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«Lele, Michele, Sophia sono a casa» urlo chiudendo la porta alle mie spalle. Nessuno mi risponde. Forse sono usciti. Appoggio la borsa sul tavolino e il giubottino in pelle sul appendi abiti. Vado in cucina per un bicchiere d'acqua e trovo sul tavolo una torta al cioccolato a forma di cuore. Un biglietto bianco. La scrittura di Lele.
"Ti aspettavamo tanto. Nell'attesa abbiamo fatto un dolce. Speriamo che sia uscita buona. Papà ci ha dato una mano. Ti amiamo tanto mamma.
P.s: nonna Linda ci ha mandato la ricetta."
Le mani tremano. Non mi aspetto mai queste cose. Vengono così inaspettate e io sembro una bambina davanti al giocattolo preferito. Li vedo poi spuntare dalla porta. Mi abbracciano entrambi facendomi cadere in terra. Rido di gusto. Perché non mi importa se ho messo male il sedere e mi fa male. Ora come ora contano soltanto loro.
«finalmente sei tornata. Ci sei mancata tanto»
«tanto così» dice Sophia allargando le braccia.
«anche voi mi siete mancati tanto cosi» dico. Li bacio.
«mamma stasera ti portiamo a cena fuori.»
«ah si? » annuisce.
«shi mamma. Pizza» rido.
«vada per la pizza amori miei»
«ti è piaciuta la sorpresa?» Michele mi guarda con due occhi luminosi. Pieni di vita. Sono disarmanti.
«la più bella che ci sia amore» sorride. Ci alziamo da terra. E vedo Lele che si asciuga le lacrime. Sorrido. Anche lui ha imparato ad emozionarsi. È da quando ci sono i nostri figli lo fa ancora di più. Respiro. Lascio i cuccioli andare in salotto.
«ehi»
«ciao amore»
«ti sei emozionato?» chiedo asciugandogli una guancia. Annuisce.
«non potevo non farlo. Siete così belli. È tu Didi... Cavolo... Che te lo dico a fare!!! Sei così bella quanto sorridi. Quando li guardi con tutto l'amore possibile ed immaginabile. E io cazzo se ti amo..» mi attacco alle labbra e lo bacio. Un bacio vero. Mi accarezza i fianchi.
«grazie della sorpresa. E se la torta non sarà buona capirò..» ride.
«beh basta il pensiero» annuisco. Gli bacio una guancia e poi il collo.
«Ti amo. Mi sei mancato in questi giorni. Mi siete mancati particolarmente tutti e tre. La mia vita è qui. È svegliarmi e trovarvi a casa. È stringere i bambini prima di addormentarsi. Non è più vita senza un pezzetto di voi.» non dice nulla. Lo so. So bene che mi sta leggendo dentro. Sa che è vero quello che dico. Lo lascio fare.

Anni prima...
Siamo seduti sul divano a casa di Lele. Non mi sento imbarazzo come pensavo. Mattia era poco fa seduto vicino a me ora si è spostato in camera sua credo.
«elodie»
«dimmi linda»
«resti a pranzo?»
«se non disturbo certo»
«ma non disturbi tranquilla. »
«mamma ma papà?»
«torna per cena» li guardo. Non sto capendo. Lele mi accarezza una coscia. Sua madre sparisce in cucina.
«elo, papà fa i turni. A volte di mattina a volte di notte. Non c'è molto spesso a casa. »
«ah non capivo»
«tranquilla» mi bacia successivamente. Mi avvicino di più a lui.
«sei bellissima»
«seeeeh! Ti serve una visita oculistica » rido. Accarezza con il pollice le mie labbra. Sto impazzendo. Questa cosa che mi fa entrare in tilt con poco non riesco mai a gestirla. Il silenzio con lui non è mai pesante. Anzi, resterei a guardarlo per ore intere.
«che c'è?» chiedo.
«stasera ti porto in un posto»
«mi devo preoccupare?»
«no. Non ti devi assolutamente preoccupare.»
« è un bel posto?» ora sono curiosa. Mi guarda e sorride. Avvicina il mio volto al suo. Cattura le mie labbra in un bacio che dio vorrei non finisse.
«un posto speciale per me» non dico nient'altro. Se è speciale per lui allora sono sicura che sarà bellissimo.
«passiamo da Gabri a prendere poi un giaccone perché dove ti porto c'è freddo»
«va bene ciccio» sorride. E mi stringe. Correvo troppo con la mente. Le paure stavano prendendo il sopravvento e le avrei seguite anziché superarle, avrei fatto la cazzata della mia vita.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora