Capitolo 45 - L'appuntamento

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JUSTIN

Minuscoli fiocchi bianchi di neve scendono lievemente sulla città. Volteggiando con il loro silenzio in una lenta danza. Questi candidi batuffoli luccicanti sono come dei baci che svaniscono non appena entrano in contatto con la calda pelle del mio volto. Illuminati soltanto dalle luci giallastre dei lampioni, le piccole briciole argentee sono riuscite a creare ai lati delle strade un soffice manto di neve. Questa bianca coltre è il vestito più bello che la terra avrebbe mai potuto usare in questa stagione. In questo momento l'aria del centro cittadino è fredda e asciutta. Le poche nuvole in cielo, lasciano intravedere in lontananza, una giornata abbastanza buona. 

Emily è seduta da un po' su una panchina completamente ricoperta di neve e sta osservando dei bambini che giocano nei pressi della piazza. Sembra incurante dei piccoli batuffoli che cadono dall'alto, lambendo i suoi capelli, e fondendosi come polvere di cristallo con i suoi vestiti. 

- Ciao, mi stai aspettando da molto? - Le domando mentre mi avvicino. 

- Niente affatto. Sono appena arrivata. So bene che sei puntuale e non mi andava di farti aspettare - Mi dice alzandosi dalla panchina. 

Oggi lei indossa un cappotto di lana beige lungo fino al ginocchio con tanto di sciarpa abbinata. I suoi luminosi capelli rossi sono sciolti e tenuti indietro con una fascia. Non riesco a smettere di osservarla. È talmente carina da non sembrare reale. 

- Hai la febbre? Sembri strana. Non è da te arrivare puntuale ad un appuntamento - Le dico cercando di essere divertente. 

- La scorsa notte non sono riuscita a dormire. Avevo voglia di vederti. Hai deciso dove portarmi? - Mi chiede guardandomi negli occhi. 

Rimango immobile, incapace di muovermi. Non mi sarei mai aspettato di sentire delle parole del genere uscire dalla sua bocca. Lei aveva voglia di vedermi? Non posso crederci. Sto sognando? Le mie guance diventano calde e rosse.  Sono imbarazzato, ma alla stesso tempo lusingato. 

- Ho un vuoto di memoria. Mi sono dimenticato dove volevo portarti - Le rispondo sorridendo come un'ebete.

- Justin, stai scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando - Mi dice innervosita.

Cosa ho detto? La mia bocca si è mossa da sola. Non è vero che ho scordato il luogo dove voglio andare con lei. Sono davvero uno stupido. Ma a cosa stavo pensando? 

- Scusa, è che sono un po' nervoso, a essere sincero. La mia testa e la mia bocca sembrano non andare d'accordo nell'ultimo periodo. Ovviamente non ho dimenticato il luogo dell'appuntamento - 

- Cavolo, Justin, mi avevi spaventata a morte. Credevo te ne fossi dimenticato veramente - Sembra essere sollevata. 

- Vogliamo andare? - Le dico invitandola a seguirmi. 

Le vetrine dei negozi risplendono delle loro insegne colorate e dappertutto si vedono appariscenti cartelloni pubblicitari. Il centro cittadino è invaso da moltissime persone. È molto difficile riuscire a spostarsi, e ancor di più lo è camminare tra la gente, tanto densa è la folla. Emily si è appena fermata di colpo davanti alla vetrina di un negozio di accessori, incollando al vetro il naso e le mani. Sta osservando un fermacapelli bianco con un piccolo angioletto appeso a una catenella. Sembra davvero rapita da quel bizzarro fermaglio. 

- Se ti piace, perché non entri a guardarlo da vicino?  - La prendo per le braccia e la spingo delicatamente verso l'entrata. 

- Dovrei farlo? - Mi chiede con occhi luminosi e con un piede già all'interno del negozio.

- Certo. Andiamo a vedere - 

Apriamo la porta del negozio e una commessa viene immediatamente verso di noi. Sembra essere piuttosto gentile e accondiscendente. Le chiediamo di mostrarci il fermacapelli esposto in vetrina e subito ce lo mostra. 

- Come mi sta? Mi sta bene? - Mi domanda Emily indossando il fermaglio tra i capelli. 

La guardo ipnotizzato. Starebbe bene anche con una busta della spazzatura sulla testa. Lei è la ragazza più bella del mondo. Almeno per me. 

- Il fermacapelli non è male visto che copre leggermente la tua brutta fronte - Le dico cercando di sembrare distaccato.

- Cosa? Impossibile. La mia fronte è perfetta. Hai problemi alla vista? - Mi domanda ribattendo immediatamente.

- Va bene, non è vero. Stavo mentendo. Ti sta bene. Quanto costa questo fermaglio? - Chiedo alla commessa.

- Vuoi acquistarlo per la tua ragazza? - Mi domanda incuriosita. 

La mia ragazza? Questa non è la prima volta che qualcuno ci scambia per due fidanzatini. Sono felicissimo.

- Certo. Voglio comprarlo per lei - Rispondo. 

- Si, le sta davvero bene. Di tutte le persone che hanno provato quel fermacapelli, lei è quella a cui sta meglio. Costa cinquanta euro, ma posso farti uno sconto. Se lo prendi, te lo darò per quaranta, va bene? -

- Cosa? Quanto costa? - Emily sembra sconvolta dal prezzo. Mi sta mimando con le mani di andarcene dal negozio. 

- Non preoccuparti. Pensalo come un regalo di natale - Le dico mentre prendo i soldi dal portafogli. 

- Justin, non lo voglio. Andiamocene - Continua a ribattere lei. 

- Insisto. Ha ragione la commessa. Questo fermaglio è perfetto per te. Sei davvero bellissima con questo fermacapelli sulla testa. Anzi, no, non sei poi così bella. Sei strana... ed è per questo che mi piaci -  

Cosa ho detto? Maledetta bocca. Justin, come hai fatto a dirlo con tanta facilità? Sono imbarazzato da morire. Questa è la seconda volta che mi accade oggi. Ho caldo, ma è come se il mio corpo non fosse più capace di sudare. Emily sta cominciando a guardarmi con i suoi grandi occhi. Cosa starà pensando? Non posso restare un minuto di più in questo negozio. Comincia a mancarmi l'aria e sto diventando rosso come un pomodoro. Devo scappare immediatamente. Lascio i soldi alla commessa e vado verso l'uscita. Come avrà interpretato le mie parole? Avrà capito il significato di quello che le ho detto?

Cerco di fare un lungo respiro e comincio ad aspettarla davanti alla porta del negozio. La vedo. Eccola, sta arrivando. Si sta avvicinando con decisione verso di me. Cosa ha intenzione di fare? 

- Stupido. Sei davvero la persona più stupida che io conosca. Ma sai una cosa? Credo di essere un po' tonta anch'io, perché mi piaci proprio per questo motivo -

Mi mette le braccia attorno al collo e spinge il mio viso verso il suo. Le nostre labbra si incontrano. Questo è un bacio che non saprei giudicare fino in fondo, è sussurrato, dato con leggerezza sulle labbra, sfiorate in modo quasi impercettibile, tenerissimo e anche molto desiderato. È un bacio che ti rimane nel cuore. Rappresenta tutto il sentimento che c'è tra noi due...

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