Capitolo 12- Champagne Supernova

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How many special people change?
How many lives are living strange?

La mattina successiva l'emozione per l'inizio del nuovo lavoro e la sicurezza che mi dava il mio nuovo taglio di capelli mi hanno fatto venire voglia di scegliere accuratamente il mio outfit. Mi infilo una camicia bordeaux, una giacca e una gonna a vita alta nere. Mi metto infine gli stivali neri e sono pronta per uscire. Mi dirigo verso la caffetteria e noto tristemente che anche questa mattina Vicky non c'è. Da quando è tornata la trovo parecchio sfuggente, ma immagino che voglia essere lasciata in pace. Spero comunque di vederla più tardi a lezione per sondare il terreno e capire come stia.

Prendo comunque un caffè veloce e poi mi dirigo a lezione. Lei è già in aula e l'unica altra persona presente è il professor Morgan. La vedo immersa nella revisione degli appunti.

<<Ti sei svegliata secchiona oggi?>> chiedo avvicinandomi cercando di mantenere un tono basso per non farmi sentire dal professore. Lei ride e mi fa segno di sedermi accanto a lei. <<Come te la passi Pip?>> mi domanda non appena mi siedo.

Vedo che mi esamina attentamente e capisco che deve aver notato il mio nuovo colore di capelli.

<<Benissimo! Oggi inizio a lavorare da McCartney!>> dichiaro emozionata. Lei risponde alla mia affermazione con uno sguardo sorpreso. <<Cosa? Oh mio dio, Pip! Ma è fantastico!>> esclama lanciandosi in un abbraccio.

<<Buongiorno ragazzi>> la voce profonda del professor Morgan ci interrompe e noi ci ricomponiamo per iniziare la lezione.

<<Comunque stai da Dio con i capelli più scuri>> aggiunge sottovoce avvicinandosi al mio orecchio.

Scuoto rapidamente la testa scherzosamente come a darmi delle arie e lei sorride divertita.

A fine lezione usciamo dall'aula insieme e passeggiamo per il cortile parlando del più e del meno. Cerco di intavolare un discorso più serio per capire come stia davvero, ma mi riesce incredibilmente difficile.

<<Ti va di pranzare insieme?>> esordisco di punto in bianco, cercando di esaminare la sua reazione. Esita per un momento.

<<Oggi non posso Pip, facciamo un'altra volta? Promesso! Ora devo andare>> conclude prima di salutarmi e sparire dietro l'angolo.

Sembra felice e allegra come sempre, ma allora perché cerca di evitarmi?

Attendo con ansia le 15:30, tanto da arrivare nella zona del porto con quindici minuti di anticipo. Mi dirigo comunque verso il negozio e noto che il vecchio signor McCartney sta alzando la serranda proprio nel momento in cui arrivo.

Non appena alza la testa mi vede e mi saluta con un leggero cenno della mano.

<<Sono arrivati i rinforzi finalmente>> esordisce sorridendo benevolo. E' un vecchio signore molto distinto. Deve essere stato anche piuttosto affascinante da giovane con quegli occhi vispi e i lineamenti molto dolci. Gli sorrido ed entriamo insieme nel negozio. Mi invita poi a scoprire il negozio che, sebbene già conoscessi, riserva delle vere e proprie sorprese ogni volta, specie nel magazzino, dove chiaramente non ero mai entrata. Era uno stanzone sul retro con i soffitti alti e piccole finestre simili a oblò. Le pareti si vedevano a malapena, tanto erano piene di scaffali stracolmi di dischi e libri di spartiti e teoria musicale. Ciò che però attira maggiormente la mia attenzione sono gli innumerevoli strumenti musicali sistemati in fondo al magazzino nelle loro custodie variopinte. Riconosco chitarre, contrabbassi, sassofoni, violini e mi sento come se fossi appena entrata in un tempio della musica. Mi trovo nel mio elemento.

Dopo le attente spiegazioni del signor McCartney sulla sistemazione del magazzino, passa a illustrarmi ogni angolo interno del negozio e il funzionamento della cassa.

Us against the world - In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora