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«Sophia stai ferma a mamma su!» elodie sta cercando di sistemare i capelli a sua figlia. Super riccia come lei quando aveva la sua età. Anche adesso ha i ricci. Ma sono pochi. Sophia balla intanto sulla sedia ed elo è tra lo spazientita e il divertita. Michele è ancora fermo sul divano. Si fissa i piedi. Mi infilo la maglietta e mi avvicino.
«michi che succede?» alza le spalline. Gli occhi celesti si riflettono sui miei. Mi guarda.
«la mamma è arrabbiata con me»
«perché dovrebbe essere arrabbiata con te campione?»
«perché sono stato monello!» dice. Quasi mi scappa da ridere. Sta con il broncio.
«michi, la mamma quando dice una cosa tu la devi fare. Non puoi fare sempre di testa tua»
«ma a Sophia non dite mai nulla» protesta di nuovo.
«tua sorella è più calma di te. Ciò non vuol dire che se fa qualche marachella non le diremo nulla. La mamma prima ti aveva detto che dovevi fare la doccia perché ti sei messo a correre?»
«perché stavo giocando»
«ma non siamo a casa amore. Se cade qualcosa qua si rompe. - annuisce - senti facciamo così, la mamma sta finendo di vestire Sophia che ne dici se andiamo a comprare tre rose così ci facciamo perdonare per la marachella» si alza in piedi. Mi guarda.
«papà secondo me è meglio il cioccolato. La mamma lo adora» ridacchiò.
«vada per il cioccolato. » gli dico. Lo prendo in braccio. «mamma stiamo tornando.»
«va bene» usciamo dalla stanza. Lo metto in Terra e passiamo vicino a un bar. La commessa mi sorride.
«il campione qua deve chiedere una cosa per la sua mamma»
«ah si?»
«si voglio 5 baci » dice con la sua vocina. Gli bacio una guancia. La commessa ci mette i baci Perugina sul tavolino e sorrido. Pago. Li metto tutti nella tasca e torniamo in albergo.
«mammaaaa siamo tornati. » urla mio figlio. Sorrido. La vedo arrivare con Sophia in braccio e la bacio una volta che mi sono avvicinato. Prendo la cucciola.
«michi vieni a sistemare i capelli?»
«si mamma» risponde tranquillo. Gli passo il bacio nella mano senza farmi vedere da Elo. «mamma - le tira i pantaloni. Lei si abbassa alla sua altezza - è per te questo. Scusa per prima non lo faccio più» elo sorride. Quel sorriso che pochi possono vedere o forse solo noi. Abbraccia suo figlio.
«grazie amore. Questo mamma se lo mangia con te.» lui scuote la testa.
«no mamma. Questo è tuo. Il mio lo ha papà» rido. Elodie scoppia a ridere e se lo bacia tutto. Lo porta in bagno e lo prepara. Un messaggio di Ada mi riporta alla realtà. Siamo in ritardo di 10 minuti. Classico. Non saremo la famiglia Esposito!!

Anni prima
Due giorni sono passati da quel dibattito in corridoio. Lele mi evita ovunque io passi. Questo trattamento lo riserva solo a me. Saluta tutti. Abbraccia quasi tutti. A me manco mezzo cenno.
«Gabri - si volta - ma Lele?» mi guarda scioccato. Rido per la sua faccia.
«amica scusa dove sei? Stai bene? Hai la febbre?» rido. Scuoto la testa.
«sto bene. Dove sta?»
«o in camera o in giardino. Non lo so.» afferma. Annuisco. Mi alzo dal divanetto e esco in giardino. Siamo tutti in hotel abbiamo appena finito di cenare. Alcuni sono usciti. Altri stanno in stanza. Lele però non fuma quindi non credo sia qui. Mi faccio in giro e come pensavo non lo trovo. Sarà sicuramente in camera.
«Elo»
«dimmi Sergio»
«guarda chi è arrivato!» mi sporgo dietro di lui che è enorme e vedo Andrea. Mi butto su quest'ultimo. Mi stringe. Alzo lo sguardo e vedo Lele sul balcone. Ci guarda. Poco dopo rientra.
«ciao amore» mi dice.
«ciao, senti mi aspetti un secondo quanto. Ho dimenticato una cosa in camera»
«vengo anche io» vorrei sbuffare in questo momento ma annuisco. Vorrei parlare con Lele. Devo assolutamente chiedere scusa per quelle parole. Ho esagerato. Arriviamo in camera.
«lele te lo giuro che ti cercava.» sento dire da Gabriele.
«tu stai fumato anche se non fumi. Chiudi la porta che fa freddo.» non gli crede. Non crede che io lo abbia cercato.
«andrea ciao. » chiara lo saluta e lo trascina dentro.
«arrivo subito. » chiudo la porta e busso a quella di fronte alla mia. Respiro. Gabri mi guarda e sorride. Esce e ci lascia soli.
«lele» sobbalza.
«che vuoi? Se sei venuta a rimarcare certe cose la porta é quella non voglio sentire nulla.
«no no. Puoi ascoltarmi due secondi. Ho poco tempo» alza un sopracciglio.
«mi cercavi davvero prima?» annuisco.
«si. Poi è arrivato il mio fidanzato e non sono potuta salire da sola. - mi guarda - senti Lele mi dispiace per come ti ho trattato. Ma io sono abituata che quando le sensazioni mi dicono una cosa è quella. Ho sbagliato a giudicarti senza conoscere.» stavolta sorride.
«dispiace anche a me per le parole che ho detto. »
«sono arrogante a volte lo so. Sono pessima nei rapporti però potremmo non lo so iniziare a conoscerci»
«piacere Lele» gli stringo la mano. Una scossa è un brivido che la fanno ritirare. Credo se ne sia accorto anche lui.
«piacere Elodie» dico subito dopo. Respiro. Lo saluto e chiudo poi la porta alle mie spalle. Appoggio la testa su essa. Che mi sta succedendo???

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora