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41. "Maschi contro femmine"

Riccardo Pov's
Non mi sono mai divertito così tanto a fare l'albero come oggi, ho amato ogni momento, anche quando Fede mi ha costretto a mettere quel cappello e mi ha pure fotografato.
Ora siamo tutti spaparanzati sul divano a riprenderci dal'abbondante pranzo cucinato da Maria.
F:«Tutto bene Riko?»
Mi giro verso Fede e lei mi sfiora la gamba, senza pensarci la prendo e la faccio sedere sulle mie gambe.
R:«Sto benissimo piccola! Non mi sono mai divertito così tanto e ti ringrazio per i bellissimi giorni che mi hai fatto passare qui. Ormai Roma è diventata la mia seconda casa e voi la mia seconda famiglia!»
F: «Così mi fai piangere Riko!»
Si accoccola sulla mia spalla e io non posso far altro che stringerla forte a me.
R:«No, non piangere! Senti perchè non combiniamo qualcosa?»
F:«So quello che possiamo fare! Andiamo tutti insieme al bowling, è da una vita che non ci vado!»
R:«Vada per il bowling!»
F:«Allora vado ad avvertire gli altri e chiamo anche Federico e Daniele! Tu vatti a preparare nel frattempo, io arrivo subito!»
Mi da un bacio leggero e tutta contenta si alza dalle mie gambe.

* * * 

F:«Ragazzi, venite tutti qui!»
"Uh mamma, eccola che parte con qualche idea!!"
Mi metto vicino a lei e le circondo i fianchi con un braccio.
R:«Dicci tutto papera!»
F:«Ho pensato che potremmo fare una sfida maschi contro femmine. Se vinciamo noi, ci comprate un mega gelato e se invece vincete voi, noi vi paghiamo da bere. Ci state?»
Guardo verso la parte maschile e li vedo annuire.
R:«Ok ci stiamo!»
Mi avvicino ancora di più a lei in modo tale che le nostre labbra siano molto vicine..
R:«Che vincano i migliori papera!»
Prima di raggiungere il mio gruppo, le lascio un bacio all'angolo della bocca e la sento trattenere il respiro...
R:«A dopo piccola..»
Mi allontano e raggiungo gli altri e Fede fa la stessa cosa. Iniziamo a giocare come matti e tra un turno e un altro io e la mia papera non facciamo altro che guardarci e sorriderci.
"Sto così bene, che a volte non mi sembra vero!"
Siamo arrivati all'ultimo turno e a tirare tocca a me e Fede. Questo è il tiro decisivo, siamo in vantaggio di qualche punto e potremmo vincere solo se loro non fanno strike alla prima botta.
Incrocio lo sguardo di Fede e le faccio l'occhiolino, prendo la palla e mi preparo a lanciare. Tiro e purtroppo non colpisco neanche un birillo, ne la prima e ne la seconda volta.
"Cavolo!!"
Tocca a Fede e neanche a farlo apposta fa strike alla prima botta, vincendo la partita e la scommessa.
F:«Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!»
Corre verso di me e quando arriva la prendo in braccio e la faccio girare.
F:«Ora mi devi un meeegaaaa gelato Marcuzzo!»
R:«Agli ordini papera!»
Scoppia a ridere e ci baciamo sotto lo sguardo di tutti.

* * *
La serata è volata e ora stiamo tornando a casa, siamo seduti sui sedili posteriori e Fede è appoggiata con la testa sulla mia spalla.
R:«Ti sei divertita paperella??»
F:«Da morire Riko! E tu invece??»
R:«Da matti! Non vedo l'ora che arrivi Natale, così possiamo stare più tempo insieme. Con te il tempo passa troppo in fretta..»
F:«E' vero!»
Proprio mentre sto per baciarla, la mamma di Fede si gira verso di noi.
MF:«Siamo arrivati!»
Scendiamo dalla macchina ed entriamo in casa.
F:«Mamma noi andiamo in stanza, siamo un pò stanchi.»
MF:«Va bene tesoro! Buonanotte!»
Mi prende per mano e mi porta verso la sua stanza, entriamo e chiude la porta alle sue spalle. Inizia a camminare verso di me, senza mai staccare gli occhi dai miei.
"Cosa vuole fare adesso??"
Siamo uno di fronte all'altro e solo pochi centimetri dividono i nostri corpi... Colma la poca distanza e posa la sua bocca sulla mia, picchietta la lingua sulle mie labbra e dopo pochi istanti incontra la mia.
Nella stanza non si sentono altro che i nostri respiri, il suono dei nostri baci e il battito accelerato dei nostri cuori. 
Poso la mano alla base della sua schiena e sento Fede tremare, mentre le sue mani si fanno strada tra i miei capelli.
Mi stacco e la guardo negli occhi.
R:«Fede se continui a fare quello che stai facendo, non so se riesco a fermarmi..»
F:«Lo so, non voglio che ti fermi..»
R:«Fede sei sicura?»
F:«Stai zitto e baciami..»
Senza farmelo ripetere ancora, l'attiro a me e faccio unire le nostre labbra e i nostri corpi, che ben presto sarebbero diventati una cosa sola.