Roma 27/12/16

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"che programma abbiamo oggi?" chiedo ancora assonnata mentre preparo la colazione per entrambi

"c'ho da passà alla Honiro stamattina, vieni co me?" chiede guardando il suo cellulare e quindi presumo il calendario

"nha missa che sto a casa a studiare" esclamo pensando alla sessione invernale che incombe "ah io stasera vado a cena con Rebecca" lo avviso

"me lasci solo?" sorride a mio parere contento del rapporto che sto instaurando con la sorella

"si" rido porgendogli il suo caffè "dai torna Fulvietto oggi pomeriggio non stai solo"

"grazie" sorride prendendo la tazza che gli stavo porgendo "comunque pomeriggio annamo à fa shopping che domani sera c'ho un compleanno de n'amica e nun so che metterme"

"compleanno di chi?" chiedo sedendomi a fianco a lui

"n'amica mia"

"ah okay" sorrido, d'altronde è solo una sua amica, anche io ho amici maschi, anche se in realtà la cosa un po' di fastidio me lo da

"che sei gelosa?" ride pizzicandomi la guancia

"per quanto mi riguarda domani sera puoi andare dove ti pare" rido a mia volta per non dargli soddisfazione facendolo ridere di gusto anche se credo sia abbastanza evidente la mia gelosia
"è il tuo o il mio?" chiedo sentendo un telefono suonare

"il tuo" risponde passandomelo "è Giulia"

"buongiorno" dico rispondendo al telefono alla mia migliore amica e dirigendomi verso la camera da letto

"giorno" risponde triste

"che succede tesoro?" chiedo preoccupata sedendomi a gambe incrociate sul letto

"i genitori di James mi odiano" esclama per poi scoppiare a piangere "e ho litigato con James per questo motivo e non so dove sia"

"tesoro non piangere, dammi 20 minuti e sono da te" esclamo chiudendo la chiamata senza lasciarle il tempo di replicare "riesci a darmi uno strappo fino a casa di James?" chiedo a Mattia una volta tornata in cucina

"si ma ch'è successo?"

"casini in paradiso" esclamo iniziando a prepararmi "tu cerca di rintracciare James" dico sparendo in bagno

"famme almeno finì il caffè" ride

"ci sei?" urlo una volta pronta

"eccolo" urla di rimando per poi avvicinarsi a me "prima de uscì però vojo un bacio" dice per poi far incontrare le sue labbra con le mie

"okay basta andiamo" rido staccandomi improvvisamente dal bacio lasciandolo perplesso

"te pare il modo?" esclama

"siamo in ritardo" scrollo le spalle ridendo "Giulia mi aspetta"

"te odio" ride seguendomi

Scendiamo mano nella mano e dopo esserci infilati i caschi saliamo sul motorino di Mattia in direzione casa di James; l'aria fredda di dicembre mi congela le ossa così mi aggrappo maggiormente a Mattia cercando un po' di calore finché, dopo una decina di minuti, in cui credo di aver rischiato la vita almeno venti volte vista la guida spericolata di Mattia, arriviamo a destinazione.

Abbi cura di me - Mattia BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora