ALEXANDRA
- Sei stato fantastico, Damien, veramente fantastico! Ancora non riesco a credere che tu abbia ritrovato il bottone. Non so proprio come ringraziarti - Gli dico abbracciandolo, mentre lui mi guarda con aria sorpresa.
- Te l'avevo promesso, no? Quindi sta' tranquilla, non c'è bisogno di aggiungere altro - Mi sussurra lentamente con la sua voce profonda e rassicurante.
- Devo ringraziarti invece. Senza il tuo impegno penso che non l'avremmo mai ritrovato. Grazie per non aver mollato anche quando ero io a chiedertelo. Sono davvero contentissima che alla fine tu ce l'abbia fatta -
- Va bene, accetto i tuoi ringraziamenti. Ma non farci l'abitudine - Il suo viso è così vicino al mio, più vicino di quanto mi aspettassi. Non avrei mai immaginato che il suo volto potesse apparire così perfetto da una distanza così ravvicinata. È talmente bello che non sembra nemmeno umano.
- Damien, non l'avevo mai notato, ma hai delle sopracciglia lunghissime - Dico con voce eccessivamente allegra, allungandomi per vederle meglio. I suoi splendidi occhi neri sono incorniciati da queste meravigliose sopracciglia arcuate e scure. Sono così belle che sembrano essere state fatte con un pennello.
- Ah, non lo sapevi? Le sopracciglia sono il mio marchio di fabbrica. Sei una delle poche al mondo che le abbia viste così da vicino. Sei una ragazza davvero fortunata, Alex. Nella tua vita passata avrai sicuramente salvato la nazione - Lui mi guarda convinto, poi comincia a ridere a crepapelle.
- Damien, hai ragione, sono veramente fortunata. Non ho mai visto delle sopracciglia così carine e buffe in tutta la mia breve esistenza - Gli dico incantata e con un tono di voce molto basso. Che cosa sto facendo? Maledizione, non posso credere di aver detto una cosa del genere. Ma cosa caspita mi è passato per la testa? Spero che non mi abbia sentito, non so neppure perché queste parole siano uscite dalla mia bocca. Vorrei sprofondare in una fossa, sono così imbarazzata.
- Scusa, non credo di aver capito bene. Puoi ripetere? - Mi chiede incuriosito.
-Non ho detto nulla di speciale, Damien. Lascia stare, stavo soltanto pensando ad alta voce, nient'altro - Speriamo se la beva.
- Ah, va bene. Capisco. Senti, Alex, devo dirti una cosa. Ascoltami attentamente - Lui mi sta fissando con una strana luce negli occhi e il suo viso sta iniziando opacamente ad arrossire. Non ne sono sicura, ma credo stia per confessarmi qualcosa di molto importante.
- Se hai qualcosa da dire, parla. Ti ascolto - Gli dico con il cuore che mi batte a mille per la tensione.
- Non volevo dirtelo in questo modo, ma non riesco più a resistere. Alex... mi stai stringendo talmente forte che mi manca il fiato. Potresti allentare un po' la presa? - Mi chiede Damien, respirando a fatica. Cavolo, ha ragione. Sono così vicina da poter sentire il suo respiro sulla pelle. Non mi sono proprio resa conto di essermi attaccata a lui come una gomma da masticare.
- Scusa, Damien. Non volevo farlo. Stai bene? - Gli domando liberandolo dalla morsa dolorosa in cui lo avevo stretto.
- Alex, sembri uno scricciolo, ma la forza non ti manca. Stavo quasi per rimetterci le penne a causa di quelle due tenaglie che ti ritrovi al posto delle braccia - Sono pazza, credo di essere veramente pazza. Come ho fatto a non accorgermi di essermi avvinghiata a lui come una piovra? Che cosa diavolo mi è preso in quel momento?
- Mi dispiace, mi sono fatta prendere dall'entusiasmo, torna pure a respirare - Dico, alzando le mani a mo' di scusa.
- Entusiasmo? Smettila, dai! Non fingere. Non hai bisogno di nascondermi niente, sai? Alex, perché non lo ammetti e basta? - Damien inizia a guardarmi con quel suo tipico sorrisetto furbo stampato sulla faccia. Forse avrà capito quello che ho detto prima sulle sue sopracciglia? Accidenti, speriamo di no.
- Ammettere che cosa? - Gli domando con aria preoccupata.
- Su, su... non è colpa tua, non devi vergognarti di niente. Non sei la prima che sviene tra le mie braccia. Sei soltanto una delle tante ragazze che subiscono il fascino di Damien Evans - Dice, dandomi una pacca sulla spalla che per poco non mi sbatte per terra.
- Be', come darti torto, è davvero difficile non svenire tra le tue potenti braccia, Damien - Gli dico assecondandolo. Per fortuna non è un ragazzo tanto sveglio. Credo di essermela cavata per questa volta.
- Alex, lo so, non c'è nessun bisogno di adularmi - Lui comincia a passarsi una mano tra i capelli, iniziando a fare delle pose da fotomodello.
Mi sento stanchissima. Non riesco a prestargli più attenzione. Chissà che ore sono adesso. Forse sarà meglio controllare sul cellulare. Prendo il telefonino dalla tasca sinistra del giubbotto e lo accendo. Maledizione, non voglio crederci, non può essere vero...
- Damien, fermati. Dobbiamo tornare subito all'appartamento! Caspita, è tardissimo!- Esclamo sconvolta, dopo aver controllato l'ora sul display.
- Alex, perché sei così agitata? Cosa succede? - Mi chiede Damien preoccupato.
- Accidenti, hai un incontro con gli sponsor tra mezz'ora, l'avevo proprio dimenticato. Svelto! Non c'è un minuto da perdere - Dico, afferrandogli la mano.
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Quella strada verso te
Novela JuvenilEtichettato come il figlio dell'assassino, Justin Well è vittima di bullismo. Non ha amici e non riesce a relazionarsi con le altre persone. Cerca di condurre una vita normale e il suo unico obiettivo è quello di passare inosservato. Ma contrariamen...