Capitolo 24- The only exception

122 13 1
                                    

You are, the only exception
And I'm on my way to believing
Oh, and I'm on my way to believing.
(The only exception- Paramore)

Scendo dal treno e cerco di stare al passo con Chris che improvvisamente si sente come in un bambino in un negozio di caramelle. Mi rendo immediatamente conto che lo stupore e l'entusiasmo di Brighton non possono minimamente essere paragonati alla felicità di questo momento.

<<Ripetimi un momento perché siamo qui?>>

<<Una cena degli ex alunni. Inoltre è da troppo che non vengo qui>>

<<Capisco>> ridacchio.

<<Quando ero piccolo non pensavo che mi sarei trasferito. Adoro questo posto>> dice guardandosi intorno con occhi sognanti.

Annuisco con la consapevolezza che non riuscirò mai a vedere Exeter con i suoi occhi, tantomeno questa lurida stazione, ma mi sforzerò.

Negli ultimi giorni ho riflettuto molto su questo piccolo viaggio e sul suo significato. Tante sono le domande che mi frullano in mente ma che ho il timore di porgli: incontrerò suo padre? Lui saprà di me? Mi scambieranno ancora per sua figlia come a Brighton? Dovremo tenere il segreto perché tutti qui sanno che è un professore?

<<Qual è il programma?>> gli chiedo sperando che lui possa leggermi nella mente e trovare una risposta a tutte queste mie paturnie.

<<Ho preso un appartamento su Air B&B in centro, non è molto distante da qui>> dice aprendo Google Maps sul telefono <<Una volta appoggiati i bagagli andiamo a fare un giro per la città. Sarò la tua guida turistica>>

<<La mia sexy guida turistica>> dico alzando le sopracciglia dandogli una pacca sul sedere.

Mi guarda con aria maliziosa cingendomi le spalle con un braccio.

***

L'appartamento è molto vicino e la città è più piccola di quanto mi immaginassi, così decidiamo di spostarci a piedi.

<<Io ho studiato lì, vedi?>> esclama all'improvviso indicando un edificio vittoriano che non avrei mai pensato potesse essere una scuola <<E prima di me, mio padre>>

<<Ah sì?>>

<<Sorprendentemente lo abbiamo odiato entrambi>> ride inoltrandosi nel cortile della scuola calciando distrattamente tutti i sassi che trova sul percorso. Sembra pensieroso e io non posso fare a meno di immaginarmelo lì, mentre a dieci anni gioca a guardie e ladri con i suoi compagni di scuola.

Intreccia la mia mano con la sua e lentamente ci dirigiamo verso la strada principale per continuare il nostro tour. La sua loquacità sembra essersi momentaneamente persa e non posso fare a meno di essere fedele alla sua promessa di essere sinceri.

<<Qualcosa non va?>>

<<Ho deciso di essere un libro aperto, Pip, ma ho sempre paura di ferirti>> sbotta improvvisamente lui, come se avesse quella risposta in mente già da un bel pezzo.

<<Non puoi farmi del male se mi permetti di conoscerti meglio. Accetterò qualsiasi cosa>>

Mi ritrovo a dire cercando di incoraggiarlo. In realtà nella mia testa risuona il ritornello "non un altro figlio, non un altro figlio!".

Si morde il labbro guardando nel vuoto, cercando di prendere del tempo e riflettere su cosa dire.

<<Mio padre non sa ancora se vuole incontrarti>>

Us against the world - In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora