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Siamo tutti davanti allo schermo. Con noi ci sono anche i bambini. Stanno sopra una scaletta per guardare meglio. La ginecologa muove l'ecografo sulla pancia e ci mostra un puntino.
«ecco qua. Bambini questo puntino sarà il vostro fratellino o sorellina»
«ma così piccolo!!» esclama Michele.
«si piccolo piccolo» afferma Sophia gesticolando. Lele se la ride nel frattempo.
« come c'è arrivato lì poi mamma?» eccola la domanda del secolo.
«la cicogna ha fatto una magia»  risponde la ginecologa ridacchiando.
«wow! Le cicogne fanno le magieee. Sophia hai capito le cicogne fanno le magie» muove la sorella e ridono insieme.
«si michi. Ho capito. Piano » si ferma.
«scusa»
«Elodie allora qua tutto bene. Devi soltanto stare a riposo. Ti prescrivo i soliti esami di routine ma tanto già sai le procedure» annuisco. Mi pulisco. E mi alzo.
«mi raccomando bambini, la mamma non si deve affatticare» Sophia si gira verso Lele non capendo.
«sta dicendo che la mamma deve riposare Sophia»
«ahh!!» ridiamo. Prendo tutto l'occorrente e usciamo dalla stanza.
«mamma papà ci portate al parco?? » chiede Michele. Guardo Lele, non so se ha da lavorare. Oggi siamo stati da mia madre. Era felice della notizia. Mi sentivo un po' fuori luogo. Il rapporto è quasi freddo e credo più da parte sua che da parte mia.
«andiamo al parco» risponde lui. Saliamo in Macchina una volta essere usciti dall'ospedale. Ci fermiamo al parco. Mi siedo su una panchina. Mi guardo intorno. Da piccola mi piaceva sapere che mio padre mi guardava giocare sull'altalena seduto su una di queste cose fredde. Lele si siede al mio fianco.
«che ti prende? Ti sei stranita!»
«non lo so Lé. L'incontro con mamma mi ha lasciato solo cose negative »
«cosa ti passa x la testa?»
«tutto. Penso che non siamo più le stesse. Che non ci sarà mai un rapporto tra me e lei. Non sarà mai come quello mio e tua madre. Che credo di averla persa.» davanti a me guardo i bambini che giocano con altri bambini.
«pensi che ci sia qualcosa tra di voi che vi blocca?»
«penso che il nostro rapporto sia finito da un pezzo Lele. Credo che ormai è inutile incollare i pezzi di un vaso che è completamente rotto. È inutile provare. Riprovare. Se una cosa non funziona, non funziona.»
«non mi sembrava che tu fossi cosi impacciata oggi con lei»
«non lo ero infatti. Non sono io il problema Lele. Per quanto io ci provi dall'altra parte c'è un muro e se il muro non viene buttato giù non ha senso combattere. Era fredda con me. È non mi importa. Voglio solo che non tratti i suoi nipoti come ha trattato me» mi lascia un bacio sulla fronte. Mi stringo a lui. So bene che posso contare su mio marito. Su colui che c'è sempre stato.

Anni prima...
«no! Non ci riesco!» afferma convinto sbattendo la porta dell'ingresso. Alzo lo sguardo. Sono le 4 è appena tornato dalle lezioni con Elisa. Non mi sembra tutta questa felicità. Oggi c'erano le prove generali. Lui non è convinto di niente. È adesso mi sembra che la situazione sia pure peggiorata.
«Lele» lo chiamo piano. Gli altri dormono. Vedo Gabriele affacciarsi alla porta. Capisce che non è aria e torna dentro.
«Elo che ci fai qui? Sono le quattro!» confessa. Prendo una sigaretta dal mobiletto e gli prendo la mano.
«mi accompagni?» annuisce. So che le da fastidio che fumi, me lo dice sempre. Ma adesso voglio un motivo in più per stare con lui. Andiamo fuori mi copre con la coperta e mi bacia una guancia.
Non siamo molto appiccicosi. Le telecamere che ci seguono, ci infastidiscono parecchio e di conseguenza ci limitiamo a tante cose. Mi manca però stare Delle orette interamente con lui senza essere vista fa mille telecamere.
«che ti prende?» chiedo dolcemente.
«mi fa tutto schifo elo! Oggi in camerino con Elisa non ne azzecavo una. Domani si registra e io sono nella merda»
«ti stai soltanto distruggendo il cervello. Oggi in studio hai fatto tante cose belle. Perché ti ostini a dire di no»
«perché le cose non vengono come voglio io»
«Le, nessuno è perfetto neppure io. Neanche le canzoni sono perfette. Quindi non puoi di certo ucciderti perché una canzone non viene eccellente. Le hai tutte pulite. Le hai fatte tue. Sei assolutamente giusto nel tuo. » mi stringe. Spengo la sigaretta nonostante sia ancora da finire. Non mi interessa adesso. Lo abbracciò.
«non scoraggiarti amore. Vedrai che verrai fiori anche tu. Io non so nemmeno dove ho i piedi; ma ti prego credi in te stesso» sorride. Mi bacia. Il nostro mondo.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora