Capitolo 13- If I fell

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If I fell in love with you
Would you promise to be true
And help me understand?
(If I fell-The Beatles)

Alle 22 mi riunisco con gli altri ragazzi arruolati dal signor McCartney e ci sistemiamo in una via abbastanza frequentata accanto al parco. Nessuno aveva preparato una scaletta, così iniziamo a suonare, alternandoci, i pezzi che conosciamo di più.

Quando tocca a me, già un po' di gente si è riunita attorno al piccolo spiazzo dove ci siamo posizionati. Decido di iniziare cantando Streets of love dei Rolling Stones. Inizio a cantare e mi lascio completamente trasportare dalla musica.

Vedo aumentare il numero di persone raccolte davanti a noi e non appena arrivo al ritornello sento alzarsi un coro tra gli spettatori. Sapevo che non avrei sbagliato con gli Stones. Tutti canticchiano e battono le mani a tempo fino quando termino la canzone. Gli applausi finali mi riempiono di gioia. Ce l'ho fatta.

La serata continua e, visto che alcuni ragazzi si defilano presto, rimaniamo in pochi ad esibirci, ma la gente continua a moltiplicarsi. Alla fine di ogni canzone ricordiamo la prossima apertura del locale nel negozio del signor McCartney e la gente sembra rispondere con entusiasmo.

Quando la serata sta per volgere al termine ci siamo solo io e il figlio del signor McCartney a suonare. Lui, come sempre, è silenzioso e oltre ad esibirsi non tenta in alcun modo di fare presa sul nostro piccolo, ma entusiasta pubblico. Così, per mantenere viva l'attenzione dopo aver terminato tutte le canzoni che mi ero prefissa di suonare, afferro il microfono.

<<Avete richieste ragazzi?>> chiedo con tranquillità, sentendomi completamente a mio agio. <<Suvvia, non siate timidi>> aggiungo ridendo scrutando attentamente la folla. All'improvviso una mano dal fondo si alza.

Non riesco a vedere chiaramente a chi appartenga data la quantità di persone presenti. All'improvviso però, per farle spazio, la folla si apre.

Aguzzo la vista per vedere meglio e appena capisco di chi sia la mano alzata mi sento mancare: è di Chris.

In piedi di fronte a me, mi guarda fisso negli occhi con un'espressione indescrivibile. Io esito un momento, ma mi rendo conto che non posso proprio rimanere in silenzio.

<<Oh, bene>> esclamo infine. Gli faccio segno di avvicinarsi. La folla sembra davvero entusiasta di questo spettacolino improvvisato. Cerco di ritornare in me e pensare a come mi comporterei se lui non fosse Chris, il mio Chris.

<<Come ti chiami?>> aggiungo sembrando il più naturale possibile. Lui si avvicina e io gli porgo il microfono.

<<Christopher, beh, Chris>> dice sorridendo non staccandomi gli occhi di dosso.

<<Va bene.. Cosa vuoi ascoltare Chris?>> cerco di non badare al suo sguardo, mi distrae troppo. Guardo dritto davanti a me, proprio come se stessi parlando con il pubblico.

Gli avvicino il microfono attendendo la sua risposta ma lui avvicina la sua bocca al mio orecchio, in modo che io sia l'unica a sentirlo.

<<If I fell dei Beatles, la conosci?>> la sua voce profonda e il suo respiro così vicino al mio volto mi fanno sussultare.

Annuisco.

<<Vuoi suonare con me, Piper?>>

Mi volto a guardarlo con espressione interrogativa.

<<Tu suoni la chitarra?>> chiedo alzando la voce. Spero che nessuno mi abbia sentito.

Annuisce divertito. Io rimango immobile senza sapere cosa dire. Lui vedendomi in difficoltà decide di interpellare il figlio di McCartney, Joe, per chiedere la sua chitarra dopo avergli brevemente spiegato le sue intenzioni.

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