Capitolo 53 - Il bottone di lei

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ALEXANDRA

Alcuni oggetti possono nascondere significati particolari per una persona. Ogni essere umano concepisce una determinata cosa in modo diverso da un altro individuo. Non tutti proviamo le stesse sensazioni ed emozioni guardando uno specifico oggetto. A volte può anche capitare di attribuire a queste cose dei significati totalmente distanti dal loro senso originario. Infatti, l'uomo è capace non solo di cogliere il valore effettivo di un oggetto, ma anche di vedere oltre l'aspetto materiale di esso. Certe persone, toccando delle cose, sono in grado di ricordare avvenimenti molto importanti della loro vita, portando alla luce sentimenti nascosti e suscitando nella loro memoria delle reazioni emotive molto importanti. Questi oggetti possono anche essere considerati come delle catene difficili da spezzare. Rappresentano dei legami che abbiamo con il nostro passato e dal quale non vogliamo allontanarci.

Questa sera ho messo a soqquadro l'intero appartamento di Damien. Sembra che in casa sia passato uno tsunami. Ci sono oggetti sparsi ovunque sul pavimento, cornici, occhiali, lampade e anche qualche vecchio premio di lui. L'appartamento è talmente in disordine che è difficile camminare senza urtare contro qualcosa. Nonostante abbia creato tutta questa confusione non riesco a trovare il bottone che ho perso. Sono sicura di averlo messo in salotto l'ultima volta, ma perché non lo trovo?

- Cos'è successo qui? Sembra che sia entrato un gruppo di ladri a svaligiare la casa - Esclama Damien entrando nel soggiorno. Non sembra credere ai suoi occhi.

- Sei tornato? - Gli domando, senza prestargli la minima attenzione. Sono troppo occupata a cercare il bottone.

- Si può sapere perché stai mettendo a soqquadro il salotto? - Mi chiede Damien, vedendomi agitata.

- Ho perso un oggetto molto importante. Non riesco a trovarlo da nessuna parte - Rispondo, continuando a cercarlo. Scavo tra le fessure del divano, controllo in mezzo ai cuscini, ma sembra non esserci. Dove l'avrò messo?

- Alex, per favore. Fermati. Dimmi che cosa stai cercando. Posso darti una mano, aiutarti a trovare l'oggetto che hai perso - Dice con voce calma, con un'aria così preoccupata che mi fa venire voglia di piangere.

Esito prima di rispondere. Cosa dovrei dire? Che sto cercando un bottone lasciatomi dal mio ex ragazzo? Mi prenderà sicuramente per pazza, ma non importa. Quattro mani sono meglio di due. E poi ho bisogno di trovarlo a tutti i costi. È l'unica cosa che mi è rimasta di Jeremy. Quindi devo dirgli assolutamente di cosa si tratta.

- Sto cercando un bottone. È un bottone molto piccolo di colore verde. Devi sapere che ci tengo tantissimo a quell'oggetto. Me l'ha lasciato Jeremy prima di andarsene. Non posso credere di averlo perso. Cavolo, devo trovarlo a tutti i costi - Dico guardandomi intorno e pensando ad un posto dove avrei potuto metterlo.

Damien rimane qualche secondo in silenzio, poi comincia a parlare sottovoce.

- Un bottone? Intendi quello che stava appoggiato sul tavolino del salotto? Credo di averlo buttato questa mattina nella spazzatura - Mi dice guardandomi con uno sguardo colpevole.

- Che cosa hai fatto? - Gli chiedo con la voce che a mala pena esce dalla mia gola. Non posso credere a quello che ho appena sentito. Ha buttato nella pattumiera l'unico ricordo che avevo di Jeremy? Non è possibile.

- Non sapevo fosse un oggetto così importante. Sembrava soltanto un vecchio bottone consumato. Mi dispiace tantissimo - La sua voce è contratta, seriamente dispiaciuta.

- Chi ti ha dato il diritto di buttarlo? Non potevi venire a chiedermi se fosse mio? Sono stata proprio una stupida a lasciarlo su quel maledetto tavolino. Adesso come faccio? - Blatero confusa, agitandomi come una folle. Vorrei tanto piangere dal nervosismo, ma cerco di trattenermi il più possibile. Dentro di me ho come la sensazione che il mio cuore stia scoppiando dal dolore. Le mie budella sembrano contorcersi. Cosa ho fatto? Jeremy, mi dispiace tantissimo di aver perso un oggetto così importante. Avrei dovuto averne maggiore cura. Sono davvero una stupida.

- Non fare così, Alex. Se vuoi posso comprartene centinaia di bottoni migliori di quello. Non arrabbiarti - Damien mi posa una mano sulla spalla, cercando di farmi calmare.

- Stai scherzando? Potresti prendermi anche un milione di bottoni, ma non varrebbero mai come quello che hai buttato. Era un bottone speciale. Aveva un significato profondo per me. L'avevo regalato a Jeremy durante il nostro primo incontro. Poco prima di lasciarmi me l'ha restituito. Niente potrà mai sostituire quell'oggetto - Gli dico arrabbiata. Non riesco a ragionare lucidamente. Le mie gambe iniziano a tremare è il mio respiro sta diventando sempre più pesante.

- Stavo solo cercando di farmi perdonare per averti ferita. Mi dispiace - Damien sembra davvero triste e io mi sento davvero male a trattarlo in questo modo.

- Ho bisogno di prendere un po' d'aria fresca. Vado a fare una passeggiata - Dico prendendo il cappotto dall'appendiabiti nel soggiorno.

- Va bene, ma non fare tardi. Tornerai entro l'ora di cena, vero? - Mi dice con voce dolce e apprensiva. Lo fisso per un istante, poi lascio la stanza senza rispondere alla sua domanda.

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