3:56

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"non fai altro che scappare"
"scappi sempre davanti ai problemi"
queste parole mi risuonano in testa e non so come fermarle. la roba che ho bevuto mi ha fatto venire un gran mal di testa e sicuramente non migliora le cose, devo smetterla di bere cazzo, non reggo niente ed è stupido. vorrei dormire ma non ci riesco, vorrei dimenticare tutto, resettare questa gita, vorrei non aver mai visto la foto, ma soprattutto vorrei lei accanto a me ora. perché l'ha fatto? perché l'ha baciata? perché mi ha fatto questo? sapeva e sa di tutte le mie paranoie su di loro, si è forse stancata di me? non le basto più? non le piaccio più? non mi ama più? magari lei la rende più felice. eppure non sembrava. in aereo quando mi sorrideva e mi stringeva la mano prima che io mi addormentassi non sembrava, quando camminavamo per la città, per questa dannata città, mano nella mano scambiandoci i nostri sguardi non sembrava, quando mi stringeva a sé a letto non sembrava, quando mi baciava non sembrava, non sembrava essere triste o volermi "cambiare". ho troppi pensieri in testa, troppe domande, troppe parole. sicuramente non riuscirò a dormire così prendo il telefono per guardare l'ora: 3:56. vado da lei. mi servono delle risposte, voglio dei chiarimenti, ne ho il diritto. spero me li voglia ancora dare, spero che non sia troppo arrabbiata.
metto le scarpe e una felpa grigia e lunga sopra il pigiama, quella che piace a lei, e mi dirigo verso la sua camera, o meglio, la nostra. faccio molto piano per evitare che qualcuno si svegli. prima di entrare in ascensore le mando un messaggio nella speranza che sia ancora sveglia e che lo legga:
-Emily, ho bisogno di parlarti-
chiaro e diretto, freddo al punto giusto. spero risponda, ho davvero bisogno di lei.

Emily
non posso credere a ciò che ha fatto Brooke, cioè Dylan, ha limonato con Dylan, davanti a me, e poi chissà che hanno fatto nella stanza. non riesco a togliermi dalla testa l'immagine delle loro labbra che si toccano.
"siamo pari" certo cara, con la differenza che io ho fatto un favore ad un'amica, tu gli hai semplicemente ficcato la lingua in bocca. che stronza, la odio. la odio così tanto, ma come cazzo fa? come fa però, ad essere così odiabile e allo stesso tempo così amabile? mi manca nonostante tutto, non riesco a dormire se non la stringo a me. è già la terza notte che non dorme nella nostra camera, non ce la faccio più. alla fine è colpa mia, tutto ciò non sarebbe successo se solo avessi rifiutato la richiesta di Grace. basta devo assolutamente parlarle, ora, tanto non riuscirò a dormire.
mi vesto, prendo il telefono e senza neanche guardare che ore sono esco, verso camera di Gayle.
arrivo all'ascensore ma è occupato, così nell'attesa decido di prendere il telefono, le 4:00. c'è un messaggio, è di Brooke. neanche il tempo di leggerlo che si aprono le porte e me la ritrovo davanti. ha la felpa che adoro, è bellissima anche con la faccia distrutta dalle occhiaie, chissà da quant'è che non dorme per colpa mia..

Brooke
in ascensore il tempo sembra non passare mai, sono solo tre piani ma è estremamente lento ed Emily non risponde. e se dormisse? poi mi toccherebbe aspettare domani e no grazie un'altra notte insonne non la passo. che poi siamo in gita scolastica e siamo della stessa classe, come cazzo è possibile che abbiamo le camere distanti tre fottutissimi piani, certo che il karma è proprio a mio favore eh.
finalmente si aprono le porte, alzo lo sguardo e lei è lì. e mo?

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