Erano passate ormai due settimane dall'arrivo di Benjamin in California e rispetto ai primi giorni la situazione in casa si era stranamente calmata, le giornate passavano tranquille e prive di litigi o discussioni che avvenivano quasi ogni giorno in quella casa prima dell'arrivo del moro.
Ormai era anche giugno inoltrato, le giornate erano più lunghe e ormai il freddo era solo un lontano ricordo in California dove le strade diventarono sempre più popolate di gente intenta a farsi qualche passeggiata sotto il sole mentre mangiava un gelato per combattere il caldo oppure gente che non aspettava altro che andare a farsi quel bagno in mare che aspettava da mesi, finalmente l'estate era arrivata.-"avete intenzione di restare buttati su quel divano per tutto il giorno voi due o farete qualcosa di produttivo?" il padre di benjamin entrò in salotto dove i due ragazzi erano stravaccati sul divano ormai da ore con attorno pacchetti di patatine e lattine di coca cola e sprite, alcune già consumate.
-"che dovremmo fare?" chiese il moro sospirando mentre si portava alla bocca un'altra manciata di patatine al formaggio
-"inanzi tutto alzarvi e ripulire il casino che avete fatto, secondo.." disse ryan schiarendosi la voce per poi continuare -"hai già pensato a cosa fare per il tuo compleanno?"
benjamin sospirò nuovamente mettendosi a sedere per bene sul divano -"lo sai che non amo festeggiare il mio compleanno"
-"compi gli anni?" si intromise il biondo voltandosi verso il moro -"quanti?" aggiunse
-"ventiquattro" replicò il più grande facendo spallucce
-"e non lo festeggi? che sfigato, io farei una super festa" ghignò federico alzandosi dal divano facendo cadere le briciole a terra mentre si ripulì le mani unte sulla maglietta
-"non credo siano affari tuoi, posso fare quello che mi pare" sbottò benjamin alzando gli occhi al cielo -"e di certo non ti inviterei"
-"non ci sarei venuto comunque bambolina" furono le ultime parole che federico dedicò al moro prima di sparire al piano di sopra. La situazione tra loro due non era cambiata di molto, il biondo risultava ancora antipatico agli occhi del moro che a volte avrebbe voluto prenderlo a sberle mentre il resto delle volte non gli faceva ne caldo ne freddo.
-"perchè non cercate di andare un minimo d'accordo voi due?"
-"papà, ma l'hai visto? è insopportabile, non ci voglio stare con persone così"
il padre sospirò sedendosi accanto al figlio -"credo invece che dovresti fartelo andare bene e cercare di andare d'accordo, che ti piaccia o no. io e miranda dobbiamo darvi una notizia questa sera"
benjamin sgranò gli occhi alzandosi di colpo -"è ciò che penso? vi sposerete?"
-"ne parleremo questa sera, ora vai di sopra credo federico ti abbia chiamato" replicò l'uomo alzandosi a sua volta per poi dare un colpetto sulla spalla al figlio accennando un piccolo sorriso
-"no, non l'ha fatto e comunque te l'ho detto non voglio parlarci" sbuffò il moro avvicinandosi alla scala -"vado a farmi una doccia, a dopo"
mezz'ora dopo benjamin era profumato,pulito e pronto per uscire a fare un giro anche se uscire con quel caldo non lo entusiasmava molto e l'essere passato in quel momento davanti alla stanza del biondo confermò la sua idea. Per un momento si soffermò davanti alla porta fissando il ragazzo che indossava solo un paio di boxer neri e ai suoi piedi una marea di vestiti sparsi ovunque ma non aveva voglia di discutere anche se sarebbe rimasto volentieri li davanti un pò di più solo per vedere il ragazzo mezzo nudo.
-"ben" una voce conosciuta lo chiamò prima che questo scendesse le scale
-"si?" disse tornando davanti alla porta
-"hai qualcosa di carino da prestarmi? questa sera devo uscire e non ho nulla da mettere"
il moro sorrise furbo oltrepassando la soglia della porta -"sbaglio o mi stai chiedendo un favore?"
-"se chiedere in prestito dei vestiti è un favore, fai tu, hai qualcosa comunque?"
-"potrei avere qualcosa, guarda nel mio armadio possibilmente senza fare questo casino"
-"guarda che poi sistemo tutto" rispose il biondo sospirando alzando gli occhi al cielo poco prima di uscire dalla camera e dirigendosi in quella del moro lasciando in bella vista il suo sedere al ragazzo che lo seguì con lo sguardo prima di raggiungerlo maledicendosi mentalmente per i pensieri poco casti che faceva tutte le volte che vedeva federico in quelle condizioni
-"ma qualcosa di colorato ce l'hai?" chiese il più piccolo frugando nell'armadio
-"certo, i boxer, a volte li porto bianchi e non neri"
-"wow, mi sto ammazzando dalle risate"
-"ah ah ah, divertente, sbrigati che devo uscire"
il biondo sbuffò richiudendo l'armadio portando le mani ai fianchi
-"si, con me, andiamo a fare shopping"
-"non ci penso nemmeno tesoro, è fuori discussione"
-"invece verrai, vado a vestirmi tu aspettami giù"
Non si sa come federico sia riuscito a convincere benjamin ma dopo venti minuti i due si ritrovarono al centro commerciale dove il più piccolo aveva già provato due paia di pantaloni e alcune magliette ma nessuna di queste riuscirono a convincerlo.
-"è un appuntamento?" chiese il moro mentre appoggiato al muro del camerino sbirciava il più piccolo mentre si provava l'ennesimo paio di jeans
-"più o meno, questi come ti sembrano?" rispose il biondo facendo un giro su se stesso accennando un piccolo sorriso. federico indossava un paio di skinny grigio chiaro e strappati sulle ginocchia che facevano risaltare le gambe toniche e il fondoschiena
-"molto..bene" il moro sospirò spostandosi e aprendo di più la tendina -"sei un bel bocconcino"
-"davvero? non scherzare"
-"ti sembra che io stia scherzando? sono serio questa volta, prendili"dopo poco i due ragazzi uscirono dal negozio con l'acquisto per poi entrare subito in quello accanto. il moro era già stanco, il shopping non era mai stato il suo forte, lo trovava noioso e stancante ma tra uno sbuffo e l'altro e il 'come ti sembro?' di federico continuò a seguire il biondino che prese a provarsi altre magliette
-"come ti sembro?" chiese per l'ennesima volta il più piccolo aspettando la risposta del più grande che era sempre stata la stessa per tutti i vestiti che aveva provato fino ad ora -"ti sta bene"
-"ma non hai altre risposte? non sai consigliare, come faccio a sapere se mi stanno davvero bene le cose se continui a rispondermi così"
il moro si passo una mano sul volto -"quella li che avevi addosso prima bianca e azzurra ti sta davvero bene, mette in risalto i tuoi occhi, prendi quella"
-"grazie" si limitò a rispondere il più piccolo rimettendosi i suoi di vestiti per poi prendere la maglietta scelta dal moro e pagare
-"ti serve altro o possiamo andare?"
-"perchè non ci fermiamo a mangiare qualcosa qui?"
benjamin scosse la testa guardando negli occhi federico -"non possiamo, dobbiamo cenare a casa, devono parlarci"
-"di? non ho combinato nulla questa volta"
-"non è per te, rilassati bambolina, torniamo a casa"La cena andò abbastanza bene, federico non si aspettava la notizia del matrimonio e chiese di ripetere la cosa un paio di volte prima che la situazione gli sembrasse abbastanza reale mentre il moro si congratulò con miranda e il padre ripetendo che se li rendeva felici allora era la cosa giusta da fare.
Dopo aver aiutato a sparecchiare i due ragazzi salirono al piano di sopra lasciando i genitori soli al piano di sotto.
-"benjamin" lo bloccò federico prima che questo scomparisse in camera sua
-"dimmi"
-"io..ecco, grazie per oggi" federico non era mai solito a ringraziare o chiedere scusa, ma questa volta sentiva il bisogno di ringraziare il moro per averlo costretto ad accompagnarlo per i vari negozi sabotando la sua uscita quel pomeriggio.
-"e di che, beh allora buon appuntamento e buonanotte bocconcino"
-"oh ti prego, hai un'aria così gay quando mi dai quei nomignoli"
benjamin sorrise allontanandosi di poco -"sei il primo che mi chiama bambolina tesoro, e poi cosa ti fa pensare che io non lo sia? buonanotte fè" disse poco prima di sparire nella sua stanza.
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Don't let me go || fenji
FanfictionBenjamin è costretto a partire per la California dove momentaneamente abita suo padre insieme alla sua compagna e al figlio di questa. Nonostante la poca voglia di volare dall'altra parte del mondo il ragazzo accettò a condizione che se ne sarebbe...