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La testa frulla. Sono distrutta. Non mi aspettavo una cosa del genere. Siamo tornati a casa da un ora. A Michele è stato detto che tra una settimana dovrà tornare per una visita di controllo. Lo devono moritorare per l'intervento. Appoggio il coltello sul tagliere. Non riesco a trattenere le lacrime. È un dolore troppo grande per me. Il cuore mi sanguina. Proprio quel cuore che a lui adesso non funziona tanto bene. Se potessi gli darei il mio. Darei la vita per i miei figli. Fin da quando li ho portati dentro. Li ho amati come non mi sono mai sentita io da piccola. Un amore incondizionato che non potrei mai spiegare. Quando ho scoperto di Michele ero sposata soltanto un mese e mi scoppiava tutto dentro. Io e Lele lo abbiamo tanto desiderato ed è arrivato così. Senza saperlo ha riempito come Sophia la nostra vita.
«didi» Lele mi abbraccia da dietro. Quasi mi stringe.
«non ce la faccio Le!» confesso. Singhiozzo. Lo abbracciò. Piango sulla sua spalla.
«amore andrà tutto bene»
«non lo so. Ho paura. »
«amore dobbiamo essere forti per lui. Adesso che non sa niente, non puoi farti vedere così. »
«lo so»
«allora reagisci»
«tu non mi lasci vero?»
«dove vuoi che vada elo? È la mia famiglia questa. »
«mamma papà. Sophia è caduta» Lele mi lascia e corre al salotto. Mi sciaquo la faccia. Cerco di riprendere un respiro tranquilla. Michele si avvicina.
«mamma, stai bene?» mi abbasso su di lui. Gli bacio una guancia.
«si amore. C'era la cipolla troppo forte» mi sorride e mi prende la mano.
«lele» lo chiamo e vado in salotto con Michele.
«nulla di grave è solo caduta con il sedere per terra dal divano. »
«meglio così. »
«state con la mamma. Papà prepara la cena oggi»
«ma Le...» dico. Mi bacia e fugge in cucina. Decido di non dire nulla e resto a giocare con i bambini.

Anni prima...
«oggi si decidono le squadre buon pomeriggio a tutti!» così entra Maria in studio. Già voglio morire. Ho l'ansia. Lele è seduto nel gradino della squadra bianca. Io sono sicura di non passare. Dopo attenti esami per i ballerini. Chiamano me.
«elodie sei pronta?» annuisce. Forse no.
«allora iniziamo con la commissione. »
«si»
«insegnanti del ballo iniziate voi» annuiscono. Ognuno di loro dice di sì. Respiro. Sto per morire! Guardo per un secondo Lele che sorride. Lui sa. Io so. Ho bisogno di lui.
«ok metà dell'opera. Ci siamo elodie. Professori del canto tocca a voi. Ricordate che per andare al serale deve avere tutti si»
Ad ogni si un colpo. La scritta verde appare. Mi inchino. Sei al serale. Sono al serale. Mi chiedono di cantare.
Non vedevo l'ora. Prendo il microfono. Canto. Do me stessa. Entrambe le squadre mi vogliono. Ma non posso non andare da Emma ed Elisa.
Lì c'è la cosa più importante per me. C'è Lele. Io ho sul serio bisogno di un appoggio di lui.
«elodie è un componente della squadra bianca. Di Elisa ed emma.» le saluto. Mi stringo a Lele che mi lascia un bacio sul collo. Il suo punto debole. Mi siedo accanto a lui. È un "sapevo che saresti stata qui" sussurrato. Lo sento solo io. C'è un gran casino qua! Sono felice.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora