Capitolo 38 - Cosa siamo?

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JUSTIN

La mia vita è totalmente cambiata da quando l'ho conosciuta. Questa ragazza non ha portato altro che scompiglio nella mia semplice esistenza. Quando sono con questa persona non riesco a respirare. Mi manca il fiato come se avessi partecipato ad una lunghissima maratona. Il mio cuore batte all'impazzata e sembra frantumarsi ogni volta in tanti piccoli pezzi. Riesco a vedere unicamente lei davanti ai miei occhi. Alcune volte quando la osservo arrossisco senza accorgermene. Vorrei che Emily sia la prima e l'ultima ragazza per me. La mia numero uno al mondo. 

- Lo stai facendo di nuovo -  Mi dice.

Non riesco a smettere di guardarla. È più forte di me. Non voglio perdermi neanche un suo singolo movimento. Avrei voglia di bloccare il tempo per godermi questo istante per tutta la vita. È davvero bellissima. 

- Che cosa? - Le domando.

- Guardarmi. Mi stai fissando un'altra volta senza dire una parola. Lo hai fatto anche in biblioteca qualche giorno dopo che ci siamo conosciuti. Restavi dietro lo scaffale ad osservarmi senza emettere neanche un suono -

- Non ricordo bene. Davvero ho fatto una cosa del genere? Non mi sembra - Le dico cercando di nascondere l'imbarazzo. 

- Non hai bisogno di mentire. Non sei l'unico a farlo. Tutti i ragazzi quando cammino per le strade della città si fermano per osservarmi. Sono una bellezza fuori dal comune. Ho un viso perfetto che farebbe impallidire anche una Dea Greca -

Eccola. La sua vanità sta prendendo ancora una volta il sopravvento su di lei. Sta imitando i movimenti delle modelle che posano per i servizi fotografici. È ha iniziato anche a ridacchiare come una pazza isterica.

- La vuoi smettere? Mi sto per sentire male. Cosa sarebbe questa specie di camminata? - Le domando.

- Non capisci nulla. Il mio è un talento naturale. Non vedi che movimenti leggiadri? Nella mia vita passata ero sicuramente un cigno. Quello più bello mai esistito -

Sta saltellando come una trottola.  Dovrei fermarla, ma non lo faccio. Mi sto divertendo davvero tanto. Un cigno? Sembra un ippopotamo affetto da attacchi convulsivi. È troppo buffa.

- Stai ridendo di me? - Mi chiede. 

- No, non lo sto facendo. Ti sbagli. Stavo osservando soltanto la tua straordinaria bellezza e il tuo enorme talento. Perché non hai fatto l'indossatrice? Sei davvero portata per questo lavoro -

- Hai ragione. Non sei il primo che me lo dice. Dovrei provarci? - Continua a sfilare.

- Certo. Ti prenderebbero sicuramente. Passeresti ogni provino senza il minimo sforzo - 

Entrambi iniziamo a ridere. Non ci fermiamo neanche per un attimo. Sento anche delle contrazioni allo stomaco. Fanno male, ma provocano anche una piacevole sensazione. 

- Sono stanca morta. Ho bisogno di riposarmi. Fammi spazio -

Si è appena seduta accanto a me. Sta poggiando la sua testa sulla mia spalla. I suoi capelli stanno scivolando sui miei vestiti, e comincio a sentire il profumo del suo shampoo.  

- Cosa fai? - Le chiedo.

- Non muoverti. Fammi restare in questo modo per qualche secondo. Sono senza forze -

- Va bene. Cercherò di rimanere in silenzio. Riposati pure -

Prendo con una mano la sua testa e la spingo ancora di più contro la mia spalla.

- Justin, la sai una cosa? Nella vita, la lunghezza del tempo non è importante. Quello che davvero conta è con chi lo passi. Ed io sono veramente felice di avere l'opportunità di poterlo passare con una persona splendida come te -

- Non hai bisogno di dirlo. Per me è la stessa cosa. Non scambierei il tempo con te per nient'altro al mondo. Emily, ma noi due cosa siamo? Amici? - Le domando.

- Da quando tu ed io siamo diventati amici? -

- Beh, se non siamo amici, che cosa siamo? -

- Justin, qualcosa di più. Non riesco ancora a dargli un nome preciso, ma sicuramente non siamo amici -

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