Capitolo 23- Mr. Brightside

114 14 0
                                    

But it's just the price I pay
Destiny is calling me
Open up my eager eyes
'Cause I'm Mr Brightside

(Mr. Brightside- The Killers)

<<Licenziato?>>

<<Sì, signorina Piper, L I C E N Z I A T O>> scandisce McCartney riposizionandosi gli occhiali sul naso.

<<Ma come, non ha dato spiegazioni?>>

<<Nessuna>> conclude inarcando le sopracciglia prima di venir interrotto da un cliente in cerca di un raro vinile.

Accelero il passo e mi dirigo per qualche secondo verso il bagno. Respiro profondamente mentre il senso di colpa mi stritola. Mi guardo allo specchio e per un momento ripenso a quella sera in cui Ben mi ha baciata e poi ha dovuto assistere inerme alla mia discussione con Chris. Ma questo basta per far decidere a qualcuno di licenziarsi?

No, continuo a ripetermi non basta. Eppure la voglia irrefrenabile di scrivergli un messaggio continua a presentarsi. Forse vorrei solo evitare di sentirmi in colpa, o forse vorrei solo essere sicura che stia bene, chissà. Freno l'impulso e continuo a lavorare cercando di dimenticare ogni cosa.

Una volta terminato il turno mi dirigo svelta verso la caffetteria accanto all'università sentendo il bisogno di mettere in ordine i miei pensieri, e di bere una tazza di thè. Estraggo il cellulare dalla borsa e inizio a digitare un messaggio.

Mi dispiace, cancello. Spero che non sia per colpa mia, cancello.

Come stai? Scrivo infine sperando che un'unica domanda racchiuda presto la risposta a tutti i miei dubbi e lenisca il senso di colpa. All'improvviso però, mi blocco nuovamente. Chris entra nella caffetteria e ordina due caffè da portar via. Mi si gela il sangue e spero che non mi veda rannicchiata come sono in fondo al locale. Tento di nascondermi il volto avvolgendomi in un'enorme sciarpa di lana. Ma, invano. Nell'attesa dei caffè si guarda intorno distratto ma io sento già i suoi occhi su di me. Guardo altrove ma io conosco già il suo sguardo. Incrocio i miei occhi coi suoi e mi sento avvampare. Quanto senso di colpa potrò ancora sopportare oggi?

Sto per alzarmi, correre verso di lui e scoccargli uno di quei baci appassionati che si vedono solo nei film. Nella mia mente riesco già ad immaginarmi la scena, la musica si alza, l'applauso della folla e vissero per sempre felici e contenti in sovrimpressione.

Appoggio la mano sul tavolo per alzarmi quando lui distoglie lo sguardo, afferra i caffè ed esce.

Bella merda.

****

<<Passami quella cazzo di birra, Violet>> urlo ridacchiando cercando di dimenticarmi quante volte io mi sia già sbronzata nell'arco di questa settimana. L'alcool e il cioccolato sono il vero antidoto alla noia che vela le mie inutili giornate. Ah, e gli esami.

Bevo un sorso di birra avvolta nel mio pigiama invernale e faccio davvero fatica a non sentirmi una fallita completa. L'esame di storia del cristianesimo è alle porte, mentre quello di filologia è tra circa due settimane, e io, come è facile immaginare, non so un cazzo. Cerco di non pensarci, concentrandomi sull'alcool e sulle sigarette.

<<Stai proprio uno schifo>> esclama Violet indicandomi.

<<Tu non sei da meno>> faccio io scoppiando in una fragorosa risata <<Io almeno un motivo per sbronzarmi ce l'ho, tu invece che hai?>>

<<Cedric è troppo appiccicoso>> ribatte immediatamente.

<<Che dramma. Ti sono vicina>> dico sarcastica volendole solo sbattere una padella in faccia.

Us against the world - In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora