Il mattino seguente ciò che fece svegliare il biondo fù Allison che entrò in camera sua sbraitando -"dio mio ma ancora dormi? è ora di alzarsi!" esclamò la bionda aprendo la finestra lasciando che i raggi del sole illuminassero la stanza buia
-"non ci credo" borbottò federico nascondendo la testa sotto il cuscino sperando che questa potesse sparire da un momento all'altro -"vattene allison"
Ma la ragazza non ci pensò due volte e con un gesto spostò la coperta che fino a poco prima copriva il corpo del ragazzo -"no, ti devi alzare ti porto fuori a pranzo e poi dobbiamo parlare" a quelle parole il biondo spostò il cuscino e si voltò verso la migliore amica passandosi una mano sul volto -"di che cosa dobbiamo parlare?"
-"scusa? non ti ricordi nulla di questa notte?"
-"a malapena" mugolò il biondo alzandosi dal letto -"devo farmi una doccia"
-"direi di si, la puzza di alcool si sente a metri di distanza fiorellino"
-"posso darti una mano anche con la doccia se vuoi" una voce conosciuta al biondo interruppe la conversazione tra i due amici
-"buongiorno" biascicò federico ignorando la frase del moro che se ne stava in piedi davanti alla porta della stanza mentre allison lo squadrò dalla testa ai piedi
-"è lui benjamin?" chiese esaltata
-"si, sono io benjamin, vedo che hai già parlato di me" disse guardando il biondo abbozzando un sorriso
-"picere io sono allison, la migliore amica di federico" il moro strinse la mano della ragazza -"benjamin" si limitò a rispondere entrando poi nella stanza
-"i nostri genitori non ci sono, per pranzo ci dobbiamo arrangiare"
-"noi stavamo uscendo in realtà, ti unisci? a noi farebbe piacere" si intromise nuovamente la ragazza che venne fulminata subito con lo sguardo dal biondo
-"d'accordo, per me è okay" accettòUn'ora dopo i tre ragazzi arrivarono in un piccolo locale nei pressi di los angeles dove i due migliori amici erano soliti andarci spesso insieme a ethan nel fine settimana. Questo vantava una certa fama per due motivi: il cibo buono e i prezzi bassi per questo era sempre pieno e a fatica si riusciva a trovare qualche tavolo libero ma quel giorno la fortuna fù dalla parte dei tre ragazzi che una volta entrati non faticarono a trovarne uno libero e appartato ma grazie alla vetrata presente godeva anche di una bella vista in cui si poteva intravedere la spiaggia a pochi metri.
Una volta seduti un ragazzo dai capelli castani e con un piercing al naso ormai conosciuto ai due migliori amici si avvicinò al tavolo pronto a prendere le loro ordinazioni mentre teneva un block notes e una penna tra le mani
-"prendete il solito?" disse la voce del ragazzo alle spalle del moro che non esitò a girarsi
-"Ian" dissero in contemporanea allison e federico accennando un sorriso per salutare il ragazzo che ricambiò facendo un passo avanti
-"noi prendiamo il solito" confermò il biondo per poi guardare benjamin di fronte a lui
-"e tu moretto?" chiese ian al maggiore mostrandogli uno dei suoi sorrisi migliori
-"io potrei prendere te, ma un hamburger e patatine va benissimo" conluse benjamin ricambiando il sorriso che fece arrossire il ragazzo ma questo ignorò l'invito del moro e scrisse qualcosa velocemente sul suo block notes per poi allontanarsi
Federico guardò il moro a bocca aperta per il modo in cui aveva risposto al cameriere qualche secondo prima mentre allison se la rideva di gusto
-"non posso crederci" disse basito il biondo
-"che ho fatto?" chiese benjamin come se non sapesse a cosa si riferisse il minore
-"non puoi rispondere in questo modo alle persone"
-"così come?" e il più grande scoppiò in una breve rista -"dovrebbe sentirsi onorato per aver ricevuto quella specie di complimento da me"
-"onorato addirittura? forse dovresti sapere che non a tutti piaci" rispose soddisfatto della sua risposta federico sperando di zittire il moro che in quel momento si stava vantando della sua bellezza
-"hai ragione, ma potrei piacere a te" replicò l'altro zittendo il più piccolo e sorridendo
a interrompere quella conversazione fu il cameriere che portò al tavolo le ordinazioni ma questa volta non fu ian a servirli e il moro con fare un pò dispiaciuto prese a mangiare ciò che aveva ordinato seguito da alli e federico che lo imitarono iniziando a parlare della sera prima rinfrescando i ricordi del più piccolo che faticava a ricordare.Dopo aver pranzato Allison aveva insistito per portare il moro a fare un giro nei vari negozi anche se questo si era lamentato più di una volta dicendo che lo shopping fatto con federico il giorno prima gli era bastato e non aveva intenzione di tornare di nuovo in nessun negozio ma dopo i vari tentativi da parte della ragazza e il futuro fratellastro questo aveva nuovamente ceduto dandola vinta ai due amici a patto che le compere non sarebbero durate tutto il pomeriggio
-"questo o questo?" chiese la ragazza mentre teneva in mano i due vestiti appena provati -"ben?"
-"mh, quello rosso mi piace di più" replicò il più grande indicando annoiato il vestito voltandosi poi verso federico concentrato a digitare qualcosa sulla tastiera del suo iphone
-"quindi emma eh" iniziò il discorso il maggiore riportando il più piccolo alla realtà
-"emma cosa?" chiese lui bloccando lo smartphone e facendolo scivolare nella tasca dei pantaloncini
-"deve piacerti davvero tanto da come ne abbiamo parlato prima al locale" constatò benjamin sedendosi sulla poltrona in pelle bianca posizionata di fronte al camerino e il biondo annuì sicuro della sua risposta
-"ma sai anche che non ti merita, vero?" continuò
il minore a quella frase roterò gli occhi al cielo -"e tu che ne sai, non sai com'è tra noi" sbottò
-"ne so abbastanza dopo il pranzo di oggi per dire ciò che penso e mi sembra di non essere l'unico a pensarla in questo modo o sbaglio?"
-"sbagli, e comunque non sono affari tuoi o di chiunque altro"
-"come non detto, la bambolina si è incazzata io volevo solo aiutarti"
Federico si allontanò di qualche passo -"ultimamente tendete tutti a volermi aiutare in tutto, ma io non voglio il tuo aiuto benjamin" e lo lasciò solo seduto su quella poltrona senza il tempo di replicareAl ritorno a casa dei due ragazzi la cena era già pronta e servita in tavola e sia il padre di benjamin che la madre del biondo avevano deciso di aspettare che i due figli tornassero a casa per cenare tutti insieme ma al loro rientro federico si scusò dicendo di non avere fame e di aver mangiato troppo nel pomeriggio mentre la pancia del moro iniziò a brontolare segno che avrebbe dovuto sedersi e consumare il cibo presente nel suo piatto e così fece.
Federico ripetutamente aveva sentito bussare alla sua porta immaginando chi potesse essere e per questo motivo decise di non rispondere ma dopo qualche secondo un ciuffo castano fece capolino nella sua stanza facendo sbuffare il biondo che si tirò su a sedere
-"che vuoi?" chiese scocciato mentre il moro se ne stava li immobile davanti alla porta di camera sua come se ci fosse qualcosa a trattenerlo
-"come stai?" sussurrò il maggiore mentre con un gesto si spostò il ciuffo da davanti agli occhi
-"fino a poco fa bene" replicò il minore acido
-"te la sei presa per la conversazione su emma al negozio? se è per questo sappi che non era mia intenzione farti stare cosi.." e il moro quasi si sentì in colpa nel vedere il più piccolo in quello stato, non voleva assolutamente ferirlo con le sue parole
-"non è per te" si limitò a rispondere l'altro dandogli le spalle tornando a sdraiarsi
benjamin sospirò e decise di avvicinarsi al letto tentando in qualche maniera di confortare il ragazzo palesemente triste
-"fè.."
-"puoi andartene per favore?"
-"perchè continui a respingermi? diamine federico" quasi urlò benjamin andando dall'altro lato del letto in modo che potesse guardare negli occhi il biondo
-"ho detto vattene benjamin" ripetè il più piccolo con tono calmo
-"invece io resto, voglio sapere perchè stai male" insistette il più grande incrociando le braccia al petto
-"vuoi sapere perchè sto male? bene" disse alzandosi di colpo facendo allontanare di qualche passo il moro -"ultimamente tutti volete aiutarmi, e ogni giorno da quando è morto mio padre mi sento dire che tutto andrà bene che i momenti brutti sono solo momenti destinati a finire e che fanno parte della vita ma non c'è mai stato nessuno che veramente si sia interessato a me in questo periodo, un 'federico come stai?' non c'è mai stato e vedendomi giù di morale nessuno si è mai fermato per parlarne e io mi sento cosi..solo e tutti i giorni mi sveglio pensando che forse oggi andrà un pò meglio ma non è mai cosi. ogni giorno è lo stesso schifo" copiose lacrime rigavano ormai il volto del più piccolo e vari singhiozzi iniziarono a riempire quelle quattro mura -"tutti pensano che io stia bene ma no benjamin, non è cosi" aggiunse per poi crollare sul suo letto e il moro non potè fare a meno di avvicinarsi e senza replicare strinse il più piccolo a se lasciandolo sfogare in un pianto liberatorio mentre con una mano prese ad accarezzargli la schiena conoscendo il dolore che provava il più piccolo in quel momento
-"d'ora in poi ci sarò io per te, a me interessa veramente come stai" sussurrò il moro mentre stringeva il ragazzo a sè come se fosse la cosa più preziosa di questo mondo.
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Don't let me go || fenji
FanfictionBenjamin è costretto a partire per la California dove momentaneamente abita suo padre insieme alla sua compagna e al figlio di questa. Nonostante la poca voglia di volare dall'altra parte del mondo il ragazzo accettò a condizione che se ne sarebbe...