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«michele non ti lanciare dal divano» gli dico mentre accordo la chitarra. È in piedi sul divano mentre cerca di saltare giù per terra. Sul tappeto dove c'è sua sorella che sta giocando tranquilla.
«io voglio saltare»
«se tu salti fai male a Sophia»
«non è vero!»
«michele» lo richiamo. Non mi ascolta e salta. Non prende Sophia ma lo fulmino. Mi avvicino e lo faccio sedere sul divano.
«cosa ti avevo detto?»
«non gli ho fatto nulla a Sophia»
«potevi farti male pure tu. Michele smettila di non ascoltarmi»
Mette il broncio e tira su i piedi.
« è inutile che fai così. Adesso non ti muovi di lì. Non ti devi lanciare dal divano ti fai del male.» non dice niente. Torno a sistemare la chitarra quando lo vedo avvicinarsi a Sophia è togliergli i colori dalle mani.
«sono miei questi»
«mioooooo»
«no. Questi me li ha regalati nonno Roberto. Sono i miei colori»
« è mio. » gli tira il colore dalle mani. Respiro. Elodie sta dal medico che stamattina aveva mal di schiena. Io sono rimasto con loro ma è diventato una cosa impossibile gestirli in due.
«michele dai i colori a tua sorella. »
«no! Sono miei» mi avvicino.
«allora, i colori sono di tutti. Nonno gli regalati a te ma puoi condividerli con lei. »
«no sono miei. Non voglio»
«ok va bene. » prendo i colori e li metto sopra la credenza. Se non mi capisce con le buone le capirà con le cattive.
«adesso non ci gioca ne una e ne l'altro. Se provi a fiatare fili in camera tua senza cena hai capito Michele? Non si tolgono le cose dalle mani perché tu credi che siano solo tue. » sale sul divano e si mette a pancia in giù. La porta si apre e vedo mia moglie arrivare.
«ciao» mi dice.
«ciao amo. Che ti ha detto il medico?»
«sciatica. Mi passa amore mi ha dato Delle pastiglie. Vediamo un po' come va. »
«lui sta in punizione»
«capricci»
«i soliti litigi»
«bene» la bacio. Mi stringe. Le lascio un bacio tra i capelli. Le cose stanno cambiando al meglio. La forza che abbiamo di stare insieme nessuno ce la porta levare. Michele ci guarda e poi si nasconde di nuovo.
Sophia gioca con le sue bambole in questo momento. Stringo Elo attaccata a me. E non voglio cambiare nulla. Neanche la fatica di gestire dei figli da solo.

Anni prima...
Le cose tra noi non sono cambiate. Anzi sono migliorate a vista d'occhio. Credo avessimo bisogno entrambi di unirci una volta per tutte. Lo abbiamo fatto. Avevo paura di farle male anche se sapevo di non essere la sua vera prima volta. Ci siamo amati. Forse è stato il momento dove ci siamo amati veramente tanto. I nostri cuori si toccavano e battevano insieme. Siamo in sala relax le lezioni stanno finendo. Sto buttato sul divano mentre lei sta vicino a me. Vorrei baciarla ma non posso. Sta parlando con Chiara. E ogni tanto mi accarezza. Se continua di questo passo mi addormento sul serio qua.
La campanella suona. Tutti corrono verso l'uscita. Noi ancora fermi. Le telecamere si spengono e mi avvicino a baciarla.
«non ce la facevo più. » ride e mi ribacia. Ci alziamo prendiamo i borsoni e torniamo in albergo. Non so nemmeno che facciamo stasera. Cena insieme agli altri e poi boh! Vorrei ripassare alcune cose per la puntata.
«che vuoi fare oggi?» chiedo mentre stiamo sul pullman.
«niente. Se non vuoi fare nulla tu resto in camera con te»
«io chiamo i miei e poi ripasso. Se vuoi porta i testi il pigiama e dormi da me.» annuisce felice. I ragazzi ormai li sanno quindi non ci nascondiamo più da loro. Prima o poi affronteremo il discorso di uscire allo scoperto. Non voglio forzarla.
«ragazzi oggi uscite con noi?» chiede Andreas mentre elo si appoggia alla mia spalla.
«no. Volevo aiutare Lele a studiare i brani»
«stai diventando pantofolaia elo?» chiede Alessio ridendo. La guardo.
«forse. Mi piace stare con lui.»
«non lo avremmo mai detto» dice benedetta da infondo. Elo si innervosisce e la calmo.
«tutti possono cambiare idea »
« e certo!»
«didi lascia perdere. Non ne vale la pena» annuisce e torna al suo posto. Andreas sorride e si siede nella poltrona mentre il pullman sta x arrivare al residence.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora