Fin da quando ero bambino, ho sempre avuto paura del buio. Mia madre la sera prima di andare a letto, restava sempre accanto a me per assicurarsi che io non piangessi. Mi accarezzava la testa e mi raccontava delle favole. Ricordo ancora quella sensazione di protezione che provavo. Mi sentivo al sicuro, come se nessuno al mondo potesse farmi del male. Crescendo sono riuscito a superare in parte questa paura. Adesso riesco a dormire da solo senza problemi, ma a volte mi capita di spaventarmi per delle piccole cose. Non riesco a spiegarlo, ma è come se mi sentissi abbandonato e non riuscissi a sapere cosa fare.
Oggi la giornata è più cupa del solito. Il caldo è diminuito, e le nuvole lentamente stanno oscurando il sole. Credo che stia per venire a piovere. Andare a scuola con questo tempaccio sarà veramente difficile. Prendo un ombrello dalla mia stanza. Scelgo quello giallo e lo metto nello zaino. Scendo in cucina per fare colazione, ma non trovo mia madre. Sarà uscita presto per fare qualche commissione. Preparo un Toast alla svelta, e ci metto dentro un po'di quello che riesco a trovare in cucina.
Sto pensando ancora a quello che è successo ieri. Il mio primo bacio. Non riesco a spiegare come mi sento in questo momento. Sono euforico, ma allo stesso tempo non so come interpretarlo. Perché me l'avrà dato? Capisco di essere un ragazzo abbastanza carino, ma questo non spiega un gesto così improvviso.
Questa mattina a scuola la fermerò per i corridoi e mi farò spiegare il motivo di quel gesto. Uscendo di casa la prima pioggia è iniziata a scendere. Tutti cercano un riparo, ma quasi nessuno ha portato l'ombrello. Per fortuna sono stato previdente. Lo apro, e inizio a camminare verso la scuola. Camminando le gocce di pioggia diventano sempre più intense. Quel rumore è quasi come se formasse una canzone. È piacevole da ascoltare. Riesci quasi a dimenticare tutto. Questo suono però viene presto interrotto da una mina vagante proveniente da dietro di me.
- Ehi, Non prendi l'autobus? - Mi da una pacca sulle spalle
- Secondo te con la fama che mi porto dietro, posso andare in autobus tranquillamente? -
- Hai ragione. Fammi spazio sotto l'ombrello -
- Non l'hai portato con te? -
- Me ne sono dimenticata -
- Ma com'è possibile? Ma non l'avete visto il tempo questa mattina? -
- Fammi spazio brontolone -
Viene sotto l'ombrello, e mette il suo braccio sotto il mio.
- Sei tornato sano e salvo a casa ieri? -
- Si, un pochino frastornato, ma nulla di grave -
Come potrei inserire il bacio che mi ha dato nel discorso?
- Mi sembri stare meglio. Ha in buon colorito -
- Mi riprendo subito io -
- Si, abbiamo l'incredibile Hulk con noi -
- Ma a proposito, vivi in questo quartiere? -
- Non lo sapevi? Sono a quattro isolati da te -
- Allora perché ieri non siamo tornati a casa insieme? -
Si avvicina al mio viso. Vedo le sue labbra a distanza ravvicinata. Mi sta guardando fissa negli occhi.
- Credevo ti mettesse a disagio tornare con me dopo quello che è successo -
- A proposito, perché mi hai dato quel bacio? -
Sento il suo respiro...
- Mi andava di dartelo -
- Cosa? Questo è tutto? -
- Si, prendilo come un regalo per la bella giornata -
- Di solito i regali sono belli. Non sconvolgenti -
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Quella strada verso te
Teen FictionEtichettato come il figlio dell'assassino, Justin Well è vittima di bullismo. Non ha amici e non riesce a relazionarsi con le altre persone. Cerca di condurre una vita normale e il suo unico obiettivo è quello di passare inosservato. Ma contrariamen...