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Appoggio la mano sulla pancia. Gliela accarezzò. Siamo sdraiati sul divano. Michele da questa mattina è a casa. Stiamo molto più tranquilli. È lui sembra molto più sereno. Non deve fare molti sforzi. La prima cosa che ha fatto è stringere la sua sorellina. Io ed elo ci siamo guardati e per poco non piangevamo di emozione.
Sophia aveva un sorriso. Lo ha portato nella zona dei giochi, gli ha fatto vedere i suoi disegni e Michele era così felice.
Sono lo spettacolo della vita. So bene che cresceranno, che non potremmo tenerli così, che dobbiamo godere di questi momenti adesso.
Ora dormono entrambi nelle loro stanze. È noi siamo da soli.
«elo tra qualche anno saranno grandi e noi vecchi!!»
«chissa se ci ameranno come fanno adesso» confessa. Continuando a guardare davanti al televisione.
«io credo di si»
«io non lo so. Quando si cresce alla fine ci sono tanti scontri con i genitori. Io ne ho avuto tanti e in alcuni casi ho pensato che i rapporti prima o poi si sarebbero rotti. È per certi versi avevo ragione. Io e mamma non andiamo d'accordo se non a periodi. »
«il rapporto che hai tu e i tuoi figli è diverso Elo. Michele e Sophia stravedono per te. »
«adesso che arriva il terzo non so come lo prendono. Magari possono pensare che noi li metteremo da parte. Ci sono tante cose a cui penso, da quando lo abbiamo scoperto.»
« non ti scoraggiare Elo. Non ti puoi buttare giù. Ci sono tante cose che ci renderanno felici. Dobbiamo finire i dischi. Ci saranno Delle date che ci porteranno in giro x l'Italia. E poi questo bambino sono sicuro renderà tutto perfetto» mi stringe di più.
«secondo te sarà maschio o femmina»
«non lo so. Spero sia sano. Spero ci renda la vita più bella di quella che già abbiamo. » sorride. Le lascio un bacio sulla fronte e mi stringe.
«andiamo a letto sono le due e tu domani devi andare in studio» le dico. Annuisce. Mi alzo e poi la prendo in braccio. «andiamo mia sire» ride e quanto mi piace sentire la sua risata nelle mie orecchie.

Anni prima...
Altra giornata intensa. Studio. Testi nuovi. Prove. Prove. Prove. Non sai quasi a volte dove sbattere la testa!
«lele seconda nota su!» Elisa mi chiede di riprendere il brano accorgendosi che avevo sbagliato la nota sul pianoforte. La guardo. Stamattina non è stata un bel inizio. Io ed elo abbiamo discusso e non ci siamo più parlati neanche nelle pause in sala relax.
«Eli scusa ma ho la testa altrove» respira. Chiede di spegnere la telecamera per alcuni secondi. Si siede accanto a me.
«dimmi»
«non è giornata oggi. Siamo solo al terzo giorno e non so nemmeno due testi»
«sei troppo duro con te Lele. Che succede?»
«ho litigato con elodie stamattina. Ma passa eh! Solo che io odio quando ci ignoriamo»
«non vi parlate?» scuoto la testa.
«preferisco che mi dica le cose in faccia e invece ci stiamo proprio ignorando. Non so nemmeno come sta andando con Emma. Elo è molto critica con se stessa. Domenica se buttata giù. Qua dentro è dura!» confesso. Mi mette una mano sulla spalla.
«proviamo di nuovo il testo. Sono sicura che con lei sistemerai le cose. Ora cerca di collegare il cervello. È importante non mollare. Non adesso Lele, questo è l'inizio di un nuovo percorso. Se volete arrivare alle case discografiche dovete dare tutto di voi stessi.
Tirate fuori quello che avete dentro e so che tu hai un mondo. Quindi fatti forza e fammi vedere chi è Lele Esposito. Perché io ti ho scelto e non voglio assolutamente pentirmene!» annuisce. Una scarica dentro. Devo dare tutto. Le telecamere si riaccendono. Il mio umore cambia e rinizio a lavorare con più energia.
A fine lezioni mi da appuntamento x questa notte come tutti gli altri giorni. Finiremo come sempre alle 4 del mattino.

Sento il mare dentro a una conchiglia 🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora