Il moro non chiuse occhio tutta la notte e quando le lacrime sembrarono placarsi l'immagine di Federico che baciava aidan tornava a farsi spazio nella sua mente facendolo così scoppiare nuovamente in un pianto isterico e solo quando la luce fioca dei primi raggi del sole iniziò a filtrare dalla finestra il maggiore riuscì a chiudere occhio accompagnato da un forte mal di testa e due occhiaie che facevano paura.
Federico invece passò le ore restanti accasciato davanti alla porta di Benjamin che non aveva azzardato a lasciare mentre dentro di se sperava che tutta quella situazione fosse solo tutto un grande incubo, ma così non era. Ogni singhiozzo di Benjamin era per il biondo un colpo al cuore, avrebbe voluto alzarsi e andare a stringerlo ma sapeva bene che la sua presenza avrebbe portato solo altro dolore al ragazzo. Federico a quel punto era sicuro di averlo perso.La vita delle persone a Los Angeles nel frattempo continuava come se niente fosse, A nessuno importava che nella casa a pochi isolati dalla loro c'era un ragazzo con il cuore spezzato, un ragazzo che in quel momento avrebbe preferito non essere lì a Los Angeles ma da tutt'altra parte e nonostante tutta la rabbia che portava dentro per ciò che era successo, quelle passate li resteranno le settimane migliori della sua vita, ma sapeva bene anche lui che le cose belle non durano per sempre e che dopo un po' bisogna tornare alla realtà e lui decise che quello era il momento. Il momento di salutare quella città che gli aveva dato e nell'ultimo periodo tolto tanto, salutare suo padre, Miranda e quegli amici che che lo avevano aiutato a sentirsi meno solo in quella grande città. infatti nel tardo pomeriggio quando il moro si svegliò e dopo una doccia fredda, uscì di casa per incontrarsi con jason e salutarlo un'ultima volta.
-"lasciatelo dire amico, hai un aspetto decisamente orribile" sghignazzò il ragazzo dopo aver bevuto un altro sorso di frappè al cioccolato che aveva davanti
-"beh grazie tante" sbottò il moro con gli occhi coperti da un grande paio di occhiali da sole che si era tolto solo per pochi secondi per far vedere le sue condizioni all'amico. Jason sospirò rumorosamente e fissando il moro davanti a se si sistemò sulla sedia prima di replicare
-"quindi te ne torni davvero a New York?" chiese
-"già" sussurrò il maggiore giocando con la cannuccia dentro il suo bicchiere
-"forse dovresti parlare prima con fe.."
non fece neanche in tempo a finire la frase che Benjamin lo guardò male e si irrigidì nel sentire quel nome -"non ci penso neanche, ho sofferto abbastanza, vuole stare con quello scemo con i capelli alla dexter? che stia con lui allora, probabilmente merito di meglio"
Jason cercò di trattenere una risatina nel sentire come Benjamin aveva definito 'aidan' ma infondo non poteva dargli torto
-"spero solo tu sia convinto della tua decisione allora e che non ti penta"
-"ne sono più che convinto"
-"lui lo sa che stai per partire?"
-"no e non mi importa, per me Federico non esiste più"Benjamin decise di passare il resto della giornata con jason e passò anche a casa di allison per salutare sia lei che ethan prima di partire, spiegandogli il perché di quella decisione e la bionda andò su tutte le furie una volta saputo ciò che aveva combinato il suo migliore amico e ci vollero ben venti minuti prima che questa si calmasse almeno un po' ma infine consigliò al moro di fare ciò che lo faceva stare meglio e se era partire ciò che voleva in quel momento, doveva farlo, a Federico ci avrebbe pensato lei in un secondo momento.
-"papà sono a casa" disse il moro una volta rientrato a casa. Erano le undici e mezza di sera e a illuminare quelle mura erano solo le luci provenienti dal salotto e la luce della televisione accesa e messa in muto. Il ragazzo a passo lento entrò nella grande stanza e si ritrovo il padre seduto accanto a Miranda su un divano e il fratellastro nell'altro con i suoi occhi tristi e blu che non poterono fare a meno di illuminarsi una volta che il maggiore si presentò li
-"c-che succede?" sussurrò togliendosi gli occhiali che per tutto il giorno lo avevano coperto mostrando le grandi occhiaie che ancora contornavano i suoi occhi chiari, ma lui sapeva bene cosa stava succedendo semplicemente non voleva ammetterlo
-"noi sappiamo" disse ryan con tono deciso che non faceva trasparire nessuna emozione
-"io..posso spiegare"
-"certo che potrai, ma dopodiché tornerai a New York" replicò tenendo gli occhi fissi sul figlio che non si era mosso di un centimetro e per un momento il suo sguardo si scontrò con quello di Federico e il cuore di entrambi si spezzò ancora una volta
-"è quello che avevo intenzione di fare tranquillo, oggi mi sono preso il tempo di salutare tutti e domani mattina partirò, ora se non vi dispiace vado di sopra" disse con voce tremante, la voglia di piangere in quel momento stava prendendo il sopravvento ma non poteva farlo, non voleva farsi vedere debole davanti a suo padre e specialmente davanti a Federico, non un'altra volta così scappò in camera sua.
Federico sentì il suo cuore spezzarsi, quella sera dopo cena decise di racontare tutto a sua madre e al padre del moro che non avevano reagito nel meglio dei modi ma lui gli assicurò che ormai era tutto finito, che lui e Benjamin non erano nulla di più se non due semplici fratellastri e mentre ripeteva quelle parole dentro di se si sentiva morire ma era la verità. alla fine era stato lui a rovinare tutto, aveva perso l'unica persona che lo amasse veramente, lo aveva ferito più di una volta e lui non lo meritava.La porta si aprì lentamente mentre il maggiore cercava di sistemare le sue cose nella valigia nel meglio dei modi mentre ogni tanto si soffermava ad asciugarsi qualche lacrima che non riusciva a trattenere e sussultò quando la mano fredda di Federico sfiorò la sua pelle calda
-"vattene" sibilò Benjamin allontanandosi da lui senza guardarlo in faccia
-"ascoltami ben..ti prego"
-"Federico vattene" ripetè questa volta alzando lo sguardo ancora pieno di rabbia
-"me ne andrò e ti lascerò in pace solo dopo che mi avrai ascoltato, dopodiché sparirò dalla tua vita" una lacrima rigò il volto pallido di Federico che fece un passo avanti verso il ragazzo ancora troppo lontano da lui -"ti prego Benjamin.."
Il moro ci pensò su qualche secondo prima di fare qualche passo indietro e annuire -"okay, dimmi ciò che hai da dire e poi non farti più vedere"
-"non volevo baciarlo"
una risatina ironica lasciò le labbra del moro che scosse leggermente la testa
-"no ascoltami, te lo giuro io non volevo baciarlo, è stato lui a chiedermi di farlo per un'ultima volta e io non pensavo tu fossi lì"
-"però l'hai fatto, hai accettato di baciarlo mentre stavi con me, mi hai tradito e chissà quante altre volte l'hai fatto"
-"stai dubitando di me?" chiese scioccato il biondo
-"se l'hai fatto una volta non credo tu abbia avuto problemi ad averlo fatto anche una seconda volta o una terza, chi lo sa" rispose facendo spallucce Benjamin -"magari quella che ho visto io era una delle tante"
-"ti amo Benjamin, su questo non ti mentirei mai"
-"oh ti prego"
-"non ho mai amato nessuno come amo te, tu..mi fai stare così bene"
-"così bene che sei andato a baciare un ragazzo che non ero io mentre eri fidanzato. Sono stanco di sentire le tue cazzate, se non ti dispiace ho una valigia da finire, domani devo partire"
-"Benjamin ti prego"
Il moro alzò gli occhi al cielo e una smorfia si dipinse sul suo volto -"Benjamin ti prego è tutto ciò che sai dire?"
Federico si avvicinò a passo svelto verso il maggiore e fece unire le loro labbra ma Benjamin lo bloccò prendendolo dai polsi per poi allontanarlo, le labbra del biondo gli erano mancate dannatamente tanto e un brivido gli percorse la schiena quando le loro labbra si sfiorarono ma non poteva farlo, non poteva baciarlo.
-"io non lo voglio il tuo bacio di addio fè, non farlo per favore" disse allontanandolo leggermente
-"non lo è, voglio baciarti, non ti manco? non ti mancano i miei baci?" la voce del più piccolo era disperata e lui cercava in tutti i modi di avvicinarsi al più grande ma con scarsi risultati visto che questo non faceva che allontanarsi da lui. Benjamin non aveva mai visto Federico in quello stato, i suoi occhi erano rossi forse perché aveva pianto tutto il giorno e grandi occhiaie li contornavano mentre alcune lacrime gli rigavano il volto pallido e insisteva nell'avere anche solo un piccolo contatto con lui.
-"Federico" lo richiamò Benjamin sospirando mentre questo finì per inginocchiarsi ai suoi piedi portandosi le mani sul viso ormai colmo di lacrime -"ti prego" singhiozzò il minore -"ti prego" ripetè
Benjamin si soffermò a guardare il ragazzo ai suoi piedi e vederlo in quello stato lo faceva stare male il doppio, non poteva mentire a se stesso e sapeva benissimo che avrebbe solo voluto stringerlo a se, baciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene ma per il bene di entrambi era meglio finirla lì, una volta tornato a New York avrebbero smesso di soffrire entrambi.
Così si accasciò accanto al corpo ancora scosso dai singhiozzi del più piccolo e con una mano gli accarezzò la schiena coperta solo da una maglietta a maniche corte -"è meglio se vai a letto e cerchi di dormire un po' fè, vai a riposarti e domani starai meglio" gli sussurrò sospirando e aiutandolo ad alzarsi. Il minore alzò lo sguardo verso il ragazzo ancora davanti a se -"addio Benjamin" sussurrò poco prima di lasciare la sua stanza. Ci aveva provato a farsi perdonare, a farlo tornare da se ma tutto ciò non aveva funzionato o forse non si era impegnato abbastanza, nella sua vita aveva sempre fallito in tutto, anche con se stesso ma con Benjamin era diverso, non poteva finire così, lui lo avrebbe riportato da se a qualsiasi costo.
Il moro dopo che il minore lasciò la sua stanza finì di fare la valigia per poi mettersi sotto le coperte e chiuse gli occhi sperando di riuscire ad addormentarsi il più presto possibile perché il giorno dopo sarebbe tornato alla sua vita di tutti i giorni o almeno così sperava.
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Don't let me go || fenji
FanfictionBenjamin è costretto a partire per la California dove momentaneamente abita suo padre insieme alla sua compagna e al figlio di questa. Nonostante la poca voglia di volare dall'altra parte del mondo il ragazzo accettò a condizione che se ne sarebbe...