6.

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«vieni subito qui!!»
«no papaaaaa!»
«adessooo, io ti mangioooo»
«mammaaaaa, papà mi vuole mangiare. Aiutamiiii»
Michele e Lele giocano ad acchiapparella nel salotto di mia suocera. Rido. Amo vederli così felici e spensierati. Lele da quando ci sono i suoi figli è tornato bambino. Si trasforma come se fosse uno di loro. È un super papà.
«si divertono!» afferma linda accarezzandomi una spalla. Annuisco.
«mammaaa» lo sento ridere. Cercando un aiuto da parte mia. Lele lo ha butto sul divano. Gli fa il solletico e ridono.
«arrivoooo!» dico. Guardo linda. «sophia dorme ancora. Vado da quei due o ti distruggeranno casa»
«vado da tuo suocero che cercava i calzini e sai com'è....» ridacchiò e la lascio andare.
«beh papà abbiamo smesso di torturare Michele?» chiedo con le mani sui fianchi. Lele mi guarda e inizia ridere. «michele sei libero vai veloce che adesso arrivo per lavarti» si alza e fugge ridendo. Mio marito mi tira giù e ride.
«adesso tocca a te»
«lele non ci provare o ti lascio senza per un mese»
«non ci credi manco tu»
«sono seria. Dobbiamo andare a fare un giro a Napoli ce lo hai promesso ieri ti ricordi?» mi guarda e sorride.
«si me lo ricordo bene. » lo bacio.
«amore nessuno ci toccherà neppure Alberto. Stai sereno davvero»
«lo so. Non permetterò a nessuno distruggere la mia famiglia. Me la sono costruita con sacrifici coraggio e tanto amore. » mi confessa baciandomi subito dopo.
«allora super papà, tu svegli Sophia. Io lavo Michele speriamo non mi debba mettere a pulire casa dei tuoi» ridiamo insieme.

Anni prima
Non lo capisco. Continuo a non capire del perché si comporta così. Sbatto la porta della camera. Chiara mi guarda. È scioccata dal mio comportamento. Mi butto sul letto. Perché mi ignora? Perché non mi vuole parlare? Lo cerco e mi allontana.
«che succede?»
«lo odio!»
«ma chi?»
«lo odio è basta!»
«ma chi? Elo chi è che odi? »
«quel coglione di Lele!»
«che ti ha fatto? »
«da quando è tornato Andrea mi ignora. Non capisco perché!»
«sarà mica geloso?»
«macché geloso. Glielo sempre fatto capire tra me e lui non ci può essere nulla. È piccolo per me uno. Due sono innamorata di un altro. »
«non trovo altro motivo per il quale ti eviti.»
«lo odio» sbuffo. Guarda te se mi devo far suggestionare da un ragazzino di diciannove anni. E io che gli stavo pure dando un opportunità. Cretina sono.
«Elo, io credo che ti piaccia Lele. Non vuoi ammetterlo a te stessa. »
«non mi piace. È solo un amico Chia. Mi da solo fastidio che si impunta. Ok, io non sarò stata delle migliori proprio quando voleva uscire a bere qualcosa, lo lasciato in camera perché è arrivato Andrea. Però...»
«tu sei uscita con Andrea lasciando perdere ciò che gli avevi detto» annuisco
«si. Che dovevo fare Chia! È il mio ragazzo. Lele non è nessuno per me. » pochi attimi. La porta si apre. Mi rendo conto che sbattendola si era riaperta. È lì che mi fissa. Ha sentito tutto.
«non so se mi fa più schifo la conversazione o tu che hai giocato con me!» afferma. Va via. Non ti permetterò di fuggire così.
«Leleeeee! Fermati! »
«vattene! Non voglio stare a sentire le tue cazzate. Hai ragione non sono nessuno per te. Mi ero soltanto io messo in testa che tra noi ci poteva essere un buon rapporto.» continua a camminare. Scendiamo le scale. Tutti ci guardano. Non mi importa. Adesso conta ciò che si è messo in testa lui.
«ti vuoi fermare cazzo!»
«no!» lo blocco per un polso. Ma si libera.
«non mi devi nemmeno toccare. Non sai neanche ragionare con il cervello. Ho 19 anni e non sono scemo. Ti ho sentito. Ho sentito tutto. In questi giorni ho fatto bene ad ignorarti è ciò che ti meriti.
Pensavo ti fossi pentita almeno un po' di non essere riuscita ad uscire con me. Non ti avevo chiesto fare sesso. Non ti ho chiesto di volerti baciare. Non ti ho chiesto di metterti insieme a te. Avevo chiesto un uscita tra amici. È tu che fai? Vai a dire alla tua amica che hai fatto la scelta giusta. Lui è il tuo fidanzato hai ragione. Ma sappi che i fidanzati ci stanno sempre non solo quando fanno comodo a loro. L'amore è un'altra cosa non quello che prova di certo il tuo ragazzo. Se fossi stata la mia ragazza al suo posto sarei stato qua ogni giorno. Ogni sera. Per sostenerti. Invece per il lui il lavoro è più importante di te. - lo ascolto. Ho le lacrime gli occhi. Che cavolo sta succedendo? - per te non sono nessuno. Va bene così. Non importa! Ho imparato che si sta meglio da soli che con gente come te» se ne va. Lasciandomi sola nel freddo di dicembre.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora