Too full of emptiness

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i ricordi sono la fregatura più grande di questo mondo.
spesso il passato si diverte a prendersi gioco di noi, si diverte a fare un salto nella nostra mente e a controllarla.
spesso si diverte a farci rivivere certe emozioni, tormenti senza via d'uscita.

ennesimo giorno di scuola, ennesima sensazione di vuoto, ennesima voglia di scappare via.
suona la campanella della ricreazione e come un corpo vivo all'esterno ma morto all'interno esco dalla classe.
c'è sempre un sacco di gente in corridoio a ricreazione, ma oggi non sento niente, oggi sono sorda.
cammino senza meta, mi fermo senza quasi rendermi conto di dove io mi trovi.
oblio.
mente affollata.
o mente vuota?
improvvisamente ritorno in me.
non mi sento più persa, c'è lei.
mi vede e con aria preoccupata si avvicina.
-ehi che succede?-
ritorna l'oblio.

25 luglio
-ehi che succede?- le chiedo
-te l'ho detto, mi mancavi- risponde
-va bene ma ora sono qui, non piangere, è tutto okay, non è successo niente- dico asciugandole le lacrime

chiudo gli occhi d'istinto, riesco ancora a sentire il suo respiro intrecciarsi al mio, il rumore dei nostri baci, il loro sapore.

-Brooke? ci sei?- dice dandomi un lieve colpo sulla spalla

contatto.

allunga le sue mani fino alla mia maglietta, lentamente la alza facendo scorrere le sue piccole mani lungo la mia schiena.
pelle d'oca.
in un movimento agile e rapido me la sfila, facendo riprendere alle nostre labbra la danza in cui si stavano cimentando.

trance.

-ci sono, scusa-
-hai dormito poco?-
-sì, deve essere sicuramente questo-
-ti conosco ancora-
-già-
mi volto per tornare in classe, non riesco ad affrontarla ora, non così.

-aspetta-
mi prende la mano
cuore in gola

-che c'è?- lo sussuro, quasi come avessi paura di dire qualsiasi cosa
-sicura che sia solo questo? non ti stai perdendo vero?-

ma io non voglio perdermi

19 giugno
faccio per andarmene quando Emily mi ferma:
-Brooke scusa per tutto quello che è successo e che sta succedendo, ma tu cerca di non perderti okay?-
-ma io non voglio perdermi- rispondo abbassando ancora una volta lo sguardo.
corro via senza nemmeno salutare.

troppe cose in testa.

-basta, smettila, non puoi farlo. non puoi fare sempre come vuoi, non puoi apparire e sparire, non puoi venire a casa mia e dal nulla portarmi a letto, non puoi poi andartene senza motivo e non parlarmi più, non puoi giocare con la mia testa. non puoi usare i miei punti deboli contro di me, non puoi fare ancora parte della mia vita, mi fai solo del male. non puoi.
falla finita...ti prego- sento le lacrime che vorrebbero esplodere ma mi trattengo.
vorrebbe rispondere ma suona la campana.
me ne vado.
più assente di prima.

non posso cedere sempre a lei, non è possibile che abbia così potere su di me, devo decidermi.
voglio tornare veramente a fidarmi?
voglio veramente rischiare?
probabilmente tra qualche giorno cambierò idea di nuovo, ma no, non voglio.
devo almeno provarci.
questa volta è stata lei a farmi perdere.



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