ci volle qualche secondo prima che la mente del moro finisse di fare pensieri poco casti sul biondo maledendosi poi mentalmente per questo
-"smettila benjamin, è il tuo futuro fratellastro" disse tra se e se per poi entrare nel bagno ora libero e farsi una doccia fresca sperando di calmare gli spiriti ma l'immagine di federico coperto solo da un'asciugamano a malapena legata allanvita continuò a farsi spazio nella sua mente. dopo svariati minuti sotto l'acqua della doccia il moro decise di uscire ma si bloccò un momento ripensando a federico con l'asciugamano, la sua asciugamano e si maledì nuovamente -"cazzo, e ora come mi asciugo io?"
qualche secondo dopo era fuori la doccia e l'idea di prendere il telefono e chiamare il biondo per farsela portare indietro balenò nella sua mente ma poi si rese conto che ancora i due non si erano scambiati i numeri e per la terza volta di seguito nuovamente si maledì, così gli resto solo una cosa da fare.. "federico!" urlò benjamin aprendo di poco la porta del bagno in modo che questo potesse sentirlo sperando non se ne fosse andato via prima del previsto -"federico!" urlò nuovamente -"federico, diamine!"
-"bambolina cos'hai da urlare? non sono mica sordo" e un federico ben vestito e pettinato entrò nella stanza del maggiore con un sorriso compiaciuto sul volto
-"la mia cazzo di asciugamano, riportamela subito" ringhiò benjamin leggermente rosso in viso e federico non potè fare a meno di ridere alla scena del moro incazzato per un'asciugamano
-"e ti scaldi così tanto solo per questo?" chiese ancora sorridendo il minore facendo qualche passo avanti -"quindi sbaglio o sei li dentro nudo?" aggiunse
e il moro si sentì avvampare a quella frase sperando che l'altro fuori dalla porta potesse non notarlo -"per cortesia, federico portami la mia roba, sono in super ritardo per colpa tua!"
-"sei cosi stupido che non hai nemmeno controllato per bene, c'è ne sempre una di scorta"
benjamin si sentì stupido -"dirmelo prima? dimmi dove"
-"lasciami entrare e te lo mostro"
-"no che non ti lascio entrare, nemmeno per sogno"
-"allora resta li" sbottò il biondo incrociando le braccia -" tanto sei tu quello in ritardo non io"
-"fottiti" ringhiò il moro prima di sbattere la porta in faccia a federico chiudendola. gli bastò aprire il mobile sotto il lavandino per trovare gli asciugamani puliti senza l'aiuto del più piccolo, avrebbe potuto arrivarci di certo prima pensò alzando gli occhi al cielo.Benjamin corse fuori di casa correndo per non far aspettare l'amico che era passato a prenderlo sperando di non essersi dimenticato nulla
-"ma guarda chi è vivo!" esclamò jason guardando il moro ridacchiando che respirava con fatica per la corsa appena fatta mentre saliva sulla sua range rover nera
-"sono in ritardo lo so, ma è stata colpa di federico" cercò di scusarsi il maggiore regolarizzando il respiro -"dove andiamo?"
jason spinse il piede sull'acceleratore sfrecciando tra le strade luminose di los angeles -"al coco" replicò tenendo lo sguardo fisso sulla strada -"ti presento la mia compagnia, andiamo in quella discoteca di solito"circa 15 minuti dopo i due amici arrivarono alla discoteca, la scritta 'coco' illuminata da luci rosse e blu era luminosa sopra l'entrata. jason una volta dentro intravide il gruppo di amici e si fece spazio tra la gente in modo che potesse raggiungerli seguito dal maggiore alle sue spalle.
tre ragazzi e una ragazza erano seduti a uno dei tavolini presenti in quella sala mentre consumavano dei drink, alla vista dei due ragazzo uno di questi si alzò per salutare jason dandogli una pacca sulla schiena sorridendo -"c'è l'hai fatta finalmente!" esclamò dylan facendo slittare poi lo sguardo sul moro che fece un passo avanti e abbozzò un piccolo sorriso -"tu devi essere benjamin, giusto?" chiese il ragazzo
-"si, sono io" confermò il maggiore stringendo la mano di dylan e passare poi al resto delle presentazioni, gli altri due ragazzi si alzarono imitando l'amico -"io sono alex e lui è austin" benjamin sorrise mettendosi entrambe le mani in tasca e sospirando profondamente -"lei è la mia ragazza invece" disse dylan attirando nuovamente l'attenzione del moro che guardò la ragazza dai lunghi capelli neri e grandi occhioni verdi, pensò che se fosse stato etero non se la sarebbe fatta scappare ma una cosa gli fece cambiare subito idea, la ragazza gli sorrise dolcemente e -"piacere, io sono emma" disse alzando la voce in modo che il ragazzo potesse sentirla. non era possibile, probabilmente era la stessa emma di cui federico era pazzo, e se fosse stato li anche lui quella sera? dannazione, era appena diventato amico del nemico
-"prendi da bere?" la voce di jason riportò alla realtà benjamin
-"s-si volentieri, un angelo azzurro va benissimo"
Una decina di minuti dopo l'amico si presentò al tavolino con i drink in mano porgendo il proprio a benjamin -"è sempre così pieno?" chiese il moro ad emma mentre sorseggiava il liquido nel suo bicchiere
-"si, quasi sempre, assurdo vero? eppure c'è ne sono di discoteche migliori qui a los angeles, ma la gente alla fine si ritrova a frequentare sempre gli stessi posti, forse per abitudine.."
-"già, forse è proprio per quello"
-"come mai non ti ho mai visto prima d'ora qui in giro? di dove sei?" domandò la mora mentre giocava con la cannuccia dentro al bicchiere
-"oh, io sono di new york, ho mio padre che abita in california e quindi eccomi qui per le vacanze estive" replicò sorridendo il maggiore facendo un altro sorso dal suo bicchiere
-"figo, è bella new york? ho sempre voluto andarci in realtà, è sempre stato un mio sogno"
-"lo è, è molto bella, potresti venire a farci un giro una volta"
-"ora che conosco qualcuno del posto, assolutamente!" rise la ragazza per poi alzarsi appoggiando il bicchiere ormai vuoto sul tavolino -"balli?"
-"no io..non sono un granchè in realtà" ma fù troppo tardi per il moro che si ritrovò in mezzo alla folla accompagnato da emma che lo trascinò per un braccio e iniziò a ballare appena Me llamas di piso 21 iniziò a rimbombare nel locale, la preferita di benjamin e questo non poteva rifiutare di ballare la sua canzone preferita così si avvicinò di più alla ragazza seguendo i suoi movimenti sorridendo. Dylan si fidava di emma, sapeva che non l'avrebbe tradito per niente al mondo perciò lasciava che questa ogni tanto ballasse con la sua cerchia di amici senza oltrepassare i limiti.
-"e poi tu saresti quello che non se la cava a ballare?" urlò la mora sorridendo
-"è cosi credimi" urlò a sua volta il moro ridacchiando
-"io non sono d'accordo" disse la ragazza avvicinando il maggiore.proprio in quel momento dall'altra parte della sala due occhi blu come il mare e vestito di tutto punto era seduto al solito tavolino insieme ai suoi due migliori amici mentre sorseggiavano già il secondo drink della serata
-"che ne dici di ballare un pò?" chiese la bionda a federico alzandosi dal divanetto su cui erano seduti da una buona mezz'ora
-"no alli, non mi va" bofonchiò il più piccolo facendo il broncio
-"non ho sentito ciò che hai detto, ma non accetto un no come risposta, quindi ti alzi e andiamo" urlò la ragazza facendo alzare il biondo e tirarlo in mezzo alla folla iniziando a muoversi a ritmo di musica -"te ne saresti pentito se non avresti accettato"
federico seguì i movimenti della ragazza sorridendo e alzando gli occhi al cielo ma quel sorriso scomparve subito alla vista di emma intenta a ballare con un ragazzo che non era affatto dylan
-"e quello chi cazzo è?" sbraitò il biondo ma la risposta alla sua domanda arrivò subito dopo quando Benjamin si voltò e i loro occhi si incontrarono per un attimo
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Don't let me go || fenji
FanfictionBenjamin è costretto a partire per la California dove momentaneamente abita suo padre insieme alla sua compagna e al figlio di questa. Nonostante la poca voglia di volare dall'altra parte del mondo il ragazzo accettò a condizione che se ne sarebbe...