Mestre 09/01/17

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Il fastidiosissimo rumore della sveglia del mio iPhone rimbomba per la camera da letto di Mattia destandomi dal mio sonno. Sono le 8 meno un quarto e tra poche ore ho il treno che mi riporta a casa dividendomi da Mattia

"buongiorno" sbiascico notando un Mattia già sveglio "che hai?" chiedo vedendolo pensieroso

"pensavo" sorride debolmente

"a cosa?" chiedo curiosa accoccolandomi al suo petto

"a noi" sorride stringendomi a se "anche se starai via solo due giorni me mancherai"

"anche tu" sorrido pensando che in realtà staremo separati solo per poco più di 24 ore, anche se lui ancora non lo sa

"me sto affezionando troppo" sospira guardando il soffitto, evitando di proposito i miei occhi "stai a diventà la mia più grande debolezza e se da un lato è la cosa più bella che potesse succede perché vuol dire che me sono innamorato veramente, d'altro canto mi spaventa" sospira. Sorrido. Mi piace davvero quando mi mostra le sue debolezze, lo sento come un modo per essere sempre più uniti e vicini, e poi il fatto che Mattia si apra è una cosa talmente rara che va apprezzata ancora di più quelle poche volte che succede. Solitamente si rivela per il duro della situazione quando in realtà è molto più tenero della maggior parte delle altre persone.

"ti amo" esclamo prima di fiondarmi sulle sue labbra che sono ormai diventate la mia dipendenza più grande

"ma se per assurdo ti trasferissi a Roma a studiare?" chiede guardandomi "se te trasferissi potresti seguire le lezioni, fare gli esami e stare co me" sorride "e non dovremo dividerci e perdere festeggiamenti per degli esami" sorride amaramente so che ci sta male per il suo compleanno "però forse sto correndo troppo" sospira

"no, non stai correndo troppo" scuoto la testa "sarebbe bello"

"ma?" chiede notando il mio tono

"ma non dipende solo da me" sospiro "nel senso che devo parlarne con i miei, alla fine sono loro che mi pagano gli studi, dovrei trovare un alloggio perché non è che posso sempre stare qua da te, non è così semplice"

"sai benissimo che puoi stare da me quanto vuoi" sospira "vabbè pensaci, devi decidere tu" esclama forse un po' deluso

"ho 22 anni Matti fosse per me mi sarei anche già trasferita a Roma, ma non mi mantengo da sola e non voglio che sia tu a mantenermi, non sarebbe giusto, capiscimi. Comunque per l'università sentirò cosa ne pensano i miei, sinceramente non credo ci siano problemi però non me la sento di fare promesse che non posso mantenere"

"capisco" risponde abbracciandomi "a che ore avete il treno tu e Ste?" chiede dopo qualche secondo di silenzio

"alle 11" rispondo guardando il telefono che ha appena suonato "Ste mi chiede se andiamo a fare colazione insieme prima di partire" esclamo leggendo il messaggio di mio fratello "vieni con noi?" lo imploro cercando di passare al meglio le ultime ore assieme

"nun riesco" sospira "devo essere alla Honiro pe discutere de New York alle 9" sbadiglia

"sono già le 8" guardo l'ora dopo aver risposto a mio fratello "missà che devi darti una mossa e alzarti dal letto" rido vedendo la poca voglia di fare che ha stamattina

"non voglio" si lamenta come un bimbo abbracciandomi e infilando la testa nell'incavo del mio collo e iniziando a lasciarci dei baci. Inizia a mordere un punto preciso e sicuramente tra qualche minuto mi ritroverò l'ennesimo suo marchio sulla mia pallida pelle.

Abbi cura di me - Mattia BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora