"Una ragazza si trasforma in una donna di fronte ad un ragazzo che la tratta come una principessa."
Questa è la frase che mia madre amava dire più di tutte. Erano le parole che mio padre gli aveva pronunciato per chiederle di sposarlo. Entrambi venivano dalla stessa città, e si erano conosciuti da giovanissimi. Andavano nella stessa scuola, ma in classi differenti. Mia madre era la ragazza più bella dell'istituto. Era corteggiatissima da tutti, ma aveva occhi solo per lui. Mio padre invece era il solito ragazzo normale, che faceva parte di una cittadina comune. Lui inizialmente non si era accorto dell'interesse della mamma. Nonostante lei gli lasciasse bigliettini sotto il banco di scuola ogni mattina. Credeva che fosse qualche scherzo che qualcuno gli aveva preparato per prenderlo in giro. Un giorno la mamma dopo che si era stancata delle mancate risposte alle sue lettere si precipito davanti alla palestra dove mio padre giocava a Basket. Lo prese per la divisa e lo trascinò nel cortile. Papà non si aspettava una reazione del genere dalla ragazza che tutti definivano come l'emblema della femminilità. In quel momento appariva rozza e priva di tatto.
- Senti, ma com'è possibile che dopo settimane che ti scrivo lettere. Non ho avuto ancora una risposta? -
- Lettere? Di quali lettere stai parlando? -
- Quelle che ti ripongo ogni mattina con estrema cura sotto il banco di scuola. Quelle che puntualmente nemmeno apri e getti nel cestino della spazzatura -
- Ho capito. Allora le avevi scritte tu! -
- C'è scritto il mio nome è cognome scritto in Maiuscolo alla fine di ogni lettera. Ovvio che le abbia scritte. Non credi? -
- Pensavo fosse uno scherzo. Non potevo mai immaginare che una ragazza come te potesse interessargli uno come me -
- Perché? Cos'hai che non va? Credi che a me possa piacere chiunque? Ti sembro una che da il cuore facilmente al primo che capita? -
- No, non intendevo questo. Solo è che la cosa mi sembrava inverosimile. Potresti aspirare a qualcuno migliore di me -
- Questo è il motivo per cui mi piaci. Sei un ragazzo modesto, e non sei pieno di te come i nostri coetanei. Visto che adesso sai tutto. Usciamo ufficialmente insieme -
- Non stai bruciando un pochino le tappe? -
- Hai qualcuno che ti piace più di me? -
- No, non è questa la cosa -
- Allora non c'è nessun problema. Usciamo insieme. Non è facile incontrare qualcuno che ti piace. Tu mi piaci e non voglio che qualcuna possa portarti via da me -
- Sei sicura vada bene io? Non sono il classico ragazzo ricco e di bell'aspetto. Non ho una famiglia forte alle spalle, e non ho nulla da darti in cambio -
- Non siamo sotto lo stesso cielo? Siamo tutti uguali al mondo. La persona che voglio in questo momento non è un ragazzo ricco e bello, ma una persona che possa farmi felice con piccoli gesti. Voglio solamente te -
Quelle parole riuscirono a trafiggere il cuore di mio padre. Da quel momento in poi iniziarono ad uscire, e dopo circa due anni quando ancora erano adolescenti, lui gli chiese la mano e le pronuncio quelle famose parole. Questo momento era rimasto nella mente di mia madre come una macchia d'inchiostro che non poteva essere cancellata da un foglio. Era l'avvenimento della sua vita che custodiva più gelosamente in un piccolo spazio del suo cuore.
Ieri il professore di lettere ci ha assegnato un compito da svolgere in gruppi da due. Ovviamente come puntualmente accadeva da tre anni a questa parte, nessuno si offriva di entrare nel mio. Emily, non faceva parte della mia stessa classe di lettere, è per questo che il carico di lavoro che doveva essere diviso in due, adesso gravava solamente sulle mie spalle. Avevo preparato tutto il materiale necessario possibile, è avevo deciso di andare a studiare in biblioteca.
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Quella strada verso te
Teen FictionEtichettato come il figlio dell'assassino, Justin Well è vittima di bullismo. Non ha amici e non riesce a relazionarsi con le altre persone. Cerca di condurre una vita normale e il suo unico obiettivo è quello di passare inosservato. Ma contrariamen...