L'estate stava per giungere al termine, quella stagione tanto amata dalla maggior parte delle persone stava per finire costringendo le famiglie a far ritorno alla loro solita routine quotidiana mettendo fine alle loro vacanze e al divertimento avuto in quei giorni caldi e lunghi sperando che queste non finissero mai. Ma ben presto le strade sarebbero tornate a pullulare di autobus colmi di ragazzi pronti a tornare sui banchi di scuola e gente che avrebbe fatto il possibile per non tardare al proprio lavoro quei primi giorni.
Ormai agosto era iniziato e le temperature erano leggermente diminuite rispetto agli inizi anche se non di molto, il caldo continuava a persistere nel quel di Los Angeles dove le spiagge erano ancora gremite di famiglie che si godevano gli ultimi tuffi per combattere le alte temperature fino all'ultimo.
Benjamin e federico quel pomeriggio uscirono a fare una passeggiata ma non passò molto tempo prima che il biondo trascinò benjamin palesemente controvoglia, in uno dei suoi negozi preferiti, cosa a cui il moro ormai aveva fatto abitudine anche se avrebbe voluto lamentarsi per tutto il tempo ma Federico rispondeva che non aveva motivo di lamentarsi e che lo shopping faceva solo che bene. Cosi al moro non restò che seguire il minore con passo svelto mentre questo si aggirava tra i vari reparti pieni di vestiti dai colori accesi.
-"tu hai già deciso cosa indossare al matrimonio? secondo te farà freddo o caldo?"
Federico appoggiò tutti i vestiti presi dentro il camerino e prima di chiudere la porta lanciò uno sguardo al maggiore che se ne stava impalato lì davanti con le braccia incrociate a guardarlo
-"vuoi entrare?" gli chiese e il moro fece spallucce annuendo per poi entrare nel camerino e chiudere la porta alle sue spalle appoggiandocisi contro
-"spero solo non faccia caldo, non voglio abbandonare i miei skinny" replicò il moro prendendo una delle tante magliette scelte dal biondo presenti sul piccolo sgabello accanto allo specchio
-"non ti metterai gli skinny a un matrimonio" rispose deciso Federico togliendosi la maglietta e rubando a Benjamin quella che aveva tra le mani per poi indossarla e voltarsi verso lo specchio. Benjamin alzò lo sguardo verso di lui e inclinò la testa d'un lato -"e chi lo dice questo? tu?"
Federico accennò un piccolo sorriso mentre si guardava allo specchio -"assolutamente, non lascerò che verrai al matrimonio in skinny jeans, nonostante devo ammettere ti facciano un bel culo"
Benjamin ridacchiò -"motivo in più per metterli"
-"no invece" replicò ridendo il biondo togliendosi nuovamente la maglietta e prendendone un'altra per poi guardarsi allo specchio nuovamente -"dimmi quale mi sta meglio"
-"hai preso cinque magliette e sono tutte uguali"
-"no che non lo sono" puntualizzò Federico incrociando lo sguardo del maggiore guardandolo attraverso lo specchio -"questa o quella di prima?"
Benjamin sospirò avvicinandosi al ragazzo difronte al grande vetro -"questa che indossi, ti mette in risalto gli occhi"
Federico sorrise -"vedi allora che non sono uguali?"
Dopo aver pagato e girato altri tre negozi Federico concluse i suoi acquisti per quel giorno e comunicò al più grande che sarebbero potuti tornare a casa se questo ne aveva voglia ma benjamin decise che dopo quelle ore interminabili di shopping un gelato se lo meritava tutto così sostarono alla gelateria più vicina e federico insistè nel pagare per entrambi e così fece.
Una volta tornati a casa si precipitarono al piano di sopra in camera del minore che buttò i vari sacchetti sul letto seguiti da Benjamin che si butto di peso sul grande materasso
-"posso chiederti una cosa?" chiese tutto d'un tratto il biondo prendendo un sacchetto blu, quello più vicino a lui per poi estrarne un paio di jeans strappati
-"dimmi" replicò il moro osservandolo
-"cosa farai quando finirà l'estate? nel senso, tornerai a New York?"
Benjamin aprì più volte la bocca in cerca di una risposta ma la verità era che non lo sapeva nemmeno lui. Non sapeva cosa avrebbe fatto alla fine dell'estate, quando arrivò in quella casa la situazione era totalmente diversa rispetto ad ora e una parte del ragazzo desiderava poter restare lì insieme a suo padre, Miranda e federico, specialmente insieme al ragazzo ma l'altra parte di lui non vedeva l'ora di tornare nella bella New York.
-"io non lo so" replicò con tono un po' incerto il moro sistemandosi la maglietta. Federico annuì e ripiegò i jeans sistemandoli poi all'interno dell'armadio insieme alle magliette acquistate qualche ora prima, in parte sperava che il moro sarebbe rimasto lì insieme a lui e non sarebbe partito per tornare a New York tanto presto.
-"tu invece?" chiese il maggiore distraendo il minore immerso nei suoi pensieri -"non mi hai mai detto se vai ancora a scuola o se lavori"
-"nemmeno tu, quindi facciamo un gioco" propose federico avvicinandosi al letto su cui era sdraiato Benjamin
-"che gioco?" chiese il moro alzando un sopracciglio curioso
-"allora, ognuno può fare tre domande alla volta all'altro e quello a cui vengono chieste le domande deve rispondere in completa sincerità così possiamo conoscerci meglio"
Benjamin schioccò la lingua sul palato e si mise a sedere -"ci sto"
Federico si mise a sedere sul letto difronte al ragazzo e lo guardò negli occhi -"inizio io" disse e Benjamin annuì
-"quanti ragazzi hai avuto?"
il maggiore lo guardò serio -"tre" replicò
-"e sei stato innamorato veramente di tutti e tre?"
il moro scosse leggermente la testa -"non sono mai stato veramente innamorato"
-"ti manca New York? ci torneresti?"
-"si a entrambe le domande"
Federico esitò per qualche secondo prima di aprire bocca ma benjamin lo bloccò prima che questo potesse parlare -"tocca a me ora" disse ammiccando un piccolo sorriso e l'altro sbuffò
-"ora te lo chiedo io, sei mai stato innamorato?"
-"innamorato veramente no"
-"e quante ragazze hai avuto?"
-"nessuna"
-"provi qualcosa per qualcuno al momento?"
-"le domande dovevano essere fatte per conoscerci"
Benjamin sorrise nuovamente -"concordo ma non hai risposto alla domanda, provi qualcosa per qualcuno?" ripetè
-"n-non lo so" balbettò il minore -"ora tocca a me. Hai sempre vissuto a New York?"
-"si, sono nato lì"
-"e che scuola hai fatto?"
-"il liceo classico"
-"l'altro giorno sono entrato in camera tua e ho visto una macchinetta fotografica, cosa ti piace fotografare?"
il più basso fece spallucce -"qualsiasi cosa, specialmente le persone" elencò
-"le persone?" domandò Federico, Benjamin annuì -"mi piace fotografare le persone, per esempio fotograferei volentieri te che sei bellissimo"
le guance del minore si colorirono nuovamente di rosso e il maggiore non potè fare a meno di sorridere e osservarlo attentamente, Federico era veramente bellissimo, era bello quando sorrideva, quando arrossiva, quando si incazzava o quando qualcosa non gli andava a genio e allora metteva il broncio.
Quel momento però fu presto interrotto dalla madre del più piccolo che venne a bussare alla porta per far sapere che la cena era già in tavola per poi sparire nuovamente al piano di sotto. I due ragazzi si alzarono controvoglia da quel letto per scendere al piano di sotto -"comunque" disse Benjamin soffermandosi a guardare Federico prima di uscire dalla stanza che lo guardò avvicinandosi e sospirò incrociando lo sguardo dell'altro -"comunque?"
il moro scosse leggermente la testa -"no nulla" rispose -"andiamo"
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Don't let me go || fenji
FanfictionBenjamin è costretto a partire per la California dove momentaneamente abita suo padre insieme alla sua compagna e al figlio di questa. Nonostante la poca voglia di volare dall'altra parte del mondo il ragazzo accettò a condizione che se ne sarebbe...