Way out in the water
See it swimming
(Where is my mind?-Pixies)Per tutto il resto del weekend ho tentato di raccapezzarmi e di disintossicarmi da qualsiasi cosa mi ricordasse Chris e l'università. Ho staccato il telefono e fatto lunghe passeggiate.
Un unico piccolo particolare, però, mi faceva sentire inquieta: e se il ragazzo del pub avesse spifferato qualcosa?
È lunedì mattina e cerco di evitare il caffè per non essere troppo nervosa. Mi dirigo direttamente nell'aula deserta e mi siedo nuovamente in fondo. Non ho sentito Vic per tutto il weekend e non ho risposto a nessuno dei suoi messaggi. So di non essere stata una buona amica, so di essere stata addirittura egoista, ma dovevo staccare, altrimenti sarei esplosa. Forse dovrei raccontarle tutto, ma come potrei comportarmi nelle prossime lezioni sapendo che lei è a conoscenza del mio segreto? So quanto lei mi voglia bene, ma ho paura di deluderla. Piper non farebbe mai una cosa del genere.
Forse, penso, ho paura di aver deluso me stessa?
Una decina di minuti dopo, l'aula inizia a riempirsi e vedo entrare Victoria. I nostri occhi si incrociano e la vedo avvicinarsi. Mi accorgo immediatamente, però, che non è di buon umore. Raggiunge la mia fila, ma si siede dalla parte opposta dell'aula.
Sono sicura che mi abbia vista, e sospetto che lo stia facendo per mandarmi un segnale, e sicuramente non uno di quelli buoni che ci lanciamo di solito.
Il professor Morgan entra in aula e la lezione comincia. Credo che per farmi perdonare da Vic dovrei sputare il rospo, ma la cosa mi terrorizza. Ogni tanto mi volto e spero che lei alzi la testa per scambiarci uno sguardo d'intesa. Niente da fare, è completamente assorta nella lezione e nei suoi appunti.
Sono giorni che la vedo strana, e so che non è solo per il mio totale menefreghismo di questi giorni. Mi chiedo cosa le frulli per la testa. Ho bisogno di saperla vicina, devo sforzarmi per la nostra amicizia, perché è una delle persone più care che io abbia mai avuto nella mia vita.
<<Domani il dottor Martin vi delizierà con una lezione su Catullo, sul quale lui ha condotto la tesi di dottorato. Spero che sarete tutti presenti nonostante l'assenza del sottoscritto...>> ci avvisa il professor Morgan a fine lezione.
Sapevo che ci sarebbe stata un'altra lezione, un'altra volta, un altro incontro. Ma così presto? Cerco nuovamente lo sguardo di Vic sperando di ricavarne un minimo di conforto, anche se so che non ha la minima idea di che cosa mi passi per la testa. Noto con stupore che è rossa in volto, come se fosse estremamente imbarazzata. Guarda con insistenza davanti a sé e mi accorgo che quel bastardo di Morgan sta guardando proprio lei. Che abbia voluto intimidirla con quella frase sul venire o meno a lezione?
Mi sembra assurdo avere tutti questi segreti con Victoria! Devo almeno provare ad avvicinarla, non posso lasciare che le cose continuino in questo modo.
Il professore si defila e io mi dirigo a passo deciso verso di lei. Tiene lo sguardo basso, ma so che ha percepito la mia presenza e le mie intenzioni.
<<Vic...ti posso parlare?>> chiedo cercando di stamparmi in faccia un'espressione quantomeno normale. La mia vita è sempre stata abbastanza noiosa, chi si aspettava di dover gestire da un momento all'altro un tale uragano di emozioni?
<<Mangiamo qualcosa...ho bisogno di zuccheri e caffeina!>>
Così ci incamminiamo verso la nostra caffetteria senza proferire parola, ma percependo che finalmente avremmo comunicato davvero, come solo noi sappiamo fare. Prendiamo qualcosa da mangiare e ci sediamo al nostro tavolo. La sento allo stesso tempo vicina e distante, e di questo posso solo dare la colpa a me stessa.
<<Volevo scusarmi per il mio comportamento degli ultimi giorni...>> ammetto tenendo gli occhi bassi e alzando lo sguardo soltanto quel poco che basta per chiedermi che diavolo stia pensando Vic. Mi guarda impassibile e sento il senso di colpa rodermi dentro. Non ci sono scusanti. Ho provato a darmi tutte le attenuanti del caso, ma non mi sarebbe davvero costato niente risponderle a un messaggio.
<<E' successo qualcosa ed è per questo che sono strana>> dico a voce bassa. Mi vergogno da morire, ma vedo che questa mia prima mezza confessione ha fatto smuovere un minimo i suoi muscoli facciali, dapprima immobili. So che devo continuare, e per la prima volta mi balena in mente l'idea che lei potrebbe capire, qualsiasi cosa io le dica, lei potrebbe capire perché mi vuole bene e vuole che io stia bene. Ogni volta che ho avuto bisogno in questi tre anni ho potuto contare su di lei, perché ora dovrebbe essere diverso? Le dirò la verità, anzi, le dirò che prima o poi gliela dirò, la verità.
<<Ma non è nulla che c'entri con te o con noi e ancora non me la sento di parlarne. Non è colpa tua e, davvero, non te lo sto tenendo nascosto per sfiducia o per farti un torto. È che è una situazione particolare e faccio fatica ad ammetterlo anche a me stessa. Sto cercando di capire cosa provo e cosa voglio e sento che ci devo arrivare da sola. Però giuro che sarai la prima a cui ne parlerò quando sarò pronta. Te lo sto dicendo perché ti voglio bene e so che me ne vuoi anche tu e che ti sei accorta che qualcosa non va. Non volevo rifilarti altre cazzate o delle mezze verità assurde. Quando sarà, ti dirò tutta la verità, promesso.>>
Finalmente mi sorride e sento crollare il robusto muro che ci impediva di comunicare.
<<Pip, non serve che tu ti obblighi a parlarmene. Sappi solo che, quando vorrai farlo, io sarò qui, pronta a darti tutti i consigli che vorrai. O anche a stare zitta e ad ascoltare. Tutto quello che vuoi.>> dice posando la sua mano sulla mia, facendomi sentire al sicuro e tranquilla per qualche momento, in questi giorni di tempesta.
Restiamo nella caffetteria a parlare del più e del meno e per fortuna riesco a liberarmi per qualche ora del pensiero che mi attanaglia più di tutti: la lezione di domani.
Avendo superato la crisi con Victoria, ed essendomi aperta con lei tutto ha iniziato a sembrarmi più vero. Ne avevo già parlato con Violet, lo so, ma dirlo a Victoria, che è stata presente a tutte le lezioni e quindi inconsapevolmente a tutti i miei maggiori momenti di follia, è diverso.
Ciò che rende diversa la mia confessione a Victoria, inoltre è che, nonostante le omissioni, io sia stata davvero, completamente ed inevitabilmente sincera. Ed è proprio così, io non so cosa mi stia succedendo.
Saluto infine Victoria e mi dirigo lentamente verso il campus, prendendomela con calma per concedermi una passeggiata nel parco. Estraggo dalla tasca le cuffie e le collego al telefono, seleziono come al solito la riproduzione casuale di Spotify.
Riconosco immediatamente "Where is my mind?" dei Pixies. Ricordo di averla sentita per la prima volta nel film "Fight Club", proprio nel momento in cui Tyler Durden e Marla Singer si tengono per mano davanti al crollo delle due torri davanti a loro. Quell'attimo immenso di folle poesia cinematografica riesce a distogliermi per un momento dalla mia vita.
Ho bisogno di tante piccole distrazioni oggi, e la musica è sempre riuscita ad aiutarmi in questo.
Decido di sedermi su una panchina a godermi ogni accordo, ogni nota cercando di non pensare a niente.
🎶 Spazio autrice 🎶
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Anche per voi la musica è terapeutica? Comunque volevo darvi un consiglio: proprio lunedì la mia cara amica e compagna di avventure Holly ha iniziato a pubblicare anche la sua storia: Lover's eyes, fanfiction su Kevin McKidd. Mi raccomando passate a leggerla e non dimenticatevi di leggere anche Victoria's state of mind per non perdervi proprio nulla del nostro piccolo universo narrativo!
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Us against the world - In revisione
RomanceAmante della musica e delle scelte sbagliate, Piper Harrison studia all'università di Oxford. Dopo un'infanzia difficile, iniziare una nuova vita in una nuova città porterà moltissimi cambiamenti nella sua vita. Gli inconvenienti, le amicizie e l'am...