Capitolo 11- Rolling in the deep

193 15 0
                                    

The scars of your love
They leave me breathless
I can't help feeling
(Rolling in the deep-Adele)

E' sabato e tutta la giornata passa troppo lentamente. Ogni cinque minuti guardo l'orologio e attendo impaziente l'ora di uscire di casa per recarmi in università.

Cambio abito almeno mille volte, e infine decido per una mise semplicissima perché mi rendo conto che probabilmente gli unici momenti in cui sarò vestita saranno il tragitto dal campus all'università e viceversa.

Alle 16:30 decido di avviarmi verso l'università e covo dentro di me la certezza di avere finalmente un appuntamento con lui.

La situazione mi stuzzica e spaventa allo stesso tempo. Sarà davvero sicuro incontrarsi in università? Sarà davvero sicuro nello studio del professor Morgan?

Alle 17 in punto varco la soglia e lo vedo in piedi davanti alla scrivania con le braccia appoggiate sui bordi del tavolo e lo sguardo basso. Tutte le mie fantasie si azzerano immediatamente nel momento in cui incrocia il mio sguardo e scorgo un'inaspettata espressione estremamente seria.

<<Piper, non possiamo andare avanti così>> dice con la voce rotta. Intimamente so dove vuole andare a parare e, mi rendo conto per la prima volta, di quanto potrebbe perdere se venisse scoperto. È un uomo affermato, che ha dedicato la sua vita allo studio e che non può davvero permettere che una stupida storiella rovini tutto il suo impegno. E nemmeno io posso permetterlo. È visibilmente sconvolto e dal suo volto sciupato mi rendo conto che deve aver passato le ultime notti insonni.

Non posso fargli questo, davvero. Non posso pensare di farlo sentire in questo modo, di rovinare la sua vita.

<<Lo so, Chris, lo so. Non è facile ma penso che dovremmo...>>

<<Smettere di vederci>> completa la mia frase sottovoce, come se stesse soppesando le sue stesse parole. Si avvicina e mi guarda e i suoi occhi blu sembrano meno luminosi del solito. Mi sento come se ci fossero milioni di cose che potremmo dirci in questo momento, ma il silenzio regna nella stanza nonostante i nostri sguardi continuino a rimanere incollati magneticamente come se potessero confessarsi tutto ciò che non osiamo dire ad alta voce.

<<Sei una persona stupenda e io tengo a te... Forse più di quanto vorrei, forse più di quanto dovrei. Ma è la cosa più giusta da fare, quindi ti lascio andare, Chris>> dico ora abbassando lo sguardo. Sento le lacrime riempirmi gli occhi. Non voglio piangere di fronte a lui, così mi volto e poggio incerta la mano sulla maniglia della porta che si trova proprio dietro di me.

Proprio mentre sto per aprire la porta Chris mi prende per un braccio e infilando le mani tra i miei capelli mi bacia lentamente.

Un bacio dolce, come tanti altri, ma che in quel momento ho capito sarebbe stato l'ultimo. Rimango quasi immobile e ricaccio indietro le lacrime per poter assaporare quell'ultimo momento, quell'ultimo bacio. Dopo qualche minuto sento tornare forte il richiamo del pianto e decido d'impulso di interrompere quel bacio e uscire dallo studio. Corro fino all'uscita dell'università, poi imbocco una via parallela e dopo essermi assicurata che non ci fosse nessuno, fermo la mia folle corsa e mentre sono ancora piegata ansimante per il fiatone, scoppio in un pianto liberatorio. Mi appoggio al muro e mi copro il viso con le mani, le lacrime mi rigano le guance e i singhiozzi mi spezzano il respiro.

Non mi muovo di lì fino a quando finalmente, una decina di minuti dopo, riesco a calmarmi. Mi rialzo e mi avvio verso il campus cercando di non pensare a niente. Man mano che mi avvicino il passo diventa sempre più veloce e la voglia di piangere riaffiora. Varco la porta della mia stanza e incrocio lo sguardo di Violet, seduta sul suo letto con un libro in mano. Rimane in silenzio e mi guarda dolcemente. Appoggia il suo libro e mi si avvicina.

Us against the world - In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora