Capitolo 41 - Parla con me

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ALEXANDRA

Questa stanza degli ospiti è immensa. Non è per niente paragonabile alla mia minuscola camera da letto. Credo di non aver mai visto nulla di simile in tutta la mia vita. Gli arredi sono moderni, e a giudicare dalla fattura, anche piuttosto costosi. I mobili sono in legno naturale è hanno l'aspetto di pezzi unici e introvabili nei negozi. Questo mi fa pensare che siano stati fatti artigianalmente. Al soffitto è appeso un lampadario molto eccentrico, ma a parte quello, il resto della stanza è semplice. L'atmosfera che si respira è accogliente. Mi sento veramente a mio agio in questa camera. 

Il mio stomaco sta brontolando per la troppa fame. Non mangio nulla dalla scorsa notte. Ho ingerito solamente qualche gomma da masticare e nient'altro. L'odore che viene dalla cucina è davvero invitante. Non riesco a resistere. Devo assolutamente seguire quel meraviglioso profumo. Esco dalla camera, e mi dirigo verso la cucina. Il mio naso mi porta a destinazione senza sbagliare. La porta è socchiusa, ma riesco lo stesso a sbirciare al suo interno. Damien è davanti ai fornelli. Sta tagliando e sminuzzando i vari ingredienti. Cerco di non fare nessun rumore. Non voglio che si accorga che lo sto osservando.

- Perché non entri? Sono abituato ad essere pedinato. Quindi capisco quando qualcuno mi sta guardando di nascosto. Ho un sesto senso molto sviluppato - Mi dice. 

Cavolo. Mi ha visto veramente? Credevo di essere stata molto attenta a non farmi notare. Che vergogna. Ora cosa gli dico per giustificarmi? Non trovo soluzioni. L'unica cosa da fare è far finta di niente e provare a nascondersi. Mi raggomitolo in un angolo vicino alla porta e rimango in silenzio. 

- Stiamo giocando a nascondino? - Mi domanda avvicinandosi alla porta.

Vorrei davvero scomparire in questo momento. Che figuraccia. 

- Dove sei? Non sarai mica la mia nuova Stalker? Sto iniziando ad avere paura  - 

Non gli rispondo. Sono troppo a disagio per farlo. Probabilmente osservare una persona di nascosto è proprio quello che fa un maniaco. Il rumore dei suoi passi si fa sempre più vicino. Sta per scoprirmi.   

- Trovata. È inutile nasconderti. Conosco ogni minimo angolo di questa casa  - Mi dice rimanendo in piedi alle mie spalle, con le mani sui fianchi. 

Posso fare finta di essere invisibile? Non credo. 

- No, non mi stavo nascondendo. Mi sono piegata soltanto per osservare le rifiniture di questa porta. Sono davvero fantastiche. Lo stile è barocco, vero?  - Mento, ma con pochi risultati. 

Il suo sguardo è fisso su di me. Mi sta studiando attentamente mentre rimugino sulla cavolata che ho appena detto. 

- Le rifiniture? Si, hai ragione. Sono davvero bellissime. Proprio come la persona che continuavi a guardare di nascosto - 

Come ho fatto a finire in una situazione del genere? Devo cercare di cambiare discorso.

- Ho un certa fame. La colazione è pronta? - Gli domando.

-  Non sei ancora sazia? - Mi chiede. 

- Come potrei esserlo? Ancora non ho messo nulla sotto i denti - 

 - Non mentire. Mi hai divorato con gli occhi. Il tuo stomaco dovrebbe essere bello pieno - 

Comincia a sbellicarsi dal ridere. Cosa devono sentire le mie povere orecchie. Crede di essere stato divertente? Non posso sopportare oltre. Entro in cucina e lo lascio a ridacchiare da solo vicino alla porta.

- Dove vai? Non preoccuparti. Ti capisco. Non è colpa tua se sono un ragazzo stupendo. Qualsiasi donna si sarebbe incantata davanti a me - Continua a sparare cavolate. 

Non lo ascolto. Riesco a pensare soltanto a tutte le leccornie di fronte ai miei occhi. Il tavolo all'interno della stanza è completamente imbandito come nei ristoranti più lussuosi. Ci sono tantissimi manicaretti, ma la cosa che più vorrei mangiare è quella meravigliosa cheesecake alla fragola al centro del tavolo. 

- Straordinaria! - Dico sporgendomi per annusare la Cheesecake. 

- Ti piacciono i dolci? - Mi chiede.

- Amo tutto quello che contiene zucchero, ma i dolci sono le cose che più mi fanno impazzire al mondo - Gli dico.

- Davvero? Ho avuto un'ottima idea a prepararla allora. Visto che hai avuto la febbre, ho pensato che una buona dose di zuccheri potessi farti sentire meglio. Per fortuna ti piacciono le cose dolci - 

Damien prende la cheescake alla fragola dalla tavola e ne taglia una bella fetta. Me la porge, e inizio ad assaggiarla lentamente. Buonissima, morbida, l'odore riempie totalmente le mie narici e la mia testa. Potrei anche morire dalla troppa felicità. Non mangiavo nulla di così buono da tantissimo tempo.

- Complimenti, è davvero ottima. Non credevo che fossi così bravo in cucina -

- Grazie, hai ragione. Sono uno chef meraviglioso. Sono perfetto in tutto quello che faccio. Sono ricco, bello e anche bravo a cucinare. Non ho neanche un singolo difetto -

La vanità dove la mettiamo? Non ti rendi conto di esserlo, vero? Meglio evitare di farglielo notare.  

- Sei un ragazzo veramente da invidiare. Non c'è dubbio - Gli dico continuando a gustare il dolce. 

- Posso farti una domanda? - Mi chiede. Il suo sguardo sembra essere diventato più serio.

- Dimmi pure - Gli dico.

- Cosa ci facevi ieri sera tutta da sola sotto la fermata del bus? Non mi aspettavo di vederti a tarda notte in un luogo del genere - 

Non riesco a rispondere alla sua domanda. Cosa potrei dirgli? Devo mentire.

- Niente. Stavo facendo solamente una passeggiata. Avevo bisogno di una boccata d'aria fresca -

- Stai mentendo. Tendi sempre ad abbassare lo sguardo e non guardarmi negli occhi quando dici una bugia. Non hai bisogno di mentire. Posso ascoltarti e provare ad aiutarti. Puoi confidarti con me. Non siamo amici? - 

Dovrei dirgli tutto? Posso veramente cercare conforto in lui?


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