twentytwo

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Il mattino seguente Benjamin si svegliò con il pensiero di Federico e la prima cosa che fece fu scattare in piedi e controllare se fosse tornato a casa ma una punta di delusione si formò sul suo volto quando vide che la stanza del biondo era vuota e in ordine come l'aveva lasciata la sera precedente prima di uscire insieme a lui e per un momento si sentì in colpa per il modo in cui si era rivolto al più piccolo.
Il moro coperto solo da un paio di boxer neri e una maglietta a maniche corte del medesimo colore tornò nella sua stanza per prendere il telefono e indossare dei pantaloncini prima di scendere al piano di sotto a mangiare qualcosa. In cucina suo padre e Miranda erano già svegli da un bel pò e la colazione era pronta sul tavolo come di routine.
-"buongiorno" biascicò il moro entrando nella stanza da dove proveniva un buon odore, probabilmente Miranda stava cucinando uno dei suoi soliti dolci
-"buongiorno!" esclamarono a loro volta entrambi i genitori guardando Benjamin che si sedette al posto che gli spettava
-"ben, hai per caso visto Federico? non è tornato a casa questa notte" chiese con tono prrocccupato la donna, Benjamin sgranò gli occhi, non poteva dirgli che avevano litigato e che aveva lasciato il figlio da solo anche se Federico era abbastanza grande per badare a se stesso, non aveva certo bisogno di un badante che lo tenesse sotto controllo
-"ieri sera siamo usciti insieme ma poi lui si è allontanato e non l'ho più visto così sono tornato a casa" mentì il moro cercando di non darlo a vedere mentre prese una ciambella dal piatto difronte a lui
-"sono certo che sta bene tesoro, tornerà a momenti" la rassicurò Ryan alzandosi per avvicinarsi a lei e lasciargli un bacio tra i capelli, a quella scena Benjamin non riuscì a trattenere un piccolo sorriso, era felice che suo padre avesse trovato una donna come Miranda. Con un gesto il ragazzo sbloccò l'iPhone e scrisse un messaggio veloce a Federico chiedendogli dove fosse finito e che sua madre aveva chiesto di lui ma non fece in tempo ad inviarlo che la porta di casa si aprì e la voce di federico risuonò tra quelle mura
-"sono a casa" urlò in modo che le persone presenti potessero sentirlo, la donna tirò un sospiro di sollievo nell'udire quella voce e corse dal figlio
-"Federico dove eri finito? non hai  avvisato, lo sai che mi fai preoccupare!" esclamò sua madre, Federico aveva il volto stanco e due grandi occhiaie contornavano i suoi occhi blu dopo la notte insonne che aveva passato -"scusami" farfugliò sorpassandola per poi sparire al piano di sopra.

Quel pomeriggio Benjamin aveva appuntamento con Jason, si era fatto una doccia veloce e si vestì con le prime cose che aveva trovato nell'armadio. Il biondo da quando era tornato non era uscito dalla camera nonostante il moro avrebbe voluto bussare alla sua porta ed entrare per vedere come stesse ma l'orgoglio in quel momento prese il sopravvento , così rinunciò e finì di prepararsi e infine uscì diretto verso venice skate park dove Jason era lì ad aspettarlo.
-"Jas" lo chiamò Benjamin una volta arrivato, il ragazzo era seduto su un muretto mentre guardava altri ragazzi fare avanti e indietro sopra il loro amato skateboard ma la voce del moro lo costrinse a voltarsi
-"hei eccoti" disse il ragazzo che quel pomeriggio aveva legato il ciuffo biondo in un codino, il moro si avvicinò e prese posto accanto a lui
-"allora, di cosa dovevi parlarmi?"
Benjamin andò subito dritto al punto e sul volto di Jason si formò un espressione che l'altro non riuscì a capire ma non gli diede molto peso, voleva sapere di cosa si trattasse.
-"beh ecco, volevo scusarmi per il giorno della partita visto che non ti ho più visto in giro e quel giorno non è stato dei migliori"
Benjamin annuì -"Federico non aveva molta voglia di uscire e quindi.."
dalle labbra del ragazzo fuoriuscì una breve risata -"fai quello che dice Federico ora?"
-"cosa? no assolutamente, perchè lo pensi?"
il biondo fece spallucce guardando il moro dritto negli occhi -"sembrava, visto che state sempre insieme ultimamente" replicò
-"è il mio quasi fratellastro è giusto che io passi del tempo in sua compagnia e poi ho notato che non andate molto d'accordo questo è il motivo"
-"con lui no, ma con te si quindi pretendo che tu venga domani sera al coco e non accetto un no come risposta"
Benjamin ci pensò su qualche secondo, difatti era da un po' di tempo che non si divertiva e ultimamente non aveva fatto granché, Jason e il suo gruppo gli stavano simpatici quindi decise di accettare.
I due ragazzi passarono insieme ancora un po' di tempo a parlare del più e del meno, di quello che avevano fatto negli ultimi giorni e di Federico.

Una volta tornato a casa tutto ciò che circondava il moro fu un silenzio tomba, la casa era vuota e priva di qualsiasi rumore. suo padre e la madre del biondo molto probabilmente erano usciti per finire alcune commissioni che riguardavano il matrimonio, da quando avevano dato la notizia le loro giornate erano diventate un continuo via vai tra il lavoro e le preparazioni delle nozze.
Nonostante quella grande casa sembrasse vuota e silenziosa Benjamin sapeva che al piano di sopra chiuso in una delle camere presenti c'era ancora Federico. Il minore quel giorno saltò il pranzo per non vedere il ragazzo ma una volta che questo uscì la madre andò a bussare alla sua porta più volte insistendo sul fatto che avrebbe dovuto mangiare qualcosa, lui però replicò varie volte di non avere fame mentendo, in realtà moriva di fame e il suo stomaco non smetteva di ricordarglielo ma non gli andava di vedere nessuno ne tanto meno di sorbirsi domande sulla notte passata fuori.

Il biondo era sdraiato sul suo letto a pancia in giù mentre alcune ciocche di capelli ancora umidi dopo la meritata doccia fresca gli ricadevano sulla fronte, sentire l'acqua ghiacciata in quella giornata calda scendere sul suo corpo lo aveva fatto stare fisicamente decisamente meglio meglio
-"mamma non ho fame, quante volte te lo devo ripetere?" sbottò scocciato dopo aver sentito qualcuno bussare ripetutamente alla sua porta per la millesima volta quel pomeriggio
-"non sono tua mamma" benjamin era in piedi davanti alla porta della camera di federico, una strana sensazione gli si era formata nello stomaco quando varcò la porta di casa e vide che il minore non era sdraiato sul divano a giocare e mangiare patatine come era suo solito fare
-"non voglio parlare con te"
a quelle parole il moro si rattristì e tentò di aprire la porta ma con scarsi risultati perché questa era chiusa a chiave.
-"non avercela con me, mi dispiace okay?" cercò di scusarsi il maggiore seriamente dispiaciuto
-"non voglio nemmeno le tue scuse"
-"oh andiamo, apri la porta fè"
-"vattene ben"
-"ti prego, voglio chiarire" lo implorò appoggiando la fronte alla porta sospirando
-"ho detto vattene" quasi urlò di rimando il più piccolo facendo sobbalzare il ragazzo che si allontanò senza insistere nuovamente

Don't let me go || fenji Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora