Capitolo 16- Why can't we be friends?

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Sometimes I don't speak right
But yet I know what I was talking about
Why can't we be friends?
(Why can't we be friends- Smash Mouth)

La mattina successiva mi sveglio di soprassalto vedendo la luce filtrare dalla finestra accanto al letto. Per un momento sono spaesata ma quando mi volto e vedo Chris accanto a me sprofondo in un vortice di beatitudine e felicità ricordando la notte appena trascorsa. Mi sbilancio dalla sua parte per controllare l'ora sulla sveglia sul suo comodino, e verificare quanto tempo io possa dormire ancora.

Le otto e trenta. Sgrano gli occhi e mi sporgo ancora di più. Nulla, sempre le otto e trenta.

<<Chris, svegliati!>> dico scuotendogli il braccio <<La sveglia non è suonata! È tardissimo!>>

Immediatamente spalanca gli occhi <<Oh, cazzo. Che ore sono?>>

<<Sono le otto e mezzo>> ribatto agitata. Si alza a sedere e dopo qualche secondo di riflessione scatta in piedi afferrando una camicia stropicciata appoggiata sul comò.

<<Porca puttana, porca puttana, porca puttana!>> continua a dire sottovoce mentre cerca nervosamente di recuperare i vestiti sparsi nella stanza. Io mi rivesto velocemente con gli unici abiti che ho, ossia quelli di ieri sera. Recupero il cellulare nella borsa e vedo tre messaggi di Vicky. "Stamattina in caffetteria?" "Dove sei?" "Ci vediamo direttamente a lezione?". Digito velocemente "Sì, a lezione".

Chris si sistema la camicia, si allaccia la cravatta e afferra la tracolla. <<Sei pronta? Non c'è tempo per la colazione, mi dispiace>> mi dice dolcemente mentre apre la porta. Scendiamo le scale e corriamo verso l'università. Siamo insieme, uno accanto all'altra, cercando di mantenere le distanze: non c'è tempo di prendere strade diverse, dobbiamo per forza percorrere la stessa e sperare che nessuno ci incontri e si faccia strane domande. Dopotutto Oxford non è così grande, no? Potrei benissimo abitare accanto a un professore o incontrarlo per strada.

Durante tutto il tragitto rimaniamo in silenzio e io non faccio altro che pensare a possibili scuse da accampare nel caso qualcuno ci vedesse insieme. Potrebbe essere un amico di famiglia? Potrei averlo incontrato per caso? Potrei avergli chiesto qualche consiglio in merito all'esame?

Arriviamo in università alle nove precise. Sento il telefono vibrare e lo estraggo velocemente dalla tasca. È Vic.

Piper dove sei? Morgan è già in aula

Merda. Se non fosse che quello stronzo di Morgan tratta Chris come una pezza da culo mi sentirei tranquilla ad entrare appena dopo di lui e avvalermi della scusante del ritardo in un professore per sentirmi giustificata. Saliamo lo scalone che porta all'aula, quello dove qualche mese fa ci siamo scontrati e io mi sono chiesta se si sarebbe mai ricordato di me.

Arriviamo di fronte all'aula e prima di aprire la porta mi guarda esitante. Sento provenire dall'interno la voce di Morgan che ha già iniziato a spiegare.

Chris apre la porta ed entriamo insieme fingendo completa indifferenza l'uno per l'altro. Lui si dirige spedito verso la cattedra e appoggia la tracolla dopo aver salutato con un breve cenno Morgan che, ovviamente, non l'ha degnato della benché minima attenzione.

Io grazie a Dio intercetto immediatamente Vicky tra le ultime file e mi dirigo velocemente verso di lei. Mi fissa fino a quando prendo posto e non appena mi siedo sento che sta trattenendo una risata. La guardo e lei si mette una mano davanti alla bocca per non scoppiare.

<<Non dire niente>> dico finalmente rilassata.

<<Dormito bene?>> spara lei ridacchiando sottovoce.

Us against the world - In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora