Capitolo 32 - Segreti

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JUSTIN

Esistono due tipi di segreti in questo mondo. Quelli che possono essere confessati, e quelli che invece vengono nascosti. Alcune volte cerchiamo di mantenerli celati all'interno di noi. Prigionieri del nostro subconscio. Non vogliamo che altre persone possano scoprirli. Ci vergogniamo di mostrare questa parte della nostra esistenza. Sono dei pesi che vorremmo sparissero dalle nostre vite. Ma per nostra sfortuna questo non è possibile. I segreti non scompaiono. Possiamo cercare in tutti i modi di seppellirli, ma tornano sempre a bussare alle nostre porte. Diventano più forti e possono renderci la realtà ancora più difficile.

L'autunno ha finalmente invaso le strade della mia città. Passeggiare a piedi in questo periodo dell'anno è davvero piacevole. Questa stagione è calma e silenziosa, ma allo stesso tempo vivace. I rami degli alberi sono secchi, e le foglie gialle cadono con calma. Senza disturbare le persone che percorrono la loro stessa traiettoria. Il vento soffia sfinito. Si avverte anche un inconfondibile odore di castagne. 

Non riesco a togliermi dalla testa le parole di quella vecchia signora. Continuano a tornare prepotentemente nella mia mente. Una ragazza che conosco nasconde qualcosa che potrebbe sconvolgermi? Di cosa potrebbe trattarsi? Magari è solamente una bugia. Come posso credere a queste sciocchezze? Devo smettere di pensare a queste cose.

- Che stai facendo? -

La sua voce è inconfondibile. La potrei riconoscere tra milioni di suoni. Cosa ci fa qui? Credevo fosse andata a scuola.

- Cosa? - 

- Perché sei così serio? A cosa stai pensando? - Mi domanda.

- A nulla in particolare. Stavo solamente ammirando i meravigliosi colori autunnali, e mi sono perso nei miei pensieri. Emily - 

- Capisco. Io invece trovo questa stagione abbastanza triste. Spenta. Non mi piace. Vorrei che il sole splendesse, e illuminasse le strade. Invece ci sono questi enormi nuvoloni scuri in cielo. Speriamo non piova -

- Hai ragione. Non l'avevo notato. Però non sembra voglia piovere. Magari sono solamente delle nuvole passeggere. A proposito, perché non sei andata a scuola? -

- Non avevo tanta voglia di chiudermi in quella gabbia. Ho preferito saltarla per oggi. Avevo voglia di prendere un po' d'aria fresca. Tu invece? Perché non ci sei andato? -

- Abbiamo avuto la stessa idea. Almeno sembra - Le dico con aria complice. 

- Comunque se devo dire la verità sono abbastanza arrabbiata con te. Non mi aspettavo che potessi fare una cosa del genere senza nemmeno chiamarmi. Sei davvero insensibile -

Il suo viso è imbronciato. Sembra davvero irritata.

- Arrabbiata? Per quale motivo? Cosa ho fatto? - Le domando.

- Saltare la scuola. Perché non mi hai avvisato? Avremmo potuto dare buca insieme. Sarebbe stata una cosa carina. Delle volte mi sembra che tu non voglia passare del tempo con me. Questa cosa mi ferisce davvero molto - 

Si volta dall'altra parte, e mi mostra le spalle. Sembra stia piangendo.

- Cosa? Non è vero. Mi piace stare con te. Vorrei farlo tutti i giorni. Non ci avevo pensato. Scusami. Non fare così. Ti prometto che la prossima volta sarai la prima persona alla quale lo chiederò. Non piangere -

Gli metto una mano sulle spalle. Sento un suono strano. Non sta piangendo, ma sta sghignazzando.

- Scusami, ma sei troppo buffo. Pensavi stessi piangendo? Ti stavo solamente prendendo in giro. Sei proprio un credulone - 

Si mette una mano davanti alla bocca. Sembra davvero divertita. Delle volte sono davvero tonto. Avrei dovuto rendermene conto subito che mi stava prendendo per i fondelli. Sono una preda facile per lei. Mi conosce troppo bene. 

- La smetti di ridere? Non è divertente - Le dico.

- Scusami, ma è più forte di me. Ogni volta che ti vedo mi viene spontaneo farlo. Non prendertela -

Continua a ridacchiare. 

- Ho capito. Meglio che me ne vada a casa. Ci vediamo -

Faccio finta di allontanarmi. Mi prende per un lembo della camicia, e mi ferma.

- Non farlo. La finisco. Non andare via. Passiamo un po' di tempo insieme. Ho voglia di giocare con te -

Non vuole che torni a casa? Ha voglia di passare del tempo con me? 

- Giocare? Non siamo dei bambini. Come potremmo farlo? - 

- Chi ha detto che solo i bambini possono divertirsi giocando? Anche gli adolescenti hanno bisogno di farlo. Sai quanto stress accumuliamo alla nostra età? Abbiamo bisogno di smaltirlo in qualche modo -

A me piace giocare. Però non voglio sembrare troppo infantile. Per questo sto fingendo di non volerlo fare.

- Se proprio insisti. Facciamolo. A cosa vorresti giocare? -

-  Vedo che ti sei fatto convincere facilmente. Lo volevi anche tu, vero? -

- Lo faccio solamente per farti contenta. A me non piacciono questo genere di cose. Le trovo immature -

- Non credo. Penso che siano proprio le cose che ti piacciano fare. Confessa -

 Corre verso la mia direzione, e si getta sopra di me. Cadiamo entrambi per terra. Sono con le spalle contro il terreno. Lei è sopra il mio corpo, e inizia a solleticarmi i fianchi. 

- Finiscila. Non sopporto il solletico -

Comincio a ridere senza fermarmi nemmeno per un minuto. Il formicolio è troppo forte. 

- La finisco solamente se lo ammetti. Vuoi giocare con me? Dillo -

Non riesco a resistere. Il pizzicore provocato dalle sue mani non smette di farmi ridacchiare.

- Va bene. Voglio giocare con te. Sei felice? Per favore adesso smettila -

Si è finalmente fermata. Mi sembrava di morire dal ridere. Lei non è più sopra di me. Adesso si trova al mio fianco. Siamo entrambi sdraiati a terra con la teste poggiate l'una contro l'altra. Emily sembra esausta, sta ansimando.

- Avevi ragione. Non siamo dei bimbi. Loro sono pieni di vitalità. Riescono a fare di tutto e non si stancano mai. Ma come fanno? Maledetta vecchiaia. Non abbiamo nemmeno iniziato a giocare e già sono esausta. Vorrei tornare bambina. La vita da adolescente è veramente uno schifo -

- Non del tutto. Ci sono anche dei lati positivi nell'adolescenza. Possiamo fare molti sbagli, e veniamo perdonati per la maggior parte di essi. Perché non siamo ancora abbastanza maturi per prendercene la responsabilità. Questa è una cosa positiva, non credi? -

- Si, ma vorrei tornare lo stesso ad essere una bambina. Loro sono sempre felici. Sorridono in continuazione senza un preciso motivo. Poi la cosa più importante è che non hanno bisogno di nascondere nulla. Non hanno segreti. Per questo la loro vita è facile  -

Questa è la mia occasione. Devo provare a chiedergli se ha qualcosa da dirmi. Ho bisogno di togliermi il piccolo dubbio che mi passa per la testa. Le parole della chiromante non vogliono proprio allontanarsi dal mio cervello.

- Per quale motivo stai dicendo questo? Qualcosa ti sta assillando? Con me puoi parlarne. Ti ascolto -

- Intendi qualche segreto? Ne ho uno anch'io. Un grande segreto che nessuno conosce -

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