La conversazione terminò li, Federico sentì una stretta allo stomaco e cerco in qualsiasi modo di cambiare discorso, aveva addirittura proposto al moro di andare a fare un giro in spiaggia nonostante il tempo non lo permettesse infatti benjamin lo guardò male e lo rimproverò con un 'sei pazzo, non ti lascerò uscire di casa' così, passarono il resto del pomeriggio facendo avanti e indietro tra il piano di sotto e la stanza del moro finché a Federico non venne fame e iniziò a lamentarsi dicendo che avrebbero dovuto ordinare del sushi per cena e il moro ovviamente lo accontentò ripetendogli poi più volte che in certi momenti era peggio di un bambino capriccioso.
Il giorno seguente il tempo migliorò leggermente, la pioggia era cessata ma il cielo di quella grande città era ancora cosparso da nuvole grigie, Benjamin ancora dormiente era sdraiato su uno dei divani in salotto, la sera prima dopo aver cenato con una quantità esagerata di sushi decisero di continuare la serie tv che che avevano iniziato nel pomeriggio e infine finirono per addormentarsi abbracciati.
Federico si svegliò presto a causa dei dolori alla schiena provocati dal posto poco comodo in cui avevano dormito quella notte e si ritrovò il moro spalmato sul suo corpo che molto probabilmente aveva dormito molto meglio di lui data la posizione in cui era messo. il biondo decise così di alzarsi e dirigersi in cucina per preparare la colazione.
Un'ora più tardi il moro fece la sua entrata in cucina ancora mezzo addormentato e i capelli sparati in ogni direzione -"buongiorno" biascicò con voce ancora assonnata e si avvicinò a Federico lasciandogli poi un tenero bacio sulle labbra
-"buongiorno amore, come stai?"
-"mh bene, ma se ti avessi trovato al mio fianco sarebbe stato meglio"
Federico accennò un piccolo sorriso e gli avvicinò il piatto con i pancakes che aveva preparato -"ho preferito prepararti la colazione visto che ero già sveglio"
Benjamin si sedette su uno degli sgabelli e si riempì il piatto -"avrei potuto mangiare te"
-"ben" lo richiamò il ragazzo per poi ridere -"sei incredibile, veramente"
-"e tu sei bellissimo e tenero ad avermi preparato la colazione, veramente" replicò e Federico arrossì leggermente andando a sedersi tra le gambe del più grande che fu sorpreso da quel gesto ma lo strinse a se cingendogli la vita con un braccio continuando a mangiare
-"che vuoi fare oggi piccola peste?" chiese benjamin con la bocca piena guardandolo
-"quello che vuoi, mi basta stare con te" sussurrò Federico accoccolandosi al suo petto
-"come mai così voglioso di coccole oggi?"
Il biondo si strinse di più al corpo del più grande -"non voglio perderti" sussurrò
-"bambolina ma non mi perdi, sono qui con te e non vado via" disse benjamin portando due dita sotto il mento del ragazzo per poi alzargli il viso leggermente e facendo incontrare i loro occhi
-"ma tornerai a New York e io.."
-"non pensarci, ora sono ancora qui e poi ci sarà il matrimonio e c'è ancora un po' di tempo.."
Federico sospirò annuendo, è vero avevano ancora un po' di tempo ma poi il moro sarebbe tornato a New York mentre lui sarebbe rimasto lì, che senso aveva tutto ciò? lui teneva veramente a benjamin ma non voleva soffrire.
Dopo aver fatto colazione il moro si offrì di lavare i piatti e sistemare la cucina in segno di ringraziamento per avergli fatto trovare la colazione già pronta mentre Federico salì al piano di sopra per cambiarsi e sistemare il disordine che avevano lasciato il giorno prima quando il suo telefono squillò mostrando sullo schermo un numero sconosciuto, il biondo aggrottò la fronte confuso, chi mai poteva chiamarlo a quest'ora?
-"pronto?" disse rispondendo alla chiamata
-"fè..disturbo?"
Federico riconobbe subito la voce e un piccolo sorriso si stampò sul suo viso mentre cercava di ripiegare una maglietta buttata a caso sul suo letto
-"Aidan! no figurati, ti serviva qualcosa?"
-"si, cioè no in realtà..ho chiamato solamente per sapere se ti andava di uscire questa sera e sapere come stai, ovviamente"
-"oh io sto bene, comunque credo di essere libero, verso che ora?"
-"passo io alle otto da casa tua se non è un problema" replicò il ragazzo dall'altro capo del telefono
-"no assolutamente! a questa sera allora" esclamò il biondo prima di terminare la chiamata e lanciare il telefono sul letto mentre un sorriso stupido non accennava a lasciare il suo volto, si sentiva felice ed era contento che Aidan lo avesse invitato ad uscire per un altro appuntamento.
Benjamin nel frattempo terminò di lavare i piatti e proprio in quel momento il biondo fece la sua entrata in cucina. doveva parlargliene e avvisarlo che quella sera sarebbe uscito con aidan
-"ben"
-"tato" lo bloccò il moro iniziando a parlare -"ho pensato a una cosa, che ne dici se ce ne andassimo via due giorni io e te? da soli!" esclamò avvicinandosi al ragazzo sorridendogli -"potrebbe farci bene"
-"ben" lo richiamò Federico e il sorriso sincero che aveva prima ora si era trasformato in un sorriso forzato che assomigliava più a una smorfia. ovviamente l'idea del ragazzo andava benissimo anzi staccare la spina da quel posto era proprio ciò di cui aveva bisogno
-"che c'è? non ti piace come idea?" chiese benjamin portando le mani sui fianchi del ragazzo e lo attirò a se
-"si la trovo un'idea bellissima e possiamo farlo ma prima, ascolta questa sera devo uscire" sputò tutto d'un fiato -"con aidan"
-"con aidan? come mai?"
sul volto del moro si dipinse un'espressione schifata mentre strinse di più la presa sui fianchi asciutti del più piccolo senza però fargli del male
-"si, alle otto passa a prendermi, mi sembrava brutto rifiutare insomma.."
-"se è con lui che vuoi uscire allora vai" sbottò il moro allontanandosi
-"ma tornando alla tua idea, possiamo partire e andare dove vuoi" il biondo cercò di cambiare argomento ma con scarsi risultati
-"vedremo, magari vuoi portare pure Aidan" ribattè benjamin incrociando le braccia al petto con aria di sfida
-"ben non esagerare ora, siamo solo amici"
-"non esagero, ma fai come ti pare..divertiti pure con il tuo amico"
furono le ultime parole che uscirono dalla sua bocca prima di filare al piano di sopra lasciando il più piccolo in cucina da solo.Benjamin restò chiuso in camera sua gran parte del pomeriggio e uscì solamente quando il sole era tornato alto nel cielo e le nuvole sparite, permettendo a questo di poter andare a fare un giro e prendere un po' d'aria.
Erano le cinque quando il moro scese al piano di sotto con addosso solo i pantaloncini del costume e una canottiera bianca senza badare al minore sdraiato sul divano, come al solito mentre mangiava del gelato al cioccolato. Gli occhi azzurri del più piccolo vagarono su tutto il corpo di benjamin che non gli rivolse nemmeno lo sguardo e aprì direttamente la porta di casa
-"dove stai andando?" chiese Federico alzandosi
-"al mare, con jason, siamo amici non è un problema no?"
il volto di federico si incupì -"stai scherzando?"
il moro ridacchiò e si voltò restando sulla soglia della porta -"no Federico, non sto scherzando, tu esci con i tuoi amici e io con i miei dove sta il problema? funziona così"
Il biondo si avvicinò velocemente al maggiore e chiuse nuovamente la porta sbattendola per poi spingere il più grande contro di essa. i loro visi erano dannatamente vicini e benjamin poteva sentire il respiro caldo e irregolare del più piccolo sul suo viso. Federico si avvicinò ancora di più facendo sfiorare i loro nasi e infine le loro labbra, non si erano toccati e guardati per tutto il pomeriggio e ne aveva bisogno, aveva bisogno di baciarlo, doveva assicurarsi che benjamin non uscisse da quella porta senza aver chiarito il piccolo malinteso di quella mattina, non sopportava l'idea del ragazzo arrabbiato e lontano da lui. Il moro non lo respinse e lasciò che quel semplice contatto diventasse qualcosa di più mentre tutta la rabbia che provò quel pomeriggio fino a quel momento svanì non appena le loro lingue si scontrarono dando iniziò a una dolce danza. Le mani di federico finirono tra i capelli morbidi del più grande stringendoli leggermente mentre il suo corpo bloccava ancora quello del maggiore tra lui e la porta alle sue spalle ma a questo sembrava non importargliene anzi, avvicinò il biondo ancora di più a se mentre le loro labbra non accennavano a staccarsi
-"odio quando fai così" mugolò il moro tra un bacio e l'altro
-"quando faccio cosa?" il biondo, dopo svariati minuti si staccò dalle labbra del ragazzo per riprendere fiato e tornò a guardarlo negli occhi
-"basta che mi guardi, mi sfiori..e io dimentico tutto, odio questo"
Federico fissava gli occhi del ragazzo mentre le sue mani scivolarono sul suo viso stampandogli poi un dolce bacio a stampo sulle labbra -"ben"
-"fè..io credo di essermi innamorato di te"
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Don't let me go || fenji
FanfictionBenjamin è costretto a partire per la California dove momentaneamente abita suo padre insieme alla sua compagna e al figlio di questa. Nonostante la poca voglia di volare dall'altra parte del mondo il ragazzo accettò a condizione che se ne sarebbe...