Day 3

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stamattina mi sento meglio. il mal di testa è passato e mi sento più riposata. inoltre ho anche molta fame dato che ieri non ho mangiato nulla a causa della nausea che ho avuto tutto il giorno. aspetto che Gayle si vesta per scendere con lei a fare colazione e chi mi trovo davanti? ovviamente lei. non voglio parlarle, non adesso che sto meglio, non voglio riaprire quella ferita, almeno per oggi. Emily mi afferra il polso e mi chiede:
-possiamo parlare?-
io mi limito a rispondere con uno sguardo assente, mi libero il braccio e vado a raggiungere le altre.

dopo una mattinata trascorsa in giro per Amsterdam ci aspetta la visita alla casa di Anna Frank nel pomeriggio e io non vedo l'ora. la mia mente è finalmente libera, anche se a volte mi accorgo di assentarmi un attimo dal mondo che mi circonda per pensare a quella sera, ma poi ritorno alla realtà dopo poco.

la giornata passa abbastanza tranquilla e la sera, con il permesso dei prof, decidiamo tutti di uscire per andare in un locale. sono al tavolo con Gayle, Stacy, Richard, Emily, Erin, Julia e Sabrina. prendiamo tutti qualcosa da bere che come al solito non reggo, ma non mi dispiace più di tanto. ad un certo punto si avvicinano altri nostri compagni al tavolo, tra cui Dylan, mia vecchia crush, che propone il gioco della bottiglia. stranamente tutti accettano e così iniziamo. giochiamo per un po' ma non riesco a concentrarmi bene a causa degli sguardi di 'qualcuno'. arriva finalmente il mio turno, giro la bottiglia e finisce, stranamente, ad indicare Emily. no, no e poi no, non ho intenzione di baciarla, non sulle labbra con cui ha baciato un'altra ragazza. anche se mi mancano i suoi baci e le sue labbra calde e morbide e...BROOKE, MA TI SENTI QUANDO PARLI? NO È NO. per fortuna non indica precisamente lei, infatti è proprio tra Emily e Dylan. la guardo e ha gli occhi lucidi, come me alla vista della foto. decido di farlo, voglio baciarlo. mi avvicino e poso le mie labbra sulle sue, non è un bacio lungo ma basta per farmi continuare, probabilmente colpa dell'alcool. ad un certo punto il ragazzo mi chiede di seguirlo da un'altra parte dato che tutti ci stanno guardando e capisco i suoi secondi fini, ma accetto comunque. troviamo una stanza libera e continua a baciarmi poi inizia ad allungare le mani e lo lascio fare. ad un certo punto inizia ad alzarmi lentamente la maglietta e mi stacco di colpo dalle sue labbra, ritorno alla realtà e capisco di stare facendo un'enorme cazzata.
-che cazzo fai?- chiede
-me lo sto chiedendo anch'io- rispondo ed esco dala stanza.
torno al tavolo e non vedendo più Emily. chiedo a Gayle dove si trovi, lei mi lancia uno sguardo minaccioso e capisco di aver esagerato, poi mi dice che è in bagno e Richard mi fa segno di raggiungerla. arrivo in bagno e sento piangere e singhiozzare, busso e vedo che la porta è aperta, la spingo un po' di più e me la ritrovo di fronte, in lacrime, non posso fare a meno di dirle:
-scusa- poi però ricordo nuovamente la foto e aggiungo
-beh almeno così siamo pari-
a quel punto vedo che cambia totalmente espressione:
-pari? ma come vorresti essere pari? tu l'hai fatto apposta. non mi hai lasciato neanche spiegare e te ne sei andata-
-lasciarti spiegare? cosa? che ti piace di nuovo la tua migliore amica solo che adesso ricambia quindi oddio corriamo da lei e buttiamo al cesso più di un anno di relazione con Brooke-
-ma tu che cazzo ne sai? sai solo scappare. fai così tu no? scappi, scappi sempre davanti ai problemi, come quando mi hai lasciata per i tuoi, siccome loro non volevano stop, hai chiuso, senza pensare a cosa provavi tu o a cosa ne pensavo io, ma si, continua a scappare, fai pure-
-vaffanculo Emily- riesco solo a dire davanti a quelle parole così piene di rabbia.
-vaffanculo a te, Brooke- mi becco in risposta. non la guardo neanche in faccia ed esco, raggiungo gli altri e chiedo a Gayle se può tornare in hotel con me e fortunatamente accetta. entriamo in camera, le spiego tutto e scoppio ancora a piangere. aveva detto la verità, non faccio altro che scappare.

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