorriso stampato in faccia e intenta a battere le mani quasi sfottente.
-ma brava la mia piccola che odia le bugie- dice ridendo
-tu stanne fuori, glielo dirò ma non mi sembrava questo il momento, al telefono poi. io voglio guardarla in faccia quando le parlo, come fai tu no?-
-senti hai ragione, io ne devo stare fuori, e comincerò con stare fuori da questa casa. non so nemmeno perché sono venuta- dice dirigendosi verso la mia camera per prendere le sue cose.
-come? scappi? beh ti ricordo che due ore fa sei stata tu ad entrare e a buttarti fra le mie braccia in lacrime, dicendo che ti mancavo per giunta-
-si, mi mancavi, ma ho fatto un errore-
-potresti dirmi che succede? per favore-
-è tardi, devi uscire con la tua ragazza, meglio che vada- dice avvicinandosi alla porta
-Emily aspetta- la rincorro

non mi ascolta.
non mi aspetta.
se ne va.
ancora.

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