Roma 04/02/17

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"oh ben arrivata" mi saluta sarcastica Giulia, d'altronde sono solo che in ritardo di venti minuti

"ciao Marti" sorride abbracciandomi Marco

"buon pomeriggio" borbotto sedendomi al tavolo

"gli occhiali potresti anche toglierli" mi prendono in giro

"hai dormito amo?" mi domanda la mia migliore amica notando sicuramente i miei occhi gonfi dopo che mi ha costretta a togliere gli occhiali da sole

"poco" rispondo fredda

"ordiniamo?" ci chiede Marco ricevendo assenso da entrambe

"che avevi da fare ieri che ci hai paccati?" indaga la mia migliore amica

"eh" si aggiunge l'altro "Mattia non c'era, che hai fatto?"

"niente" sospiro pensando alle giornata depressa di ieri

"guarda che si vede lontano un miglio che avete litigato tu e Bellegrandi" sbotta Giulia dopo qualche minuto in cui non ho fatto altro che rispondere a monosillabi, so che lo aveva già capito appena mi aveva vista forse stava solo aspettando che gliene parlassi io

"ma che vada a fare in culo" rispondo acida "lui e le sue paranoie del cazzo"

"addirittura" cerca di scherzare il mio amico "a cosa lo dobbiamo il litigio?"

"vuoi dirci che è successo?" chiede tranquilla lei "sai che sfogarti ti fa stare meglio" d'altronde nessuno mi conosce come lei "e per la cronaca potevi chiamarmi anche ieri, lo sai, solo che sei cocciuta"

"non volevo rovinarti la giornata" alzo le spalle "ora vi racconto.."

FLASHBACK
"amò che ne dici di andare da qualche parte per cena?" mi chiede Mattia "che poi domattina io parto"

"si come vuoi" sorrido alzando gli occhi dal mio libro

"allora metto in carica il telefono prima di uscire che è scarico" si alza "prendo il tuo caricatore" urla dalla mia camera

"come se fossi a casa tua" rido

"posso prendere il tuo telefono che c'ho da fà na chiamata de lavoro?"

"si tieni" gli porgo il mio iPhone "mentre chiami io vado a farmi un doccia così poi usciamo" esclamo dirigendomi verso il bagno mentre lui chiama non so chi "se vuoi raggiungimi" lo provoco facendolo ridacchiare nonostante sia nel bel mezzo di una conversazione di lavoro

"dove vuoi andare a mangiare?" chiede con uno strano tono di voce mentre io finisco di truccarmi

"bho è uguale" sorrido non avendo nessuna preferenza "ti lascio carta bianca, fai tu"

"che palle" sbuffa

"che hai?" chiedo girandomi a guardarlo notando che il suo umore è inspiegabilmente cambiato, in più non mi ha nemmeno raggiunta in doccia cosa alquanto strana conoscendolo

"nulla" sbiascica

"si certo" sbuffo guardando il mio iPhone per rispondere ad un messaggio

"chi è?"

"chi?"

"co chi te stai a scrive"

"è Marco" rispondo tranquillamente mentre lui ridacchia isterico passandosi una mano tra i capelli per poi sedersi sul mio letto, è nervoso ma non riesco a capirne il motivo, prima che entrassi in doccia era tutto apposto

Abbi cura di me - Mattia BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora