Emily
si dice che la notte porti consiglio.
a volte aiuta a calmarmi, a farmi ragionare meglio, a discutere a mente lucida.anche oggi mi sta aiutando, mi sta facendo rendere conto di tutti gli errori che ho fatto.
"ora che sei mia non ti lascio così facilmente"
si, la ricordo questa frase, la ricordo la circostanza, ricordo com'era gelosa Brooke per la mia vicinza con Rachel.era così tenera quando si ingelosiva. lo faceva spesso, a volte scherzando, altre volte più seriamente.
a volte vedevo come ci restava male per alcune cose, ma poi le passava, non riusciva a resistermi.era così innamorata.
chissà se lo è ancora.
probabilmente no, ora c'è quell'altra.
me l'ha detto Gayle che ha voltato pagina, ma d'altronde come biasimarla.
ho fatto tutto io, io che sono ancora innamorata di lei.ricordo ancora le farfalle nello stomaco ad ogni suo tocco.
ricordo come mi perdevo nei suoi occhi.
occhi grandi, colmi di speranza, caldi come il tramonto, pronti ad illuminarsi ogni volta che vedevano qualcosa di bello, anche se si trattava di una piccolezza.
quegli occhi mi mancano, tantissimo.
chissà se hanno ancora la stessa luce.non posso fare a meno di viaggiare con la mente e andare indietro, tanto indietro.
troppo.30 Novembre 2016
Brooke mi prende per mano e mi porta in bagno.
siamo una di fronte all'altra.
mi perdo come al solito nei suoi occhi che pian pian si avvicinano sempre più ai miei, fino a chiudersi per dare spazio ad un piccolo e dolce bacio.
-ti amo- dice staccandosi dalle mie labbra
-anch'io- rispondo quasi automaticamente
-si ma io ti amo ti amo- continua
-in che senso?- volevo che me lo dicesse, volevo sentirlo da lei
-nel senso che mi piaci- risponde quasi imbarazzata.
-anche io ti amo ti amo- dico già tremolante per l'emozione
-quindi stiamo insieme insieme?- domanda teneramente
-si-
ed ecco le prime farfalle nello stomaco, le prime di una lunga serie.mi sveglio con un forte mal di testa, non devo aver dormito molto stanotte, neanche ricordo.
mi alzo e inizio a fare le solite cose che faccio la mattina: preparo il caffè, mi cambio, sistemo un po' e poi cerco di programmare la giornata.
ho intenzione di staccare un po' il cervello oggi quindi provo a fare qualcosa di produttivo e impegnativo.passa solo qualche ora prima che mi accorga che non sta funzionando, quella ragazza non ha intenzione di uscire dalla mia testa.
sento vibrare il telefono sulla scrivania.
è un messaggio.
due messaggi.
tre.
mi alzo dal letto per andare a prenderlo, sperando con tutta me stessa che sia Brooke.
lo accendo e leggo.
è Rachel.
"Emily ieri non mi hai lasciato nemmeno finire di parlare, so che probabilmente non vorrai sentirmi ma ti prego di pensare bene a quello che fai"
"io ti amo"
"e mi manchi"decido di non rispondere nemmeno, non ho la forza di pensare anche a lei.
basta devo fare qualcosa.
sono le 16:00.
decido di uscire.cammino a lungo, per circa un'ora.
faccio avanti e indietro indecisa su cosa fare.
alla fine mi prendo di coraggio, accendo il telefono e le scrivo."mi manchi"
aspetto qualche secondo.
sono troppo impaziente di vederla.
ho veramente bisogno di lei.
continuo."scusa se disturbo, ma sono qua fuori, mi apri?"
era inevitabile che finissi a casa sua.
apre la porta, mi fiondo su di lei per abbracciarla e scoppio a piangere.
dopo poco si stacca da me confusa.
-ehi che succede?- domanda
-te l'ho detto, mi mancavi-
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Higher lovers
Romance-guarda c'è una stella non si muove sta ferma non se ne va resta lì, sempre- dico con la voce da bambina, poi la guardo, sta sorridendo, punto debole. mi stringe.