JUSTIN
Minuscole gocce di pioggia cadono con calma su di noi. Accarezzando leggermente ogni parte del nostro corpo. Lo scricchiolio delle foglie dietro le nostre schiene, e il tintinnio dell'acqua che scende dall'alto. Sono gli unici rumori che riusciamo a percepire. Il terreno inizia ad inumidirsi notevolmente. Diventando freddo e scivoloso. Il paesaggio è avvolto da un silenzio solenne, e gli alberi emanano un pungente odore di resina.
- Intendi qualche segreto? Ne ho uno anch'io. Un grande segreto che nessuno conosce -
La sto guardando. I suoi occhi sono strani. Hanno una luce diversa dal solito. Sembrano spenti. Senza anima. Freddi. Non sono quelli di sempre. Vorrei dire qualcosa, ma non ci riesco. Le parole non vogliono uscire dalla mia bocca. Continuo solamente ad osservarla.
- Tutti abbiamo i nostri segreti. Forse un giorno proverò a raccontarti il mio. Adesso però la cosa più importante è un altra. Hai portato un ombrello? -
- Un ombrello? - Le chiedo sconcertato.
A cosa potrebbe servirgli? Non capisco. Stava parlando del suo segreto fino a pochi secondi fa. Che centra un ombrello?
- Justin, ma stai dormendo? Ti ho chiesto se hai un ombrello. La pioggia sta diventando più insistente. Tra poco potrebbe venire il diluvio universale -
Il suo sguardo è tornato quello di sempre. Almeno sembra esserlo.
Guardo il cielo. Le nuvole sembrano sul punto di scoppiare. Ha ragione. Non ci avevo fatto caso. Ero immerso profondamente nei miei pensieri, e non avevo notato tutto questo.
- Scusa, non avevo capito. Non ho un ombrello con me. Credevo che non avrebbe piovuto, e per questo l'ho lasciato a casa. Come facciamo? - Le chiedo.
- C'è solo una soluzione. Correre. Dobbiamo farlo il più velocemente possibile. Cerchiamo un riparo prima di rimanere in balia della pioggia -
Ci alziamo entrambi dal terreno. I nostri pantaloni sono sporchi e bagnati, ma non abbiamo tempo di pulirli. Cominciamo a correre, e a guardarci intorno. Cerchiamo di trovare un punto dove ripararci. Lei è davanti a me. È velocissima. Non riesco a rimanere al suo passo.
- Sei troppo lento. Mio nonno farebbe di meglio. Dobbiamo cercare di restare vicini. Prendi la mia mano - Mi dice.
Me la porge, e l'afferro senza fare storie. Il suo palmo e stretto contro il mio. Sento il calore provenire dalla sua pelle. È proprio una strana sensazione. Non riesco a descriverla, ma è rassicurante.
- Ecco. Andiamo sotto quel grande abete. Sembra il posto perfetto per non bagnarci - Le dico.
Corriamo entrambi verso la direzione dell'albero. Riusciamo ad arrivarci senza intoppi. I nostri vestiti sono tutti fradici. Riesco a vedere anche le spalline del reggiseno di Emily. L'acqua ha reso il bianco della camicia quasi invisibile. Non posso guardare. Devo smetterla. Non sono un pervertito. Mi volto dall'altra parte e cerco di osservare altrove. Almeno ci provo.
- Cosa fai? - Mi domanda.
- Nulla. Non sto facendo niente. Guardo solamente la pioggia che cade - Le mie guance sono rossissime, e la mia voce trema.
- Sicuro? Forse hai fatto qualche pensiero malizioso su di me? Perché ti sei voltato dall'altra parte? -
- No, ma che stai dicendo. Non ho pensato a nulla. Stavo guardando solamente la pioggia. Lo giuro -
Il mio cuore sta battendo fortissimo. Sembra una locomotiva a vapore.
- Stavo scherzando. Non agitarti in questo modo -
Sta incrociando le braccia. Cerca di ripararsi dal freddo. Mi metto davanti alla direzione del vento per coprirla, ma non serve a nulla. L'aria è troppo gelida.
- Hai freddo? -
- Si. Abbastanza, ma è sopportabile. Nulla di grave. Non preoccuparti -
- Posso abbracciarti? - Le domando.
- Perché vuoi farlo? -
- Questo è l'unico modo per scaldarci a vicenda. Nei film fanno sempre così -
- Allora perché lo stai chiedendo? Fallo e basta. Abbracciami -
Non me lo faccio dire due volte. Mi avvicino, e la stringo contro di me. Devo solo pensare a riscaldare il suo corpo, ma nella mia testa frullano milioni di pensieri maliziosi. Lei sembra a suo agio. Non è turbata minimamente. Ma come ci riesce? Sono io quello strano che vorrebbe sbatterla contro l'albero e baciarla?
- Quando scoprirai la verità su di me. Allora... non odiarmi troppo, va bene? -
Una saetta brillante ha appena squarciato il cielo. Tutto per un attimo sembra essere stato risucchiato dalla luminosità di questo fulmine. Non sono riuscito a capire quello che ha detto Emily.
- Cosa stavi dicendo? A causa del fulmine non ho sentito. Puoi ripeterlo? -
- Ho detto che mi piaci. Sei davvero la persona che mi piace di più al mondo. Non voglio perderti Justin. Resta sempre accanto a me -
Non sembrava avesse detto queste parole. Ho qualche problema alle orecchie? Spero di no.
STAI LEGGENDO
Quella strada verso te
Teen FictionEtichettato come il figlio dell'assassino, Justin Well è vittima di bullismo. Non ha amici e non riesce a relazionarsi con le altre persone. Cerca di condurre una vita normale e il suo unico obiettivo è quello di passare inosservato. Ma contrariamen...