Emily se n'è andata ormai da un'ora.
sono le 8.
forse dovrei prepararmi.
è solo che non riesco a non pensare a questo pomeriggio.
perché è venuta?
perché le mancavo?
e Rachel?
sono immersa nei miei pensieri quando sento suonare alla porta.
probabilmente sono i miei.e invece no.
apro e vedo Evelyn che mi guarda con un sorriso a 32 denti che piano piano si spegne quando si accorge che non sono ancora pronta.
-eehm ciao, che ci fai qui?- chiedo cercando di sviare l'attenzione sul mio aspetto poco presentabile
-ma come che ci faccio qui, Brooke dobbiamo uscire, l'hai scordato?- risponde facendosi spazio per entrare
-no certo lo so, stavo andando a prepararmi-
-si come no, sempre la solita ritardataria. ora vai su, io ti aspetto qui, hai 15 minuti- afferma sedendosi sul divano
-e va bene, stress- dico allontanandomi
-ma come, te ne vai così?-
-che vuoi dire?-
-beh sono mancata per un po', non ci siamo nemmeno salutate per bene, che fai non me lo dai un bacio?- domanda con la voce da bambina
-oh, arrivo-
mi avvicino e la bacio dolcemente, cercando di non trasmetterle tutto il senso di colpa, che intanto mi sta lacerando, e vado a cambiarmi.dopo poco più di 10 minuti torno da lei e usciamo.
mentre siamo sedute e mi racconta tutto quello che ha fatto in vacanza mi perdo di nuovo a pensare.
non resisterò molto.senza farmi notare mando un messaggio a Gayle:
"ti prego, chiamami ora".
ho bisogno di parlare con lei subito.passano solo pochi minuti e ricevo la chiamata.
mi allontano da Evelyn dicendo che è importante e rispondo.le racconto tutto.
-BROOKLYN CHE COSA HAI FATTO?- risponde urlando Gayle al mio sproloquio
-si lo so, ho fatto una cosa sbagliata- ammetto sentendomi sempre più in colpa
-una cosa sbagliata? nah. HAI FATTO UNA BELLA CAZZATA-
-lo so...-
-no non lo sai perché se l'avessi saputo non l'avresti fatto-
-è che mi sono fatta prendere dal momento, da lei, insomma quando stavamo insieme ne parlavamo spesso e..-
-hai detto bene, quando STAVATE insieme, ora tu stai con Evelyn e lei boh non so come sia andata alla fine con Rachel- mi interrompe
-che vuoi dire?-
-so che avevano discusso ma poi Rachel non mi ha detto più nulla, non parliamo tanto ultimamente-
-oh, ho capito. vabbè ora dovrei tornare da Evelyn-
-certo si...ah e Brooke te lo ricordi che domani c'è il mio compleanno vero?-
-ovvio che lo ricordo. anzi volevo chiederti, posso portare Evelyn? non ti conosce ancora e poi dovremmo passare del tempo insieme perché beh..-
-risparmia i dettagli, ancora non posso crederci. comunque si certo che puoi, solo che, lo sai che ci sarà anche Emily, vero?-mi fermo per qualche secondo.
non ci avevo totalmente pensato.
però avrei dovuto in effetti, è anche sua amica.
però magari non si fa viva, mh.-ou, ma sei svenuta per la bella notizia?- domanda Gayle non sentendo più alcun rumore
-no...beh...quasi. ma c'è la possibilità che magari dopo quello che è successo stia a casa?-
-guarda io ovviamente l'ho invitata perché voglio che venga, ma secondo me non lo farà-
-menomale, mi hai tirata su. comunque, vado a parlare con Evelyn, prega per me-
-ci vorrebbero tre ore di rosario, poi mi aggiorni-
-si, a dopo-chiudo la chiamata.
respiro profondo.
vado da lei.arrivo e vedo che ha una faccia strana.
-Brooke devo dirti una cosa-
-Evelyn devo dirti una cosa-
diciamo in contemporanea.
restiamo entrambe stupite per qualche secondo.
interrompo io il silenzio.
-inizia tu-
-okay...ehm, allora, hai presente che c'era anche Alexa no?-
-beh, direi-
-ecco è possibile che abbia provato a baciarmi-
-è possibile?-
-beh no okay, lo ha fatto-
-e ci è riuscita?-
-ovvio che no, ho subito messo le cose in chiaro-
-ah-
-sembri stupita-
-ma no, mi fido di te-
-wow è la prima volta che lo dici-
-ma non è vero-
-mi sa di si amore. e tu che volevi dirmi?-
-oh già vero. okay, hai presente la chiamata di prima?-
-si, chi era?-sono sicura?
dovrei farlo?
certo che devo.
ma proprio ora?
magari domani.mh, domani.
-Gayle-
-e che voleva?-domani?
-dirmi di chiederti se domani volessi venire al suo compleanno-
codarda.
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Higher lovers
Romance-guarda c'è una stella non si muove sta ferma non se ne va resta lì, sempre- dico con la voce da bambina, poi la guardo, sta sorridendo, punto debole. mi stringe.