Capitolo 19 - Soddisfazioni

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ALEXANDRA

Conoscete la storia di cenerentola? La mia vita da un anno a questa parte, è diventata molto simile alla sua. Prima vivevo con entrambi i miei genitori, ma purtroppo a causa di alcune spiacevoli vicende, non è stato più possibile. Entrambi non si sentivano più a loro agio con l'altro, pertanto si sono trovati d'accordo nel chiedere l'annullamento del matrimonio. In seguito si sono fatti la guerra per la mia custodia. Mia madre non ha un lavoro stabile, e per questo motivo mio padre ha vinto la causa di affidamento. Perciò sono stata costretta ad andare a vivere da lui. Dopo circa tre mesi, mio padre ha conosciuto una donna del quale si è infatuato, e gli ha chiesto subito di coabitare con lui. Questa signora da quando è entrata all'interno della nostra casa, ha subito iniziato a dettare legge. Quando c'è mio padre sembra un angelo sceso in terra. Sembra la perfetta casalinga e la madre amorevole che tutti desiderano. Ma non appena si allontana diventa un demonio. Una donna carica di vanità che si guarda allo specchio per ore, e non ha rispetto per nulla. 

Una volta tornata dal cimitero, sono andata in cucina per fare colazione. Lei era seduta al tavolo intenta a bere un bicchiere di vino rosso. 

- Buongiorno, ti sei appena svegliata? - Chiedo.

Cerco di essere carina. 

- Dove sei stata? Ci sono tantissime cose da fare, ma non ti trovavo. Ti stavi nascondendo? Volevi che facessi tutto io?  -

- Scusa, non ero a casa. Questa mattina presto sono andata al cimitero a portare dei fiori a quella persona -

- Non sei stanca? Dovresti metterti il cuore in pace. Non sei una ragazzina. Lui è morto. Non ti vede, è inutile sprecare soldi per i fiori -

Sta agitando il calice, e sembra piuttosto ubriaca. Cerco di trattenermi per rispetto a mio padre, ma l'unica cose che vorrei e prendere quel calice di vino e lanciarglielo in pieno viso. Una donna che beve a quest'ora del mattino, non è normale. Rimango in silenzio, e faccio una piccola smorfia.

- Cos'era quella cosa? Stavi ridendo di me? Come ti permetti. Non mi guardare in quel modo. Abbassa lo sguardo. Sei proprio come quella vecchia di tua madre. Non riesci a stare al tuo posto. Vediamo se prima o poi farai la sua stessa fine -

Mi trattengo, e cerco di lasciare la stanza per non scoppiare.

- Dove credi di andare? Pulisci il disordine che c'è in cucina -

- Perché dovrei farlo? Non ho ancora fatto colazione, e quel disordine lo hai creato tu -

- Non mi interessa. Finché vivrai in questa casa devi fare quello che ti chiedo. Se no vuoi quella è la porta. Sei liberissima di andartene -

Questa è casa di mio padre, ma mi sento come se fossi un estranea. Non ho diritto di replica, e lui non c'è per sentire cosa esce dalla bocca di questa persona.

- Va bene. Lo farò. Vado a indossare qualcosa di comodo -

- Non perdiamo tempo. Pulisci con quello che hai indosso. Tanto non sono abiti costosi, ma vestiti da quattro soldi. Sono proprio come te. Pacchiani e fuori moda -

Lei è una persona che sta molto attenta a come vestirsi. Gli piace apparire, e ama quando gli altri si complimentano con lei per la sua bellezza. Una vera e propria regina della vanità.

- Devo togliere solo queste cose in cucina? -

- No, ci sono tantissime cose da fare. Devi lavare il bagno, pulire il pavimento del salotto e della stanza padronale. Dopodiché devi fare la lavatrice e stendere i vestiti al sole -

- Abbiamo l'asciugatrice. Papà l'ha comprata da poco -

- Perché dovremo sprecare elettricità con questa bella giornata? Credi che i soldi crescano sugli alberi? -

Quella strada verso teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora