Us against the world - In revisione

Capitolo 18- Something just like this

I'm not looking for somebody with some superhuman gifts
Some superhero, some fairytale bliss,
Just something I can turn to,
Somebody I can kiss,
I want something just like this
(Something just like this- Colplay and The Chainsmokers)

Ho atteso pazientemente altri dieci giorni prima di vedere nuovamente Chris, anzi, undici per la precisione, visto che è arrivato ad Oxford solo la notte scorsa. Per tutto il tempo ho continuato a ripetere a me stessa di stare calma, di non fantasticare troppo sul suo ritorno e su quanto ancora avesse da offrire una storia come la nostra. Ho cercato, insomma, di essere realistica.

Oggi però, non riesco a smettere di sorridere. Che si fotta il realismo, che si fotta la razionalità, in questo momento mi sento un tamburo nel petto. Anzi, facciamo anche tutta la banda musicale.

I giorni, in questo ultimo periodo, si sono susseguiti sempre allo stesso modo, alternando studio, lavoro e prove occasionali con Ben. Il locale collegato al McCartney's , nel frattempo, ha finalmente aperto ed è stato un successone. Tutto questo però, non mi ha impedito di essere sempre e costantemente accompagnata dal pensiero di Chris. Forse è vero, la distanza rinsalda il rapporto, ma oggi all'idea di rivederlo, di incrociare nuovamente i suoi occhi color cielo, non riesco davvero a smettere di sorridere.

La nostra storia deve ancora cominciare, e io già sento che ogni cosa sarà perfetta. Inoltre, mi sento anche a buon punto con lo studio. Non mi azzardo, per nessun motivo, a parlare a Chris dell'esame perché mi rendo conto di non voler ricordare a nessuno dei due i nostri ruoli profondamente diversi all'interno della vita universitaria. L'esame sarà a febbraio, mi sento parecchio motivata e non vedo l'ora di poterlo finalmente sostenere e di spogliarmi degli abiti scomodi e fin troppo rigidi che mi tengono confinata in una posizione inferiore rispetto a quella di Chris.

Studio per qualche ora, sperando di recuperare un po' di pagine arretrate, ma tutti i miei piani vanno a monte quando il mio telefono squilla per un messaggio. È lui. Mi chiede di vederci nello studio di Morgan alle 15. Vicky mi aveva chiesto di andare ad una festa con lei oggi, ma non riesco davvero a dire di no a Chris. Le parole che mi aveva detto poche settimane fa rimbombano nella mia: "Non perdere tutto per lui, Piper". È così che potrebbe iniziare? Mi sto davvero perdendo? Non riesco davvero a vederlo come un sacrificio, come una rinuncia, quando la prospettiva che ho davanti mi è così chiara: oggi non c'è nient'altro al mondo che desidero, se non sentire le braccia di Chris strette attorno a me. Capirà.

Mi chiedo poi come mai Chris abbia scelto proprio l'ufficio di Morgan. È un giorno settimanale, un giorno di lezione. E, oltretutto, lo studio non è nemmeno suo, ma di un uomo subdolo che lo considera meno di zero.

Inoltre, ammetto di essere un po' delusa da questo invito, speravo in qualcosa di più romantico, di più intimo. La delusione però, passa velocemente man mano che l'ora prefissata si avvicina. Esco dal campus e mi rendo conto che fa troppo freddo per poter prendere la bicicletta, quindi opto per l'autobus. Il leggero ritardo del mezzo mi fa risultare l'attesa ancora più snervante, così decido di calmarmi ascoltando un po' di musica.

Quando finalmente scendo davanti all'università, inizio a guardarmi intorno con aria sospetta, come se qualcuno potesse leggere nella mia mente e scoprire dove sono diretta e chi vedrò. Mi rendo subito conto, però, che la mia aria sospetta è l'unica cosa che potrebbe far insospettire qualcuno, così opto per un viso rilassato e un sorriso naturale che ho già stampato in faccia da qualche ora. Il cortile è piuttosto affollato: chi si fuma una sigaretta, chi cambia velocemente aula per passare da una lezione all'altra e chi, infine, ripassa spasmodicamente prima di un esame. Mi dirigo verso l'ufficio tranquillamente, anche se sento fremere dall'emozione persino le mie ossa.