14.

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«io boglio lestare con te mamma » mi dice con la sua vocina minuscola. Mi stringe al collo con le sue manine.
«amore resterai con la mamma tutte le volte che vuoi»
«non boglio andare all'asilo io. »
«ma ci sono tanti bambini li amore.»
«no» le lascio un bacio sulla fronte.
«adesso fai la nanna. All'asilo ci pensiamo domani va bene?» annuisce e chiude gli occhietti, stringe Dudu.  Spengo la luce grande e accendo quella piccolina che non ne fa tanta. Resto a guardarla un po' e poi raggiungo Lele.
«michi?»
« è già crollato di nuovo gli ho dato il latte»
«il viaggio è stato stancante per tutti. Sophia non ha voluto neanche il biberon. In compenso se attaccata alla terra e non voleva mollarla. - mi guarda - lo so ha due anni e dovrei staccarla ma mi piace il contatto con lei. »
«non si staccherà mai se tu gliene dai modo» sbuffo. Lo so benissimo. Non gliela do sempre. Ma quando la cerca l'attacco. Più che altro la prende come ciuccio. È come se non riuscissi a staccarmi da lei. Per me domani sarà difficile. Dovrò lasciarla in mano a delle persone che non conosco e ho paura.
«che dici se ci facciamo una doccia insieme. Ci rilassiamo un po'? » sorrido.
«non è che vuoi fare l'amore con me è me lo chiedi così ?» ride.
«non ho bisogno di chiedere. Spesso e volentieri viene tutto normale. Quindi...»
«quindi ti amo»
«pure io. In realtà stavo pensando ma se ci riempiamo la vasca e ti faccio un massaggio mentre stiamo dentro.»
«addirittura! Come corriamo Esposito»
«signora Esposito guardi che lei già le ha fatte ste cose con me. » mi bacia e mi prende in braccio.
«allora non ho più niente da dire. Sono sua mio principe faccia ciò che vuole di me.» mi morde il collo.
«non mi lasciare i segni che domani oltre a portare tua figlia a scuola devo passare da papà e infine in studio. Non vorrei che mi chiedessero cose strane»
«basterebbe dire che hai fatto sesso con tuo marito che sarà mai.» scoppio a ridere lo bacio.
«certo e io glielo vado a dire così!!!» esclamò.
«beh i bambini non sono venuti di certo per opera dello spirito Santo. Diciamo che siamo assai impegnati per farli così boni»
«non ci sono dubbi» rispondo baciandolo. Mi mette giù. Vado a prendere gli accappatoi dall'armadio e torno da lui che ha già preparato la vasca con l'acqua. Che romanticone!!!

Anni prima...
«che fate stasera?» mi chiede Gabriele mentre mette dentro la tuta del programma. Manca poco alla fase serale e io già inizio ad avere l'ansia. L'ansia di non essere preso. Di non essere abbastanza. Di non aver lavorato abbastanza neanche per i professori.
«esco un po' con Elo. Ti dispiace?»
«certo che no.»
«sei sicuro?» non voglio che ci resti male. Dopotutto qua dentro io e lui abbiamo stretto fin da subito e pensare che stia male magari perché voleva passare un po' del tempo con me non mi piace.
«lele sicurissimo. Vai tranquillo. È arrivato anche Andreas quindi passo da lui che domani arriva Alessio. »
«perfetto. » chiudo la chitarra nella sua custodia e mi vesto.
«Lele, io sono felice per voi. Ci speravo! Sapevo che ad elodie piacevi o meglio lo vedevo. Vedevo che c'era attrazione ma quando ci sta un altra persona dall'altra parte e sempre più difficile fare chiarezza.
Conoscendola poi sapere che le piaceva uno più piccolo di lei le faceva strano. »
«gabri, elo ha soltanto uno scudo addosso. Sono sicuro che non ha un bel passato. Che è sicuramente crescita in fretta ed è abituata a dare delle regole agli altri. Ma magari visto che si è accorta che gli piaccio ha deciso stavolta di fare qualcosa per se stessa» annuisce.
«si. Lo ha fatto perché tu la fai stare bene. È credo si stia pure innamorando. »
«io credo di essere già innamorato. Ma voglio aspettare, non voglio assolutamente correre. Abbiamo tempo.» sorride. Gli do una pacca sulla spalla e raggiungo la stanza.
«ciao le»
«ciao Chia. Elo?»
«sta in doccia. Io sto uscendo resti tu?» annuisco. Entro in camera e aspetto che esca. Il suo comodino è completamente un casino di cose. Non si capisce nulla.
«Lele cazzo!» la sento esclamare. Si deve essere messa paura. Mi volto sta con l'asciugamano avvolto sul colpo. Sento il calore avvampare sulle mie guance.
«Ok. Fai come se non ci fossi. Chiudo gli occhi» la sento ridere. Vedo che prende la roba. Si avvicina, mi bacia e scappa in bagno. Ecco meglio non avrei credo resistito. Mi sto controllando per lei. Per non correre. Per fare le cose giuste con i tempi giusti. Esce dal bagno pronta.
«non fa freddo con quella maglietta scollata davanti?» chiedo. Mi guarda.
«sei geloso?»
«no chiedevo!!!» ride fortissimo. Si siede accanto a me.
«bugiardo!!!! Sei geloso. Sei geloso di me» confessa come una bambina.
«può essere!!» dico. Cercando di non smascherarmi abbastanza. Mi butta sul letto e mi bacia. È sopra di me. Situazione ambigua. Non pensavo di trovarmi così in poco tempo.
«mi piaci.» confessa. «ogni giorno di più. Tu mi piaci. Perché non hai mai cercato di cambiarmi. Ti piaccio così. Pazza. Lunatica. Esaurita. Sclerotica. Bambina. Ti piaccio e basta» annuisco ad ogni cosa che dice. Ha capito. Ha finalmente capito che non voglio fare niente che lei non voglia fare. Non la cambierò se lei non vuole cambiare. Una cosa posso fare: AMARLA. 

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora