twentyone

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-"sappi che ti odierò sempre per questo" disse il minore una volta saliti, aveva una paura fottuta ma non voleva farsi vedere debole difronte al ragazzo.
Benjamin rise guardandolo con occhi che quella sera brillavano più della luna , quella risata e quello sguardo portarono la calma dentro il più piccolo  che lo guardava e non poté fare a meno di ridere a sua volta
-"se vuoi stare con me devi essere un po' folle" urlò il più grande
-"e tu sei sicuro che io voglia stare con te?" replicò il minore guardandolo mentre un ciuffo di capelli gli si posizionò davanti agli occhi
-"dopo ciò che è successo oggi, lo spero"
Benjamin sembrava così sicuro delle sue parole, di quello che diceva mentre parlava di loro due. Quel bacio tanto desiderato aveva migliorato del tutto la sua giornata facendolo sentire al settimo cielo e al più piccolo vederlo in quello stato lo faceva stare bene, ma non voleva illuderlo.
Una volta scesi dalla giostra l'attenzione del più grande venne catturata da un gattino bianco che correva tra la gente e questo non ci mise molto a correre verso il piccolo animale trascinando il minore con se
-"stiamo seriamente rincorrendo un gatto?!" esclamò Federico seguendo a passo svelto il ragazzo che lo teneva per un braccio
-"è bellissimo, lo voglio" rispose il maggiore e si fermò quando il felino si sdraiò sull'asfalto e Benjamin non faticò molto a prenderlo in braccio
-"sembri un bimbo che gioca a rincorrere il suo animale preferito"
-"hei" esclamò il più grande mettendo il broncio mentre accarezzava il pelo del gattino che sembrava stare bene tra le braccia del ragazzo -"non sono un bimbo e non stavo giocando" puntualizzò -"lo porteremo a casa e lo chiamerò tiffany" decise il ragazzo guardando Federico davanti a se
-"sei pazzo" rise il più piccolo facendo qualche passo indietro ma quel momento durò ancora poco quando alle loro spalle si trovarono Dylan e Jason accompagnati da Emma e per Federico fu un colpo al cuore. Era da un po' che non vedeva la ragazza e rivederla in quel momento non sapeva se gli facesse piacere o meno
-"ma guarda chi si rivede" esclamò Dylan con un sorriso furbo e il più piccolo strinse i pugni per trattenersi dall'urlargli addosso
-"hei" li salutò Benjamin sorridendo a sua volta mentre reggeva ancora il gatto tra le mani -"che ci fate qui?" chiese
-"potrei farvi la stessa domanda" disse Dylan alzando un sopracciglio mentre teneva stretta la mano di Emma
-"solo un giro" sbottò il minore incrociando le braccia
-"ma allora ce l'hai ancora la lingua" scherzò il ragazzo poco più alto di lui
-"io si e purtroppo anche tu, pensa che bello se non potessi più parlare"
lo sguardo di Dylan si incupì lasciando la mano della fidanzata e fece per rispondere ma benjamin si posizionò davanti al fratellastro, non voleva un altro litigio tra loro due, non adesso e non davanti a tutta quella gente lì presente che avrebbe potuto vederli
-"noi ora dobbiamo andare, magari ci si vede in giro" disse il moro e fece per allontanarsi seguito dal più piccolo che dentro di se bolliva di rabbia ma la voce di jason richiamò Benjamin prima che questo fu troppo lontano per sentirlo, gli disse che doveva parlare con lui e il maggiore accettò proponendogli un incontro il pomeriggio seguente alla pista da skate dove andarono la prima volta che uscirono insieme e l'altro accettò immediatamente
-"allora a domani" disse il ragazzo dal ciuffo biondo prima di seguire i due amici.
A passo svelto Federico uscì dal luna park per dirigersi verso casa, non aveva intenzione di stare lì un solo minuto di più
-"fè vuoi rallentare? non riesco a starti dietro così" gli aveva detto il maggiore che gli stava praticamente correndo dietro
-"sei tu troppo lento, muovi quel bel culo che ti ritrovi"
-"stai dicendo che ho un bel culo?"
-"per l'amor di Dio Benjamin, sbrigati" cantilenò voltandosi verso di lui senza fermarsi e il ragazzo fece una piccola corsa riuscendo a  fermarlo. Una volta raggiunto lo prese per un braccio fecendolo entrare in un piccolo vialetto poco illuminato
-"mi dici che ti prende? e non dirmi nulla perché non ti credo"
il moro era fermo davanti a lui con il fiato spezzato e il cuore che batteva più veloce del normale per la corsa fatta
-"io non li sopporto ben e tu gli dici pure 'ci vediamo in giro' e accetti di vedere jason, complimenti"
Federico sapeva bene che Benjamin non aveva alcuna colpa, che la rabbia che stava provando dentro non era per merito suo, ma aveva bisogno di sfogarsi e il maggiore era l'unica fonte di sfogo che aveva in quel momento
-"non sapevo cosa dire e li sarebbe partito un altro litigio se non mi fossi intromesso e lo sai bene" disse il più grande puntando un dito contro il biondo che con un gesto spostò il braccio del ragazzo
-"non puntarmi il dito"
-"e tu smettila di fare il bambino e impara a comportarti a modo anche in certe situazioni, a volte non ti capisco proprio" il moro sospirò e si allontanò per tornare a casa mentre il gatto saltò giù dalle sue braccia scappando da lui.
gli occhi del più piccolo divennero lucidi, in quel momento si sentiva come un giocattolo rotto, le parole del più grande lo avevano ferito, avevano litigato nuovamente e questa volta per colpa sua.
Le strade di Los Angeles sembravano essere più buie e deserte del solito quella notte a detta del minore che quella sera decise di non fare ritorno a casa mentre se ne stava da solo seduto su una panchina malridotta.
Federico non aveva intenzione di vedere la persona che poco prima lo aveva ferito, non voleva che questo vedesse quanto lo avesse ferito mentre delle lacrime rigavano il suo volto, quella sarebbe stata una lunga notte per lui.

Don't let me go || fenji Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora