ALEXANDRA
Il denaro è il problema più grande al mondo. La società ti giudica attraverso questo strumento economico. Una persona viene valutata sempre in base a quanto possiede. Ci sono dei criteri minimi che la comunità si aspetta da ogni individuo. Se non li rispetti, non vieni considerato parte di essa. Ci sono persone che nascono con il cucchiaio d'oro, e non hanno bisogno di rispettare tali criteri. E c'è chi invece deve stringere i denti, e lottare ogni singolo giorno per riuscire almeno a raggiungerli. Il soldi sono fondamentali per essere ritenuti degli esseri umani decenti. Chi dice il contrario. Mente.
Entro la fine del mese, la scuola, ha chiesto di saldare la rata annuale. Di solito mio padre si occupava di versare i soldi sul bollettino, ma da qualche tempo a questa parte, ha affidato il compito alla sua nuova fidanzata. Questa mattina è stata chiamata a casa, ma ha fatto finta di non esserci, e non ha risposto alla telefonata. Non appena sono tornata da scuola mi sono subito fiondata nella sua stanza senza bussare. Quando sono entrata, l'ho trovata ferma davanti allo specchio nel vano tentativo di coprire le imperfezioni della sua pelle. Nonostante sia una bella donna per la sua età, non accetta il tempo che passa, e per questo motivo si applica lozioni di tutti i generi.
- Scusa se ti disturbo. Questa mattina a scuola mi hanno avvisato che i soldi non sono ancora arrivati sul conto corrente scolastico. Non hai avuto tempo di versarli? -
- Non hai imparato l'educazione da piccola? Non ti hanno detto che si bussa prima di entrare nella camera d'altri? -
- Mi dispiace non averlo fatto. È solo che è una cosa urgente, e la professoressa ha chiamato a casa, ma nessuno ha risposto -
- Si, ho sentito squillare. Appena ho visto il numero ho deciso di non prendere la chiamata. Avevo cose migliori da fare -
- Capisco, ma è una cosa davvero urgente. Se non hai tempo di andare a versare i soldi. Puoi consegnarli a me, e ci vado nel pomeriggio -
- Quali soldi? Non so di cosa stai parlando -
Continua a passarsi la lozione per il viso, e fissa la sua immagine riflessa nello specchio.
- I soldi per il bollettino scolastico. Papà sicuramente te li avrà lasciati prima di partire per il convegno -
Ferma un attimo la sua mano, e si gira verso di me.
- Intendi quei soldi? Quelli che mi ha dato prima di partire? Ci ho comprato una borsa di marca la scorsa settimana. Quella blu. Non l'hai vista? -
Non ci posso credere. Non l'avrà fatto veramente?
- Stai scherzando? Mi stai prendendo in giro? -
- Non sono una persona che dice bugie. Avevo voglia di una nuova borsa, è l'ho comprata. Non devo dare conto a te. Sono soldi che ha affidato alla sottoscritta, e ci faccio quello che voglio -
- Quel denaro serviva per la mia istruzione. Come hai potuto spenderlo per una borsa? -
- Sei una ragazza tanto intelligente, e sono sicura che troverai il modo di pagare quella rata. Adesso esci dalla stanza. Devo vestirmi -
Non riesco a parlare. Vorrei solamente prendere quella crema che si sta spalmando sul viso, e fargliela mangiare. Come può esistere una persona del genere? Cattiva, e senza un minimo di buon senso. Quelli erano i soldi che mio padre aveva lasciato per me. Non ha avuto nessuna esitazione a spenderli per una misera borsetta. Inizio a sospirare.
- Puoi smetterla? I tuoi sospiri stanno causando un enorme cratere. Sono fastidiosi. Esci immediatamente -
Si alza, e mi butta fuori dalla sua stanza. Quella donna è un puzzle che nessuno potrebbe mai risolvere. Non riesco a comprenderla, e a giustificarla. Proprio non ci riesco. Perché mi tratta in questo modo? Non sono mai stata maleducata con lei, e non riesco a capirne il motivo. Adesso non ho tempo per pensare a questo cubo di rubik. Devo trovare un modo per racimolare quei soldi. Se non riesco a saldare l'intera rata, potrei essere espulsa da scuola.
Dopo alcuni giorni, e un attenta ricerca. Sono riuscita a trovare un lavoretto part time in un negozio di gioielli della città. Il proprietario cercava una ragazza giovane, spigliata e di bella presenza. Dopo un breve colloquio di lavoro sono riuscita ad essere assunta. La paga è buona, e non entra in conflitto con i miei studi. Il negozio non è molto affollato, e il carico di lavoro è sopportabile. Questo pomeriggio non ci sono molte persone. Solo un ragazzo, e una signora che sta osservando degli orecchini nelle vetrine. Sembra una signora benestante. Ha una certa età, e indossa un abito firmato.
- Mi scusi. Sto cercando un regalo per mia figlia. Mi faccia vedere questi orecchini, e anche quegli altri. Quelli con i diamanti incastonati-
- Certo. Ecco a lei. Sono gli ultimi modelli. Le gemme sono davvero belle, e sono il prodotto top di gamma del nostro negozio -
- Davvero? A mia figlia piacciono le cose di una certa classe. Quanto costano? -
- Quelli piccoli seicento euro. Mentre quelli un pochino più grandi vanno sugli ottocento. Sono gli ultimi rimasti -
- I prezzi non sono altissimi. Credo che le piaceranno. Almeno spero -
Mentre la signora continua ad osservarli. Il mio datore di lavoro mi chiama un attimo nel suo ufficio. Quindi per questo motivo la lascio da sola a guardare gli orecchini.
- Eccomi. Mi ha chiamato? Aveva bisogno di qualcosa? -
- Si. Volevo solo avvisarti che questa sera chiuderemo prima. Devo essere puntuale a casa per festeggiare il compleanno di mia figlia. Non posso fare tardi. Mia moglie potrebbe uccidermi -
- Va bene. Per me è perfetto. Allora vado ad occuparmi di questa ultima cliente, e poi chiudo il negozio -
- Certo. Puoi andare -
Non appena esco dall'ufficio, torno verso il bancone. La cliente si sta allontanando. Probabilmente ha deciso di non compare più niente. Vado a prendere gli orecchini che ho mostrato alla signora per metterli al proprio posto, ma appena mi avvicino noto che ne manca un paio. Provo a cercare meglio, ma proprio non ci sono. Quella vecchia donna ha rubato gli orecchini di diamanti. Suono l'allarme, e mi metto ad urlare per attirare la sua attenzione, ma finge di non sentirmi. Per questo la seguo finché non riesco a raggiungerla.
- Gentile cliente, per caso, ha dimenticato qualcosa? -
- Cosa avrei dovuto dimenticare? Mi lasci passare, ho delle questioni da risolvere -
- Non è che le... -
Non mi permette neanche di finire la frase, e inizia a sbraitare.
- Mi stai accusando di qualcosa? Non ti sposti? Dov'è il tuo capo? Come ti permetti di trattenere un cliente senza nessuna ragione? -
- È solo che manca qualcosa dal negozio. Posso controllare all'interno della sua borsa, e nella sue tasche? -
- Non ci posso credere. Guarda. Vedi qualcosa? -
Svuota le sue tasche, e la sua borsetta, ma non c'è nessuna traccia degli orecchini.
- Mi dispiace. Mi sono sbagliata -
- Sei pazza? Come ti sei permessa? -
- Mi dispiace tantissimo. Le faccio le mie più profonde scuse -
- Perché avrei dovuto prendere quegli orecchini? Non erano neanche così belli. Cosa credi? Che non avessi i soldi per comprarli? Questa misera pezzente -
- Signora, non ho mai menzionato gli orecchini. Avevo solamente detto che mancava qualcosa dal negozio. Come ha fatto a capirlo? -
Il suo sguardo diventa cupo, e inizia ad abbassare gli occhi.
- Hai qualche testimone che mi abbia visto prenderli? Ora devo andare. Togliti di mezzo -
- Eccomi. Sono il testimone di cui sta parlando -
Una voce familiare si fa spazio nel nostro battibecco. Mi volto, e dietro di me appare il ragazzo della scorsa volta. Damien. Questo era il suo nome.
- Hai visto qualcosa? - Gli domando.
- Ciao. Non mi aspettavo che ci saremmo rivisti in così breve tempo... Perché ti stai scusando con questa ladra? La pezzente è proprio lei -
Un sorrisetto riempie il suo volto, e i suoi occhi iniziano ad osservare con fare indagatore la vecchia signora.
Cosa avrà visto?
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Quella strada verso te
Teen FictionEtichettato come il figlio dell'assassino, Justin Well è vittima di bullismo. Non ha amici e non riesce a relazionarsi con le altre persone. Cerca di condurre una vita normale e il suo unico obiettivo è quello di passare inosservato. Ma contrariamen...